Coral Island – Recensione – Early Access

Ecco la mia recensione di Coral Island, gioco di Starway Games ancora in early access, uscito a metà ottobre 2022. In attesa dei prossimi aggiornamenti da parte dello sviluppatore, vi lascio le mie prime impressioni basate sull’intero primo anno di gioco.

Coral Island si propone come rivisitazione dei classici farm game, infatti il gameplay non si basa solamente sulla gestione del proprio terreno.

Tutto ha inizio con il nostro personaggio che lascia Pokyo per trasferirsi a Starlet Town, cittadina dove possiede un (grande) lotto di terra.
Una volta arrivati, ci vengono subito consegnati gli strumenti del mestiere che ci serviranno per coltivare, ma anche per abbattere alberi, rimuovere pietre e tanto altro.

Nella prima fase di gioco ci troviamo in primavera, stagione perfetta per coltivare il nostro campo.

Nel frattempo, esplorando la città, possiamo imparare a conoscere tutte le sue vie e soprattutto i suoi abitanti. Una delle prime missioni di gioco riguarda proprio questo, conoscerli e fare amicizia.

Possiamo infatti stringere rapporti con gli NPC facendo loro regali o semplicemente parlandoci. A detta degli sviluppatori, in futuro sarà possibile stabilire relazioni romantiche con alcuni NPC e addirittura mettere su famiglia, ma per vedere queste funzioni dobbiamo aspettare.

Per il momento, ciò che possiamo fare è riempire i nostri concittadini di regali per scoprire cosa piace loro e cosa no, così da alzare le relazioni.

In base alla mia esperienza, posso dire che non sembra ci sia una lista precisa di cose che non piacciono a ognuno, perché ciò che regalavo finiva quasi sempre nella lista dei “like” – o spariva nell’oblio, segno probabilmente che non faceva loro né caldo né freddo.
Insomma, di cose ce ne sono così tante che sarebbe impossibile indovinare proprio quelle che piacciono a ognuno, eppure in realtà è facile che i regali finiscano nella sezione degli oggetti graditi.

In ogni caso, è interessante provare a scoprire cosa può non piacere a un NPC, per riuscire magari ad escludere un’intera categoria di oggetti.

Scott non ama i cibi piccanti.

Invece, quando si tratta di ciò che amano, la lista sembra più precisa. Inoltre spesso non si tratta di oggetti ottenibili in modo semplice e immediato, ma di prodotti lavorati partendo da altro. Probabilmente anche la lista delle cose odiate è molto specifica per ogni personaggio.

Se alziamo la relazione con uno specifico NPC, potremo assistere a delle scene speciali in cui i personaggi interagiscono tra loro, anche se al momento sembrano essercene poche e non per tutti. Inoltre i dialoghi si faranno più vari, permettendoci di scegliere le nostre risposte, anziché leggere e basta.

Kenny e sua madre. Noi non ci siamo, forse li stiamo spiando da dietro un albero.

Infine i personaggi che ci sono amici ci fanno recapitare dei regali per posta e ci permettono di entrare nelle loro stanze, quando stiamo  esplorando le case della città.

Nella stanza di Alice. A fianco si intravede la stanza di Val nella quale non possiamo entrare, come indicano i simboli rossi.

In quanto alle abitazioni, le vediamo tutte sulla mappa anche se alcune non hanno ancora un nome associato. Per ora quindi molto viene lasciato all’esplorazione, anche per quanto riguarda alcuni negozi presenti in città, che sulla mappa non sono segnalati.

La scuola, uno degli edifici dei quali non compare il nome.

Altra cosa che compare sono gli indicatori dei personaggi, per sapere dove si trovano in ogni momento… o quasi! Perché alcuni, talvolta, non risultano sulla mappa, quindi sta a noi capire dove si nascondono e non è facile.

