DanDaDan – Recensione Manga – J-Pop

DanDaDan – Recensione Manga – J-Pop

A pochi giorni dall’uscita del secondo volume, tiriamo un po’ le somme di DanDaDan di Yukinobu Tatsu: ecco la recensione dei primi 2 volumi del battle manga che ha incantato il Giappone…

…e che promette di incantare anche il pubblico italiano!

Il primo volume (che ha conquistato più di un milione di lettori al suo debutto in patria) è diventato in poco tempo un vero e proprio fenomeno nel panorama del genere Shonen e non ha tardato a fare il suo debutto anche in Italia il 21 settembre scorso in duplice versione, Regular e Variant.

La Variant in edizione limitata, così come la versione Regular, sono ancora disponibili QUI nel nostro shop. Nel caso non vi foste ancora accaparrati la vostra copia, affrettatevi ad acquistarla prima che vada esaurita!

Il secondo attesissimo volume, presentato in esclusiva al Romics 2022, è uscito mercoledì 12 ottobre. Sarà stato all’altezza delle aspettative? Per scoprirlo, proseguite la lettura o, se non l’avete ancora fatto, cliccate sul link al nostro shop per acquistare la vostra copia!

-ATTENZIONE: SPOILER SE NON AVETE LETTO DANDADAN!-

Dove eravamo rimasti?

Il primo volume di DanDaDan presenta al lettore l’universo surreale in cui la storia è narrata e i suoi due protagonisti : i liceali Momo Ayase e Ken Takakura. Momo è una ragazza popolare, sfacciata e disinibita, ma che sogna il vero amore. Ken è un nerd incallito, bullizzato da tutta la scuola a causa del suo atteggiamento bizzarro e della sua timidezza. Eppure, benché all’apparenza molto diversi, Momo e Ken hanno qualcosa in comune: entrambi sono appassionati al mondo dell’occultismo.

Ayase crede nell’esistenza degli spettri (tutta colpa di una nonna particolarmente sui generis che di professione fa nientemeno che la medium e nel tempo libero si diletta a esorcizzare demoni), mentre Takakura crede nell’esistenza degli alieni. Ed è proprio a causa di una sfida che i due ragazzi si lanciano per confutare le reciproche teorie che sono costretti a ricredersi: non solo spettri e alieni esistono, ma Ken (chiamato da Momo con lo pseudonimo di Okarun) viene posseduto da un demone millenario! I due ragazzi, colti impreparati, non possono restare con le mani in mano e decidono di affrontare il temibile demone, la “Turbononna”, per liberare Okarun e distruggere una volta per tutte lo spirito che lo ha posseduto, anche grazie ai poteri telecinetici che Momo ha risvegliato dentro di sè a seguito di un incontro non proprio piacevole con a bizzarra banda di alieni, i Serpo.

I punti di forza di DanDaDan: l’umorismo dissacrante e il rapporto tra i due protagonisti

Il primo volume si conclude proprio nel tentativo di Momo e Okarun di sfidare la “Turbononna”, essere dalla velocità e forza sovrumane, in una “corsa” senza esclusione di colpi, che lascia il lettore col fiato sospeso, in attesa di scoprire quale destino dovranno fronteggiare i nostri due protagonisti.

La missione si conclude, però, fin dalle prime pagine del secondo volume, lasciando spazio a sufficienza per lo sviluppo di ulteriori dinamiche che preparano il terreno a scenari futuri. Innanzitutto, i momenti di azione concitata e le battaglie sono equamente bilanciati dal racconto della normale e ordinaria vita scolastica dei due protagonisti. Ciò permette alla storia di prendersi il giusto tempo per esplorare il carattere e la relazione tra Ayase e Takakura, che si fa sempre più interessante. Le loro idiosincrasie sono messe ben a fuoco già nel primo volume, ma qui il loro rapporto viene ulteriormente approfondito e arricchito da situazioni spesso comiche (l’umorismo si riconferma un punto forte della serie, che riesce a strappare più di qualche risata in questo secondo volume, così come era già accaduto nel primo) rendendoli due personaggi credibili a cui il lettore non esita ad affezionarsi.

Un manga che mixa i generi e vince la scommessa

Il manga continua a mostrare un certo grado di ibridismo tra i generi e non ha timore a spaziare da un target adolescenziale fino a uno più maturo: DanDaDan è in grado di accontentare una vasta platea di lettori. Non vuole essere un battle shonen puro, ma alterna sapientemente azione, humor nero e romanticismo (che, a mio parere, diventerà sempre più presente nei prossimi volumi facendo felici i fan della coppia, me compresa), senza privarsi però del tono dissacrante ed esplicito che lo caratterizza e lo fa emergere nel fitto panorama dei manga shonen.

Questo mix ben orchestrato di generi è reso magistralmente a partire proprio dai disegni dell’autore Yukinobu Tatsu che indugiano ed enfatizzano determinati particolari. L’azione e il movimento sono resi al meglio tramite disegni molto dinamici che fungono da perfetti storyboard per una trasposizione anime: le tavole, infatti, valorizzano benissimo la vivacità di ogni singolo personaggio e di ogni singola inquadratura. Sono chiare, pulite e permettono al lettore di vedere nitidamente la scena sotto ai propri occhi, come fosse già animata!

Personaggi destinati a diventare iconici dal primo all’ultimo

E non c’è dubbio che i personaggi principali siano destinati a diventare iconici: oltre a Momo e Ken, ogni personaggio che si immette sulla scena è così provocatorio e peculiare da essere immediatamente indimenticabile. A partire proprio dalla nonna della protagonista, che si rivela in DanDaDan 1 con un colpo di scena come una donna giovane, procace e senza peli sulla lingua e dalla Turbononna, la demone sboccata e predatrice che attenta alla virilità di Okarun assumendo varie sembianze tra cui quella… di un “tenero” pupazzo!

Scommetto che tra non troppo tempo DanDaDan inizierà a dare il via a un discreto giro di merchandasing della serie, tra action figure, poster, t-shirt e chi più ne ha, più ne metta (personalmente prenoto già il funko pop di Ayase!).

Conclusioni

DanDaDan è senz’ombra di dubbio una delle serie manga del momento, capace di saziare i palati di un pubblico vastissimo e variegato. Qualitativamente non ha nulla da invidiare a manga più longevi e il costante ibridismo tra generi ne fa una marca distintiva che, a mio parere, attirerà sempre più appassionati.

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Classe 1996, vive in provincia di Rimini e studia Lettere Moderne all’Università di Bologna. L’amore per i fumetti e la lettura in generale inizia a 6 anni leggendo W.i.t.c.h. e Isa e bea- Streghe tra noi e quello per il cinema fin da quando, da piccolina, sua mamma la portava al cinema a vedere film di ogni tipo. Dopo una breve esperienza come blogger da adolescente, vuole tornare a parlare delle sue passioni e condividerle. Il suo motto è: “non ci sarà mai notte così lunga da impedire al nuovo sole di sorgere”