Il lupo del Maine – Recensione Librogame di Maurizio De Angelis – Little Rocket Games
Un lupo corre veloce per la strada. A un certo punto vede un palo sradicato che intralcia la sua corsa. Ci pensa un po’, poi carica il palo sulle spalle e riprende a correre. Trova qualche minuto dopo un tizio agonizzante, anche lui sdraiato sull’asfalto. Il lupo ci pensa un poco, carica anche il tizio sulle spalle e riprende la sua corsa pazza. Dopo qualche chilometro il lupo inciampa; dalla sua schiena scivola il palo, ma il lupo non se ne accorge e continua la sua corsa. Morale: il lupo perde il palo, ma non il tizio.
Neanche io, come vedete, sto perdendo il “tizio” di proporvi barzellette squallide nelle prime righe di ogni mia ultima recensione… giusto per entrare in tema a gamba tesa con l’argomento principale della recensione stessa.
Oggi parliamo di un librogame scritto da un autore esordiente, Maurizio de Angelis, che decide anche lui di fare un bell’esordio a gamba tesa pubblicando nel medesimo contesto (la fiera di Modena) tre librigame con due case editrici diverse… anche se due di questi (“Chicken Crimes” e la sua espansione “Il Caso Chica Besada”, editi da Dracomaca) scatenano tutt’oggi accesi dibattiti se definirli veri e propri librigame oppure giochi da tavolo.
Ma concentriamoci piuttosto sul terzo libro, sulla cui definizione non dovrebbero esserci dubbi.
No, prima che ve lo chiediate, non odio in alcun modo Lupo Solitario. Piuttosto, la mia è una sottilissima critica verso tutti quei commenti dati in risposta chi è in cerca di letture specifiche.
“Buongiorno, cerco un libro di qualsiasi genere tranne fantasy per bambino di 6 anni, senza lanci di dadi e preferibilmente niente saghe lunghe”
“Ciao, ti consiglio Lupo Solitario”
“Scusami, ma non mi sembra adatto a ciò che sto cercando”
“Però è bello, leggilo comunque”
“Ok, ma non penso sia per bambini di 6 anni”
“Scherzi? Io l’ho letto a 4 anni e mezzo, quindi è adatto per tutti i bambini”
Ma torniamo a noi!
Il libro viene proposto in un formato super tascabile, elemento ormai tipico sia della produzione Little Rocket Games che Aristea, e si distingue subito per una caratteristica particolare, ossia il racconto in prima persona (non molto comune nei librigame, che solitamente prediligono la seconda persona). Tale peculiarità è giustificata dal fatto che quello che avremo tra le mani non è altro che il diario di un assassino, che ci racconterà la sua storia, i suoi stati d’animo, le sue preoccupazioni… insomma, tutto ciò che ci si aspetta da un diario.
Direi dunque di non perdere altro tempo e di entrare seduta stante nella mente di questo misterioso criminale noto come “Il lupo del Maine”!
REGOLAMENTO:
No, non mi sono impazzito. Solo che il regolamento nel libro è assente e non potevo lasciare questa parte della recensione completamente vuota… perciò ne ho approfittato per dare una mano a un amico che sta cercando di vendere la sua meravigliosa auto d’epoca, così da riempire un po’ di spazio.
Per quanto riguarda il librogame, tutto quello che vi basta sapere è che si tratta di una semplice storia a bivi, senza dadi o meccaniche particolari… fatta eccezione per alcuni indizi segnati in corsivo, che si riveleranno utili per sbloccare il finale segreto.
LA MIA AVVENTURA:
Mi chiamo Simon, ho 14 anni e tutto inizia a bordo di una macchina. Sto andando a fare una gita al lago in compagnia di quell’unità genitoriale di sesso maschile che non oso definire padre (dal momento che è solo l’ennesimo compagno di mia madre), che a quanto pare a tutto pensa tranne che a rilassarsi. Come se masticare una gomma da ore possa in qualche modo infastidirlo mentre guida.
Beh, io non sono una brutta persona, quindi la sputo gentilmente in un fazzoletto e gli chiedo scusa. No, aspettate, sono una brutta persona eccome! In tal caso, rincariamo la dose!
L’uomo è talmente distratto da non accorgersi di un lupo famelico che gli sbarra la strada. Tramite una serie di consigli sbagliati, riesco a farlo scendere dalla macchina per osservare da vicino il tenero cucciolotto, che a dispetto delle apparenze voleva solo giocare. Con la sua carotide.
Lui mi chiede aiuto e dopo una lunga riflessione decido di darglielo. Al lupo, intendo. Bloccando la portiera e rifiutando di fornire armi a quella sottospecie di essere umano, non mi resta altro che godermi la scena.
