Recensione “E se fosse amore?” – Goen
Ecco la nostra recensione di “E se fosse amore”, shoujo atipico edito Goen la cui pubblicazione è finita qualche mese fa.
“La misantropa Ichino Himemori è innamorata della splendida Shino. Peccato che la bella in questione sia… un ragazzo travestito! Che cosa ne sarà di quest’amore che sembra destinato a non avere futuro?” Questa è la trama che compare sul retro del volume 1, ma la realtà è più complicata di quello che sembra.
Ciò che caratterizza Ichino, più che una misantropia, è la misandria: l’avversione per il genere maschile. Tutto è iniziato per via di suo padre, il cui comportamento ha segnato Ichino e la condiziona tutt’ora nei rapporti sociali. La ragazza ha sempre frequentato scuole femminili, ma adesso deve affrontare un cambiamento. Infatti il suo liceo, a partire dal primo anno, inizierà ad ammettere studenti maschi.
È così che Ichino si ritrova ad avere a che fare con i ragazzi quotidianamente, pur non volendolo. Questa situazione la porta a prendere una decisione, cioè quella di ergersi a paladina delle ragazze, sempre pronta a difendere le compagne dai maschi con cui dividono, loro malgrado, la classe.
E se fosse amore? | Il carattere di Ichino
Inizialmente Ichino ci viene presentata come una ragazza qualunque, che ha due amiche con cui trascorre le sue giornate, Miyabi e Michiru. Un primo incontro/scontro con il genere maschile avviene quando in città conoscono tre ragazzi che diventeranno loro compagni di scuola. Tra Miyabi e uno di questi ragazzi scatta subito la scintilla, eppure Ichino dimostra tutta la sua forza (e la sua natura violenta) scagliandosi sul gruppetto e dando loro contro, senza sentir ragioni. Questo è anche il suo primo incontro con Arata, ragazzo dall’aspetto androgino e dall’animo gentile, che suo malgrado darà molto filo da torcere a Ichino, in classe.
In realtà, però, va detto che loro due si sono già incontrati, solo che la protagonista non lo sa. Infatti la trama sul retro di copertina nomina una certa Shino: di chi si tratta?
Tutto è iniziato quando Ichino era piccola. In un momento di grande disperazione, è stata consolata da una bambina poco più grande di lei. Dopo quel momento non si sono più viste, eppure Ichino desidera ringraziarla per il suo intervento. Ecco che, dopo averla sognata, la protagonista esce di casa e… incontra Shino! La bambina di un tempo è diventata una bellissima donna che subito le fa battere il cuore.
Questo è solo il primo di diversi incontri che pian piano confermeranno i sentimenti di Ichino: si è innamorata della bella Shino!
Peccato che la donna non sia altri che Arata, il nuovo compagno di classe che la ragazza non riesce proprio a sopportare, e che… presto si accorge di essersi innamorato di lei!
E se fosse amore? | Confusione?
Se la trama vi è sembrata confusionaria, non temete: lo è davvero.
Diciamo che la storia procede su due binari. Il primo è quello che riguarda Shino, quindi seguiamo la protagonista mentre si avvicina sempre di più a lei. Il secondo riguarda invece la misandria di Ichino, che presto scopriamo essere estesa all’intera scuola.
Nel primo caso assistiamo a momenti divertenti ed equivoci, con Ichino sempre più innamorata e Arata che ormai non può farsi scoprire. Malgrado questo, lui ama Ichino e saperla invaghita di Shino gli spezza il cuore.
Nel secondo caso invece vediamo che, grazie all’interazione con Arata, Ichino capisce lentamente che i maschi non sono poi così male. È molto interessante vedere come, grazie al fatto che abbia ormai aperto gli occhi, proprio lei avrà l’occasione di provare a cambiare la mentalità dell’intera scuola.