In particolare, c’è un personaggio che attira sempre la mia attenzione perché la sua immagine sulla mappa è lasciata in bianco. Non so se sia un glitch capitato solo a me o se l’indicatore non è ancora stato aggiornato, ma si tratta del giudice Ross. Inoltre è l’unico NPC che non ci parla e a cui non possiamo fare regali. La faccenda è alquanto misteriosa.

Il giudice Ross che ci giudica silenziosamente.

Anzi no, ci sono altri personaggi con cui non possiamo alzare la relazione e si tratta di quelli legati a Pufferfish. La loro compagnia si trova a Coral Island per distruggerne l’ecosistema estraendo petrolio nella zona. Credono di riuscire nel loro intento perché l’isola non è più una meta turistica frequentata, per via di diversi problemi che la caratterizzano.

Insomma, siamo arrivati a Starlet Town nel momento peggiore!

Karen di Pufferfish, ovvero la villainess che vuole distruggere la bellezza dell’isola.

In realtà noi possiamo aiutare la città a tornare al suo antico splendore, soprattutto esplorando l’oceano.

La dottoressa Ling ci fornisce infatti una tuta per l’esplorazione subacquea grazie alla quale possiamo scoprire che la scienza (mista a un po’ di magia) può fare grandi cose!

Esplorazione e pulizia dell’oceano.

Ci sono molte cose da fare nell’oceano, peccato che per il momento non ci sia una mappa dedicata, il che è decisamente confusionario. Inoltre alcune aree ci sono momentaneamente precluse perché un “guardiano” ci sbarra la strada. Per passare dobbiamo dargli ciò che chiede, di solito verdura del nostro orto o derivati animali della nostra fattoria.

Va detto che, proseguendo nell’esplorazione, incontreremo alcuni guardiani che non fermano affatto il passaggio. Questo perché il gioco è ancora in early access, perciò… possiamo approfittare di questo temporaneo via libera per continuare a esplorare!

Al momento non possiamo completare le ultime missioni che riguardano l’oceano, dobbiamo aspettare nuovi aggiornamenti del gioco. Malgrado questo, le soddisfazioni qui non mancheranno.

Riguardo invece al nostro campo, parte fondamentale del gameplay, possiamo coltivarci diverse cose in base alla stagione.
Man mano che la qualità della vita sull’isola migliorerà, inoltre, potremo acquistare altri tipi di semi per ampliare le coltivazioni. Attenzione però: ogni ortaggio ci mette un tot di tempo per crescere e, non appena la stagione cambia, tutto ciò che abbiamo coltivato morirà!

E poi va detto che, per la missione del negozio di Sam e per soddisfare i “guardiani” marini, dobbiamo riuscire a migliorare la qualità dei nostri prodotti. Quando si tratta degli ortaggi, è necessario utilizzare il fertilizzante che si può craftare nella schermata apposita.

Oltre a coltivare, abbiamo la possibilità di allevare degli animali da latte e da uova. Non è necessario, ma Sam ci chiederà di vendere anche questi prodotti, per il suo negozio. In questo caso non è richiesto che siano di buona qualità, basta averli, ma per migliorarne la qualità non serve altro che dare cibo e affetto ai nostri animali.

Io che volevo essere una farmer vegana ma ho comprato le mucche… ops.

Gestire l’orto – e la fattoria – non è complicato, una volta imparato dove trovare tutto. Per esempio, al ranch si può comprare il fieno da dare agli animali, mentre da Sam – e talvolta anche da Ben o nello shop segreto della scimmia – si trovano i semi. Se ci affidiamo a Sam, notiamo che sono disponibili solo i semi degli ortaggi di stagione, perciò non appena essa cambia bisogna recarci da lui per comprare quelli nuovi.

Al negozio di Sam.

L’unico problema, in questo senso, l’ho avuto in inverno. Come preannunciato da Sam, lui non avrebbe avuto semi resistenti al freddo, quindi sarei dovuta andare da Ben… che però non aveva semi invernali. Mi sono “salvata” solo grazie ai semi selvatici raccolti in giro, dai quali di solito germoglia un ortaggio casuale della stagione. Nel caso dell’inverno, sono andata avanti grazie a quei semi riuscendo a coltivare soltanto foglie di tè, che ho poi trasformato in tè verde.