Poi però non riesco a trattenermi. Voglio giocare anche io con il lupo… e nessuno potrà impedirmelo, nemmeno chi sta leggendo il libro (che sarei sempre io). Quindi niente, scendo anche io dalla macchina e mi avvicino al lupo che assolutamente NON mi uccide e NON mi conduce a una diabolica instant death.
Lo so, sono poco convincente…
Se dico che mi offre un té e dei pasticcini voi mi credete? No? Pensate che i lupi non lo farebbero mai? Pensate male, perché ho un’immagine assai verosimile che dimostra il contrario!
Con questa NON instant death, si conclude dunque la mia solita demo per voi. Confido che, al contrario mio, riuscirete a non farvi ammazz… ehm… offrire la merenda alla prima run.
CONCLUSIONI FINALI:
Con questo librogame, Little Rocket Games inaugura una nuova collana chiamata Killerbook, all’interno della quale verranno inseriti racconti sotto forma di diari di assassini. Ogni diario andrà letto più volte per poter comprendere il reale motivo per cui è stato scritto, riunendo i tasselli e, almeno nel caso di quello che ho letto, scoprire un interessante plot twist finale.
Come accennato a inizio recensione, durante il racconto si potranno individuare dei testi in corsivo abbinati ad alcuni numeri. Sarà opportuno prenderne nota, perché nel finale verrà chiesto di effettuare un’operazione matematica tra i vari valori ottenuti. Solo in questo modo si potrà accedere a un paragrafo segreto capace di rimettere tutte le carte in tavola, dando un senso a quelle parole, quelle frasi ambigue che lasciavano un velo di mistero durante le prime letture. Il libro poi non è affatto voluminoso (160 paragrafi in totale), che in questo caso è un bene dal momento che richiede di essere riletto più volte per poterlo comprendere a fondo… sebbene gli sforzi non ripaghino poi un granché, essendoci un solo finale vero + uno bonus.
C’è poi da dire che ottenere tutti gli indizi non è per niente facile: bisognerà entrare nella mente dell’assassino, empatizzare con lui e comprendere quello che avrebbe voluto fare in ogni circostanza. In certi casi, scoprirete addirittura che la scelta migliore non è quella più cruenta: un assassino efferato può anche salvare delle vite, se lo desidera.
Se agirete in modo troppo diverso da quello che avrebbe voluto Simon, rischierete di perdere tutti gli indizi. O peggio, di interrompere in anticipo l’avventura mediante una delle numerose “instant death”. Uso in questo caso le virgolette perché non è detto che il personaggio muoia, ma più semplicemente che vi allontaniate dagli eventi che lui descrive incappando dunque in dei finali precoci che lasciano un senso di amaro in bocca.
L’avvertenza posta sul retro della copertina parla chiaro, l’opera è consigliata a un pubblico adulto. Alcune scene sono davvero molto forti e potrebbero urtare il pubblico più giovane e sensibile. Vi accorgerete infatti che Simon mostra spesso segni di violenza incontrollata e sadismo nell’uccidere le proprie vittime e farle soffrire. Rimane addirittura deluso qualora morissero prima del previsto, senza avere il tempo di godersi la loro agonia.
Il lupo del Maine – Recensione Librogame di Maurizio De Angelis – Little Rocket Games
Sì, mi ha fatto abbastanza strano scattare questa foto, mi sono sentito come se stessi facendo IO la foto alla vittima morente (immedesimazione over 9000!).
In definitiva, per quelli abbastanza forti da superare i traumi e momenti crudi sparsi nel libro, vi aspetta un racconto drammatico e introspettivo piuttosto gradevole. Premetto che non tutto sarà chiaro alla prima run (e probabilmente neanche alla seconda). Si tratta di un libro che per essere goduto a pieno va riletto varie volte, quindi non adatto a chi cerca il massimo appagamento dopo una sola lettura… a meno che chi lo stia leggendo non entri talmente in sintonia con l’assassino da ottenere tutti gli indizi fin da subito.
Abbiamo dunque tra le mani un librogame fuori dalle righe, crudo, MOLTO crudo, adatto a chi è in cerca di un’esperienza diversa dalle solite.
Preparatevi a compiere vari salti temporali, passando dall’infanzia alla fase adulta del protagonista (talvolta anche in maniera brusca, ma in fondo è così che funziona un diario), immergendovi a fondo nella sua mente e nel suo passato.
Sarete in grado di comprendere la sua psiche? Se è così, congratulazioni: avete tutte le carte in regola per diventare dei futuri serial killer! MUOIO dalla voglia di vedervi all’opera…
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