I due temi principali dell’opera si sovrappongono, ma a volte uno dei due sparisce per uno o più volumi. Ecco che, per interi archi narrativi, Shino non viene nemmeno nominata, oppure non si sa più niente dell’avversione di Ichino per i maschi.
Malgrado tutto, Ichino resta un personaggio estremamente ottuso. Di ciò abbiamo prova soprattutto nel suo rapporto con Shino. Infatti la ragazza, in diverse occasioni, avrebbe modo di capire che lei non è altri che Arata, eppure sembrerebbe non volersene accorgere.
Inoltre scopriamo che si tratta di un personaggio solitario, malgrado le premesse. Infatti Miyabi, l’amica che per prima ha voluto fidarsi di un ragazzo, è solo una compagna di classe, non un’amica. Comparirà un’altra volta per aprire gli occhi a Ichino, ma per il resto possiamo dire che sparisce. In quanto a Michiru, sua amica più stretta, Ichino è capace di ignorarla per giorni senza alcun motivo e ce ne dà dimostrazione.
Arata invece è un personaggio più interessante e meglio caratterizzato. Lo conosciamo bene perché molti capitoli sono dal suo punto di vista, ma per capirlo del tutto dobbiamo aspettare di arrivare alla fine del manga.
Ad un certo punto compare anche un rivale in amore. Malgrado l’avversione di Ichino per i ragazzi, lui pare essere l’eccezione, eppure si rivela essere un personaggio di disturbo che serve a poco altro.
E se fosse amore? | Il peso degli anni si fa sentire
In questo contesto, dato che la protagonista crede di amare una ragazza, possiamo aspettarci dei temi LGBTQ+, ma in effetti non ci sono. Ichino è convinta che, per il fatto che entrambe siano donne, il suo amore sia impossibile. Inoltre non ascolta le parole dell’amica Michiru, che sembra provare qualcosa per lei. È un comportamento decisamente indelicato da parte di Ichino, che apparentemente si trova nella sua stessa situazione.
In quanto ai ragazzi, ci sono delle tavole che strizzano l’occhio ai manga boy’s love, ma sembra trattarsi di una forma di fanservice piuttosto che di qualcosa di sensato. Va detto però che assumono un altro significato, almeno in parte, dopo certe rivelazioni di uno dei due.
Abbiamo poi un vero e proprio punto dolente, rappresentato dal personaggio di Uruha. Dalle sue parole abbiamo conferma che si tratta di un personaggio transgender, eppure chi ne è a conoscenza si rivolge a lei al maschile.
Va detto che l’opera, in Giappone, è uscita alcuni anni fa e, per gli elementi appena elencati, ciò si nota. Leggendola adesso bisogna passare sopra a tante cose.
Recensione “E se fosse amore?” | Conclusioni
Per quanto sia interessante il tema dell’amore per una ragazza che in realtà è un “maschio travestito”, la questione viene tirata per le lunghe in modo noioso e a volte ridicolo. Più coinvolgente è la questione dell’avversione tra maschi e femmine, anche se a un certo punto assistiamo a una situazione di scuola-regime, decisamente irrealistica.
Il manga, che all’inizio era interessante per molti suoi aspetti, rischia di diventare noioso sotto tutti i punti di vista.
Un elemento apprezzabile che notiamo alla fine è il ruolo che ha avuto il destino. Anche se il retro di copertina ci dice che “quest’amore sembra destinato a non avere futuro”, in seguito scopriamo che il destino ha agito in più occasioni per renderlo possibile.
Ma alla fine come andranno le cose? L’amore di Ichino per Shino si trasformerà in delusione nei confronti di Arata?
Insomma, se siete alla ricerca di uno shoujo divertente e atipico, e siete disposti a passare sopra a tanti elementi non più attuali e accettabili, potrebbe essere il manga per voi. In caso contrario, potreste trovare la lettura fastidiosa e l’opera più lunga del necessario, il che è un vero peccato, considerando le sue ottime premesse.
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