The Cabinet Of Curiosities – Recensione

The Cabinet Of Curiosities – Recensione

In questi giorni che precedono Halloween, mentre si cerca disperatamentre un film decente da (ri)guardare, Cabinet of Curiosities sbarca su Netflix. Una serie in otto parti tanto elegante quanto grottesca, scritta ed in parte diretta dal premio Oscar Guillermo Del Toro.

Del Toro ha scritto due degli episodi, ma per quanto ciascuno di questi sia stato curato da lui personalmente, un cast di 8 registi è stato chiamato per creare dei singoli capolavori da incubo.
Guillermo Del Toro fa una piccola introduzione in ciascuno dei diversi episodi, non diversamente da Rod Serling in The Twilight Zone. Ha una figura più sinistra, con un’espressione fredda, senza sorriso, mentre presenta minacciosamente ogni episodio come se fosse un oggetto maledetto. Accanto a lui appare una struttura in legno, che ricorda un palazzo a più livelli; il suo contenuto, ci viene detto, “Spazia dalle chiavi alle ossa alle corna di unicorno”.

Gli episodi ( o alcuni di loro)

Devo dire, che per quanto questa sia una bella serie, ogni episodio mantiene il suo tempo ed il suo fascino. È difficile dare una descrizione generale , dato che ogniuno dei registi ha regalato, al proprio corto, un pezzo importante di se, racchiudendo le proprie paure o le proprie passioni in un modo del tutto personale. Ci sono enormi variazioni, da episodio ad episodio, nel mood, nella scrittura e negli effetti speciali, ma è questo che la rende intrigante.
Sicuramente tra quelli più belli troviamo Lot 36,Graveyard Rats,The Autopsy, Pikeman’s model e The Dream in the Witch House. Ovviamente non va tolto assolutamente nulla agli altri episodi, ma questi sono certamente i più intriganti fra tutti.

Mentre Pickman’s Model di HP Lovecraft è nelle mani del regista Keith Thomas (che abbraccia il potenziale horror/ fantastico di Del Toro e di Lovecraft stesso), la regia di Graveyard Rats è nelle mani di Vincenzo Natali. Stiamo parlando del genio dietro i film di The Cube, che se non avete mai visto, vi consiglio caldamente di andarli a vedere subito.

Forse la deviazione più significativa dal branco è l’ingresso meno spaventoso, ma più inquietante, di The Murmuring che vede protagonista la triste storia d’amore di una coppia di ornitologi, che si ritirano in una casa isolata per ricercare le migrazioni degli uccelli e riprendersi da una terribile perdita. Il pezzo lascia un sapore dolce e amaro allo spettatore, e ti lascia dentro lo stesso vuoto che la protagonista porta ha portato con se fino a quel momento.

Tra i più intriganti, ma al quale avrei dedicato 5 minuti in più ed un finale completamente diverso, troviamo The Viewing.
Questo si aggiudica il premio al “Che cosa cavolo ho appena visto ?” a mani bassissime.
La regia è di Panos Cosmatos, ricordato più che altro per il film Mandy con Nicholas Cage, che ci racconta di un milionario che invita a casa 4 persone, con lavori completamente diversi fra loro, per una presentazione di “Qualcosa” che aiuterà gli ospiti ad ampliare le loro conoscenze e la loro curiosità. Vi assicuro che vale assolutamente la pena di vederlo anche se, come preannunciato, avrei preferito un finale decisamente diverso.

Al momento non sembra esserci un modo migliore per coccolarsi sul divano in attesa di  Halloween, con la certezza di poter passare una serata da incubo ( ed in compagnia di qualche risata).

Fateci sapere cosa ne pensate in un commento, e se vi è piaciuto questo piccolo esperimento del terrore.

Buona visione!

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Al tempo degli Dei Norreni ed i Norvegesi che spadroneggiavano, intorpiditi, sui Fiordi gelati, il genere umano invocava il soccorso di un eroe, per riconquistare la civiltà perduta. Finalmente arrivò Serena "Zele", classe '93, l'invincibile Terrona di Ostia forgiata dal fuoco di mille voli Low cost Roma-Bergen, 10 ore, settordici scali. Le Serie tv, il True Crime, iI film di dubbio gusto a suon di intrighi e tradimenti, furono affrontati con indomito coraggio, in mille lingue diverse, da colei che sola poteva guardarli tutti!