Refrain – Recensione – Fumetto giallo made in Italy di Federica Vendola
Avete mai letto qualcosa che vi ha portati fuori dalla vostra comfort zone?
Io di solito mi mantengo “sui binari” di ciò che probabilmente mi piacerà, ma quando ho saputo dell’uscita di Refrain ho voluto comunque dargli un’opportunità.
Si tratta di un fumetto italiano di genere giallo, qualcosa di totalmente fuori dalle mie corde.
Di cosa parla Refrain?
Siamo nel 1900 e seguiamo le vicende di Edward, ragazzo che viene ritrovato ferito e senza memoria in un giorno di tempesta.
A soccorrerlo è un medico, il quale decide di tenerlo con sé come se fosse suo figlio e di insegnargli il suo mestiere. È così che Edward diventa psicologo.
Un giorno, in totale segretezza, al protagonista viene chiesto di raggiungere un orfanotrofio dove gli viene affidato un lavoro: è avvenuto un omicidio e un bambino è coinvolto!
Quindi a lui toccherà capire cosa è successo, ma non sarà solo. È stato chiamato anche un altro ragazzo, Stanley, in qualità di detective.
Hanno così inizio le loro indagini, in questo un contesto gotico, cupo e misterioso.
La lettura per me è stata interessante, pur trattandosi di un genere che di solito non amo.
In particolare devo dire che i personaggi mi hanno stupita moltissimo, tutti quanti.
Edward, malgrado la sua nuova vita, non riesce a buttarsi alle spalle il passato che non ricorda.
I suoi tentativi di ricordare qualcosa gli provocano del dolore fisico, ma non è tutto. Altri dolori lo accompagnano nella sua sofferta quotidianità, dovuti forse alle ferite che lo ricoprivano quando è stato trovato, o forse a qualcos’altro… chi lo sa.
E poi abbiamo gli altri personaggi, tutti restii a rivelare qualcosa in più del necessario, che sia sulla situazione o su loro stessi.
Delle cose ci vengono svelate già in questo primo volume, cose che non mi aspettavo assolutamente!
Insomma, ogni singolo aspetto di quest’opera è avvolto da un alone di mistero.
Questo è solo il primo volume e in totale saranno cinque, perciò abbiamo ancora tanto altro da scoprire.
Tra le cose che mi hanno colpita di più c’è il fatto che questo fumetto è estremamente poetico. Troviamo una poesia nelle prime pagine e ce la portiamo dietro per tutta la lettura, perfino nel titolo dei singoli capitoli.
È un dettaglio particolare, che si sposa benissimo con l’atmosfera della storia.
Inoltre l’albo è stato curato nei minimi dettagli. Uno degli elementi che lo confermano sono gli extra alla fine: non capita spesso di vedere qualcosa del genere in un fumetto italiano. Mi riferisco a uno spazio dedicato alle fanart, una pagina di diario di uno dei personaggi e altro.
Questi extra ci accompagnano con dolcezza alla chiusura del volume, in attesa di leggere il successivo, proprio come avviene in alcuni manga giapponesi.
Sul suo profilo Instagram l’autrice, Federica Vendola, ha accennato al fatto che ce ne saranno anche nel prossimo volume.
Mi sono pentita della lettura?
Confermo che il genere giallo non fa per me, ma evidentemente Refrain è l’eccezione: mi ha tenuta incollata alle pagine fino alla fine!
Non vedo l’ora di scoprire cosa succederà in seguito, ma anche qualcosa in più sui personaggi, sul caso di omicidio e, soprattutto, sul passato del protagonista.
Continuerò con piacere questa lettura, curiosa di scoprire cos’altro ha in serbo per noi l’autrice.
Se vi piacciono le opere misteriose, cupe e con atmosfere inquietanti, magari con un omicidio da risolvere, Refrain potrebbe fare al caso vostro!

Vota o Commenta