Dai Dark – Recensione – Planet Manga
Qual è il tuo più grande desiderio?
Metti caso che, un giorno, ti ritrovi tra le mani un “oggetto” incredibile. Un oggetto che ti permetta di esprimere un desiderio qualsiasi e farlo avverare, ma ad un prezzo mostruoso: la vita di un giovane ragazzo.
Dai mondi dark e crudeli di Q- Hayashida, creatrice anche dell’universo di Dorohedoro, vi presentiamo la recensione di Dai Dark: una serie Gore, moooolto dark, non per chi ha lo stomaco sensibile, ma molto, molto simpatica.
Immaginatevi un universo tra i più oscuri. Mostri, entità dai poteri magici, in un sistema dove anche la luce è, in realtà, presagio di morte.
Qui troviamo i nostri fantastici protagonisti, pronti all’avventura, a spuntini mozzafiato (a volte letteralmente) e nemici pronti ad attaccare ad ogni angolo del cosmo.
Trama
Zaha Sanko è un giovane teenager con un grande potere: è infatti conosciuto per le sue ossa, le quali, si dice, possano esaudire qualsiasi desiderio. Per questo motivo viaggia sempre sotto un nome falso, insieme al suo Bagaglio Oscuro, chiamato Abakian. Quest ultimo è una specie di “zaino parlante”, dedito a proteggere Sanko già dalla tenera età.
Dopo essere stato salvato, un giorno, da una nave di passaggio, Sanko viene immediatamente riconosciuto e spogliato di tutti i suoi averi. Lo staff ed il comandante hanno deciso di uccidere il giovane per appropriarsi delle sue ossa ed esprimere desideri impensabili. Purtroppo sia Zaha Sanko che Abakian sono abituati a questo tipo di situazioni, sin da quando il ragazzo era piccolo e viaggiava sotto il nome di “spaghetti con polpette di carne”
Tra i loro viaggi si ritrovano un giorno a incontrare una vecchia conoscenza : Shimada Death
Shimada è infatti un’entità capace di uccidere chiunque, cibandosi delle anime di coloro che muoiono per mano sua. La cosa divertente è che all’interno della serie queste anime si presentano come “cosce di pollo fantasma” per capirci, e sono di una tenerezza disarmante.
Sì, perché per quanto spaventoso sia lo stile di Hayashida, e quanto violente e sanguinose siano le scene di lotta, ho trovato la storia stranamente tenera e divertente. Un tipo di umorismo che può essere apprezzato da tanti – non tutti – e non ti delude mai. La storia balza avanti e indietro per delineare bene le vicende ed i suoi personaggi.
Questi tre giovani avventurieri si imbatteranno in una quarta entità, un giovane del quale nessuno conosce il suo aspetto, chi sia, da dove venga e che poteri abbia: Hajime Damaemaru.
Tra astronavi spettacolari, universi tanto pericolosi quanto assurdi, queste entità si ritroveranno ad affrontare, volenti o nolenti, un nemico comune e non un nemico qualunque: La setta della Massa Lucente
From dark to Dark
Se avete il “sentore” che queste tavole, abbiano uno stile familiare, forse è perché vi siete già imbattuti nella serie di Dorohedoro, attualmente disponibile su Netflix. Ambientata in un mondo post-apocalittico, il giovane Kaiman cerca disperatamente di ricordare chi sia. Qualcuno ha buttato su di lui un incantesimo, e lui non ricorda più il suo viso, cosa sia successo, né la sua vera identità
Mi sono innamorata di Dorohedoro con la sua serie animata, ed ammetto che non vedo l’ora di leggere il manga, disponibile oltretutto nel nostro Store!
Dopo una lunghissima attesa è finalmente uscito anche il quinto numero della serie di Dai Dark, che sotto determinati aspetti, quasi mi sembra un’estensione del mondo di Kaiman, che anche se molto diverso, non sembra poi così lontano.
Io consiglio seriamente di recuperare questa serie, perché le risate sono assicurate, specialmente se avete un oscuro senso dell’umorismo. Mi auguro, dal profondo del cuore, che venga presto fatta una serie anime su Sanko ed Abakian. Se l’esperimento con Dorohedoro ha superato se stesso, immaginate con qualcosa di così scuro e contorto cosa potrebbe venire fuori!
E voi? Avete letto Dai Dark? Cosa ne pensate?
Ricordatevi che è possibile richiedere numeri arretrati attraverso il nostro shop! Non siate timidi, scriveteci!
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