In realtà è possibile guadagnare in molti altri modi e l’ho dovuto imparare proprio in inverno. Basta esplorare le diverse possibilità che offre il gioco.
Per esempio, possiamo craftare il cestino che raccogliere la resina (o lo sciroppo d’acero!) dagli alberi, per poi rivenderlo. Un’altra cosa che ho usato molto è stata la macchina per marmellate, nella quale inserire quasi ogni cosa.

Peccato solo che certi oggetti non si possano craftare per mancanza dei materiali di base. Insomma, per quello che ho potuto vedere, certe cose non sono reperibili al momento, né esplorando né andando per negozi.

Altra cosa che possiamo fare è catturare insetti col nostro retino o pescare con la canna da pesca, per poi vendere il tutto o portarlo al museo. Questo aspetto del gioco fa molto Animal Crossing.

Grazie al nostro contributo il museo potrà ampliarsi, cambiando completamente aspetto!

Si può anche cucinare una volta ampliata casa nostra, ma fatico a trovare ricette. Va anche detto che, nel momento di preparare qualcosa, le provo tutte ma proprio non ci riesco. Forse è necessario aspettare un aggiornamento dedicato.

Inoltre abbiamo la possibilità di esplorare le miniere, luogo dove otterremo subito una spada. Ebbene sì, oltre a spaccare rocce per ottenere materiali (ancora pochi, purtroppo), qui possiamo combattere con dei mostri!

Alcuni oggetti, come i drop dei mostri, non hanno ancora una texture, il che ci dà ulteriore conferma che il gioco è ancora in fase di aggiornamento. Malgrado ciò, c’è molto da fare anche nelle miniere.

Oltre a questo, ci sono molti momenti in cui elementi magici si mischiano con il reale. Peccato che, anche in questo senso, si possa andare avanti nel gioco fino a un certo punto.

Vita da farmer | So I’m a farmer, so what?

Ho terminato da poco il mio primo anno di gioco, l’unico per ora disponibile. Nel corso di questo tempo, mi è stato possibile scoprire sempre cose nuove e partecipare ai diversi festival stagionali – anche se alcune attività di questi non erano ancora presenti.

Posso dire che, durante questo primo anno, le cose da poter fare sono tantissime. Inoltre, quando l’inverno termina segnando la fine dell’anno, niente si ferma. È di nuovo primavera e la vita continua.

Quindi, pur non potendo davvero andare avanti con la storia dato che si tratta dell’early access, ho ancora tante cose da fare.

Cherry Blossom Festival

Purtroppo non è ancora disponibile in lingua italiana, anche se lo sviluppatore ha annunciato che lo sarà in futuro.

Il gioco non è completo, ma offre già un’esperienza variegata, rilassante e soddisfacente, che non annoia mai. Personalmente, sono felice di aver sostenuto il progetto in fase di KickStarter e sono curiosa di scoprire come si evolverà la storia di questa cittadina, di cui ormai mi sento parte.

Si capisce che il gioco ha ancora tanto da dare… e io non vedo l’ora di vederlo!

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Appassionata di Manga e di Fumetto in generale, gestisce un canale Youtube e una pagina Instagram dove condivide le sue letture. Fan di Star Wars da sempre, si è aperta ultimamente ad altre saghe nerd scoprendo un mondo meraviglioso. Con due amici porta avanti un progetto per sostenere il Fumetto Italiano in tutte le sue forme, dalle case editrici più conosciute alle piccole realtà indipendenti. Nella “vita vera” studia Grafologia con l’intento di approfondire ogni applicazione della disciplina, per poter lavorare in questo campo, un giorno. “Noi siamo ciò che scriviamo.”
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