Perché la fase 4 del MCU ha puntato più sulla quantità che sulla qualità

Poco più di un mese fa si è conclusa la Fase 4 del Marvel Cinematic Universe, quella che in assoluto presenta più prodotti ed anche quella che, però, ha soddisfatto di meno i fan. Scopriamo perché i Marvel Studios hanno puntato così tanto sulla quantità.

Negli ultimi anni stanno diventando sempre più popolari tutti quei prodotti audiovisivi chiamati “cinecomic”, ovvero film o serie tv che raccontano storie tratte o adattate da fumetti.
I cinecomic prodotti fino ad ora sono davvero tanti, ma ad attirare maggiormente l’attenzione del grande pubblico sono quelli prodotti dai Marvel Studios.

Infatti, due pellicole realizzate da questa casa di produzione rientrano nella top 5 dei maggiori incassi della storia del cinema, ovvero Avengers Infinity War ed Avengers Endgame.

Le motivazioni di questo successo sono molteplici, ma una di queste, in particolare, consiste nella quantità di supereroi che compaiono in tali pellicole. Essi sono considerati infatti i più grandi crossover mai visti sul grande schermo, poiché tantissimi personaggi già presentati in altri progetti a loro dedicati uniscono le forze contro un nemico comune.

Nonostante, appunto, ci siano davvero tanti personaggi in quei film, i fan non riescono mai a sentirsi accontentati. Avrebbero infatti vederne molti di più uniti nella battaglia contro Thanos.

In particolare, ad un grande numero di persone avrebbe fatto piacere vedere apparire figure come il Daredevil di Charlie Cox, la Jessica Jones di Krysten Ritter (e gli altri due Defender) o la squadra degli agenti dello Shield protagonista della serie omonima.

Tutti questi personaggi, però, non sono comparsi e le motivazioni non sono solo ed esclusivamente inerenti a problemi con i diritti d’autore (anche se per il copyright ci sarebbero stati degli ostacoli solo con i supereroi delle serie Netflix, con gli altri no perché di proprietà di Disney).

Joe Russo (regista, assieme al fratello Anthony, proprio degli ultimi due film sugli Avengers usciti fino ad ora) ha infatti dichiarato a Newsweek che tutti questi altri personaggi non sono apparsi per motivi di arco narrativo. A loro sarebbe piaciuto inserirli ed hanno effettivamente considerato la questione in fase di scrittura della sceneggiatura, ma sarebbero stati degli eroi che avrebbero dovuto introdurre per la prima volta proprio in quei prodotti.

Se avessero messo tutti quelli che effettivamente avrebbero voluto mettere, ne sarebbero stati introdotti almeno sessanta.
Chiaramente non potevano inserirli e basta, serviva un contesto, un background. Le cose, di conseguenza, sarebbero diventate troppo complicate, quindi hanno deciso di lasciare solamente quelli già precedentemente introdotti.

Con l’arrivo di Disney+, la Marvel ha visto la possibilità di sviluppare le singole storyline di molti più personaggi, grazie alle possibilità offerte dalle serie tv.

Se dedicare un film a ciascun personaggio che vorrebbero introdurre costringerebbe il pubblico ad essere al cinema un giorno si e l’altro pure, con le serie possono differenziare di più e presentare in maniera pressoché contemporanea un numero di supereroi decisamente maggiore.

Ecco quindi perché Marvel sta realizzando così tanti prodotti: per poter avere il numero maggiore possibili di persone che combattono uniti contro Kang nei due prossimi progetti dedicati ai Vendicatori (anche perché da quanto è stato rivelato fino ad ora, sconfiggerlo richiederà più persone rispetto a Thanos, perché sarà molto più potente).

È sicuramente apprezzabile l’idea di voler dare un buon approfondimento a tutti coloro che combatteranno il villan interpretato da Jonathan Majors, per far si che molti di essi non risultino appena abbozzati proprio in quei due progetti, ma rimane però da sistemare la questione della qualità dei singoli prodotti, perché se fai solo cose di pessima qualità poi il pubblico si stanca.

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Nato a Bologna nel 1996, si appassiona al cinema da bambino, quando capisce gli piacerebbe lavorare in quel campo. Più nello specifico come regista e sceneggiatore. Nel 2020 apre su Instagram un profilo che chiama "Recensisco Cose Audiovisive", con cui inizia a parlare di cinema e serie televisive con altre persone che condividono la sua passione.