Mehran Karimi Nasseri, l’uomo che ha ispirato il celebre film The Terminal di Steven Spielberg, è morto nella giornata di ieri. Le notizie sull’ 80enne arrivano direttamente dalla Francia, dove l’uomo ha trascorso quasi 18 anni, vivendo nell’aeroporto di Roissy-Charles de Gaulle.
I giornali rivelano che, in data 12 novembre 2022 , al terminal 2F, Nasseri si sia spento per cause naturali. La sua storia ha ispirato quella di Viktor Navorski, cittadino dello stato immaginario di Krakozhia che si ritrova bloccato nell’aeroporto di New York. La storia di Nasseri, però, è molto diversa…
La storia
Nato nel 1942 in una provincia iraniana del Kuzistan, Nasseri ha peregrinato a lungo prima di iniziare a vivere nell’aeroporto Roissy a partire dal dicembre 1988. L’uomo sarebbe stato respinto alla frontiera inglese, in cerca della presunta vera madre di origini britanniche, e rimandato indietro perché sprovvisto di passaporto.
Inizialmente arrestato, è stato poi rilasciato dal momento che il suo ingresso in Francia era perfettamente legale. Non avendo però un paese d’origine a cui tornare, ha iniziato a vivere al Terminal 1 dell’aeroporto. Una corte francese ha stabilito che non potesse essere espulso, ma non gli è stato neppure concesso il diritto di entrare in Francia. Sono stati poi fatti tentativi di fargli avere nuovi documenti tramite il Belgio, ma le autorità pretendevano che li ritirasse di persona creando così un groviglio burocratico unico nel suo genere.
L’uomo ha continuato poi a vivere al terminal 1 dell’aeroporto Charles De Gaulle fino all’agosto 2006, quando si è resa necessaria un’ospedalizzazione a causa di un’intossicazione alimentare. Dopo il ricovero, è stato preso in consegna dalla Croce Rossa francese.
Se non avete mai visto questo film, vi consiglio caldamente di recuperarlo. Racconta una storia romantica e divertente, non molto fedele all’originale, ma comunque travolgente. Il cast è semplicemente fantastico, rendendolo un piccolo gioello dei primi anni duemila.
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