L’ultimo trimestre per Disney è stato problematico. Bob Iger, tornato alla direzione, vuole portare delle certezze in casa Disney. Annunciati quindi i sequel di Toy Story, Frozen e Zootropolis.
Solitamente pensiamo alla Disney come una grossa azienda che macina fatturato su fatturato. In realtà non è sempre così, poichè con la fine del 2022 sono emerse alcune difficoltà. Per cercare di rimediare a ciò, Bob Chapek è stato sostituito come CEO. Al suo posto, è tornato il suo predecessore: Bob Iger ha fatto ritorno.
Nel frattempo, la loro piattaforma streaming non solo non ha registrato un aumento di abbonati (cosa che sin dal giorno del lancio avvenuto tre anni prima non era mai successa), ma addirittura ne hanno persi, per un numero che equivale circa 2,4 milioni di persone.
In più, dopo essere ritornato in attività e dopo questo enorme calo di abbonati, Iger ha annunciato un taglio drastico al personale, promettendo di licenziare almeno 7000 dipendenti.
Dire che la Disney sia in crisi dopo questo trimestre sarebbe sbagliato. È sicuramente stato un periodo difficile, ma ci vuole ben altro per metterla in ginocchio. Nonostante ciò, però, il CEO ha deciso di andare sul sicuro il più possibile, mettendo in cantiere tre film che dovrebbero costituire un guadagno molto facile: Toy Story 5, Frozen 3 e Zootropolis 2.
La domanda principale a sto punto però è: lo sono per davvero?
O meglio, Frozen 3 e Zootropolis 2 al 99% si, non è per forza detto che piaceranno, ma sicuramente pubblico in sala ne porteranno.
Quello che, a noi personalmente, convince di meno è Toy Story 5. Questo perché già il quarto aveva fatto storcere il naso a tantissimi fan della saga, gli è stata comunque data una possibilità, nonostante il finale del terzo, perché i protagonisti hanno accompagnato l’infanzia di tante persone.
Quel capitolo, però, ha nettamente spaccato le opinioni. C’è chi lo reputa inutile e chi comunque lo ha apprezzato. Tutti concordano invece sul fatto che, dopo quel finale, ancora di più di quello del terzo film, non è rimasto davvero più nulla da raccontare. Se un quarto film poteva ancora avere un senso, il quinto non ce l’ha. E il pubblico lo ha capito.
È vero che si tratta comunque di Toy Story, ma sarà davvero così redditizio un quinto capitolo? Lo scopriremo solo con il tempo.
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