Alchemy of Souls Parte 1 e 2 – Recensione – Netflix

Alchemy of Souls Parte 1 e 2 – Recensione – Netflix

La seconda parte della serie fantasy sudcoreana Alchemy Of Souls sarà presto disponibile su Netflix Italia, la cui data ufficiale è fissata per il 21 gennaio. Noi che abbiamo già avuto modo di vederla, siamo pronti per farvi sapere cosa ne pensiamo!

Alchemy Of Soul – Parte 1

Scritto dalle Hong SistersAlchemy Of Souls è ambientato a Daehoun regno immaginario all’interno della Corea del Sud, vagamente basato sull’era Joseon. La storia segue la famigerata assassina Naksu (Go Youn-jung), una guerriera d’elite che ha appreso una potente stregoneria nota come l’alchimia delle anime. Questa magia è in grado di scambiare l’anima di chi la compie con quella di chiunque si voglia, ma è stata dichiarata proibita.

Per salvarsi la vita dopo un scontro contro i maghi a cui ha giurato vendetta, prende possesso del corpo di una ragazza cieca di nome Mu-deok (Jung So-min). Intrappolata in questo corpo debole e privo di magia, finge di essere la cameriera personale di Jang Uk (Lee Jae-wook), un ragazzo proveniente da una nobile famiglia di Daeho.

Jang Uk vuole diventare un mago, ma nessuno è disposto ad essere il suo maestro a causa del divieto imposto da suo padre. Appena incontra Mu-deok, capisce subito che in realtà è la muta-anime Naksu e le propone di diventare la sua maestra.

Mu-deok con la speranza di riuscire a recuperare la sua forza, accetta e gli insegna segretamente a combattere. Fingendo davanti agli altri di essere la sua serva, è intenzionata a trasformarlo in un mago potente, così da riottenere il suo potere.

Quelli che una volta erano i suoi nemici diventano col tempo suoi alleati. Il rapporto che si crea tra di loro la porta ad essere coinvolta nella lotta contro una setta di stregoni, che tramano per appropriarsi del regno.

Alchemy Of Souls: Light and Shadow – Parte 2 – Contiene spoiler del finale della prima parte!

Tre anni dopo la tragedia che ha visto come protagonista Mu-deok, Jang Uk è diventato uno spietato cacciatore di muta-anime su ordine dell’Assemblea Unanime.

Dentro di sé porta la pietra di ghiaccio che gli ha permesso di rinascere e non rivela di essere “La Stella del Re”. Ancora in pena per la morte di Mu-deok/Naksu, si isola sempre di più finchè non incontra Jin Bu-yeon.

La misteriosa erede di Jinyowon, Jin Bu-yeon, abita il corpo di Nak-su, ma ha perso tutti i suoi ricordi e poteri divini. Costretta a rimanere segregata a Jinyowon, decide di scappare con Jang Uk in seguito al loro incontro.

Entrambi hanno qualcosa che l’altra persona vuole e condividono una connessione che non riescono a spiegare. Insieme ai loro vecchi alleati tenteranno di fermare una volta per tutte Jin Mu (Jo Jae-yoon) e la sua setta, svelando anche il mistero che si cela dietro l’esistenza di Jin Bu-yeon.

Le sorelle Hong fanno centro di nuovo!

Hong Jung-eunHong Mi-ran, conosciute come le sorelle Hong, sono sceneggiatrici sudcoreane che attualmente lavorano per lo Studio Dragon. Le loro opere sono spesso caratterizzate da uno stile che va dalla commedia con elementi romance, ad uno più serioso e a tratti drammatico, nella seconda metà del drama.

Si contraddistinguono per il loro stile particolare, con le loro narrazioni veloci e divertenti. Momenti esilaranti, riferimenti a miti e leggende popolari, personaggi memorabili e stravaganti, sono ciò che ha fatto diventare il loro nome un marchio nell’industria della serialità coreana.

Altre loro opere più recenti e famose sono, ad esempio, A Korean Odyssey e Hotel del Luna. Chi ha già visto uno o entrambi di questi drama, potrà quindi sicuramente apprezzare questa nuova serie che segue il loro stile distintivo.

Un genere cinese rielaborato e curato

In Alchemy of Souls, le sorelle Hong decidono di riprendere un genere molto popolare in Cina, ovvero lo Xiānxiá. Si tratta di un genere fantasy, incentrato su umani e/o divinità in grado di praticare magia e arti marziali, spesso addolcito con una nota di romanticismo. In Cina ne vengono prodotti in grande quantità ma gli effetti speciali, che dovrebbero esaltare visivamente il prodotto, lasciano molto a desiderare.

Nel caso di Alchemy of Souls, invece, questo genere viene reinventato ed elaborato dalle due autrici. Non solo viene posta molta cura negli intrecci della trama, ma anche agli effetti speciali che sono una gioia per gli occhi, e agli elaborati costumi dei vari personaggi.

Il target di riferimento per questo drama è più adulto rispetto alle serie cinesi. L’elemento fantasy è predominante ma la sua narrazione cerca sempre di mantenere un tono realistico, sostenendo una logica anche nelle situazioni che prevedono l’utilizzo della magia.

Come per le altre serie da loro prodotte, vengono affiancati momenti drammatici ad altri comici, donando leggerezza al drama senza per questo rendere le situazioni più serie prive di rilevanza. Si passa da riflessioni filosofiche a intrighi politici, per poi concederci qualche momento romantico ma senza scendere nel melenso.

Un’unica stagione ricca di personaggi

Per quanto la serie sembri essere composta da due stagioni, è più corretto considerarle come due parti di un’unica stagione. La prima composta da 20 puntate e la seconda da 10.

Alcuni si aspettano una terza “stagione”, probabilmente perchè non ancora abituati ai finali dei drama coreani, ma non ci sarà. Il drama ha una sua conclusione nell’ultima puntata e, a dispetto di altre serie simili, risulta anche più che soddisfacente.

Ho apprezzato molto che abbiano inserito tanti personaggi secondari, sia come alleati dei protagonisti sia come antagonisti. Le loro storie vanno di pari passo e si intrecciano con quelle di Mu-deok/Naksu e Jang Uk, offrendo allo spettatore più punti di vista per far proseguire la narrazione. Ai personaggi secondari viene offerto molto spazio in cui raccontarsi, forse persino troppo. A parer mio nella prima parte si poteva tagliare qualche loro scena, così da rendere la storia meno prolissa, ma nel complesso risulta comunque piacevole da seguire.

La serie ha raggiunto un ottimo punteggio della critica per il finale di stagione ed è stata estremamente popolare su Netflix in tutto il mondo. Anche noi l’abbiamo fortemente apprezzata e ve la consigliamo senza ombra di dubbio!

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Battezzata da Dragonball, cresciuta dal Signore degli Anelli e sposata con i drama coreani. Per Vicky il cinema, le serie tv, i videogiochi, ed i giochi da tavolo sono i quattro pilastri che sorreggono la sua quotidianità, ravvivata dalle note del k-pop. Il suo superpotere? Inserire citazioni di Aldo Giovanni e Giacomo in ogni discorso, per questo "non importa che tu sia un armadillo o un pavone, l'importante é che se spoileri me lo dici prima. No, un attimo... Non era così... Miiii ma proprio io devo fare la voce fuori campo".
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