F1 22 – Recensione
Sono passati tre anni da quando ho recensito per l’ultima volta un titolo di Formula Uno, non sto qui ad elencare le motivazioni, ma sappiate che comunque i capitoli precedenti li ho giocati… Finchè non mi hanno annoiato.
Sappiamo tutti che Electronic Arts ha acquisito gli studi Codemasters ed i meme si sono ovviamente sprecati in giro per il web. Con F1 21 si sono “limitati” a mettere solo il logo EA, ma quest’anno hanno dato libero sfogo alla loro fantasia: il videogioco di Formula Uno potrebbe davvero diventare il nuovo FIFA su quattro ruote, e non sto scherzando.
La modalità storia con la “Breaking Point”? Spazzata via. Ora davanti a te hai la scelta più classica di tutte: la carriera da Pilota o Scuderia. Nulla di nuovo dal fronte, le opzioni sono più o meno le stesse a cui siamo abituati già da tempo: da Pilota scegli se iniziare dalla F2 o direttamente in F1 mettendoti subito al volante di Team importanti; altrimenti puoi creare la tua Andrea Moda Racing Team e provare a battere la Red Bull Racing partendo dal fondo dello schieramento.
Anche i test durante le prove libere sono praticamente un copy&past di quelli visti negli anni scorsi. Con l’aggiunta di qualche bug in più. Non si sa come, non si sa perchè, ma nei test di consumo pneumatici si riesce ad essere sempre in rosso nei rettilinei e perfetti in frenata.
“Ahhh quetti bagg” (cit.)
Non mi dilungo troppo su un qualcosa che gli amanti della serie già conoscono. Non c’è niente di spettacolare che faccia gridare il giocatore. La modalità fa il suo compitino, ed è il classico punto di intrattenimento per gli youtuber che vogliono portare sul loro canale un contenuto fino all’uscita del titolo successivo.
Allora tu, se ancora non lo hai giocato, chiederai: che cosa ha di diverso questo gioco rispetto al passato? Tutto e niente. Mi spiego meglio.
Sotto il punto di vista del gioco ci arriviamo tra un attimo. Questo F1 si discosta dal passato perchè è nata una nuova Formula Uno. È tornato l’effetto suolo (Vi lascio un link a Wikipedia che spiega cosa sia), l’aerodinamica delle ali è meno esasperata, sono stati introdotti dei “gommoni” da 18″ a discapito di quelli da 13″ e soprattutto è stato imposto un tetto oltre il quale i Team non possono andare per sviluppare la propria vettura.
Solo questi cambiamenti, che in realtà sono di più, ma li lasciamo ai professionisti del settore, dovrebbero bastare per far provare a tutti questo nuovo titolo.
Ci sono poi le novità ludiche. In apertura ho detto che questo gioco ha tutte le carte in tavola per diventare il nuovo FIFA e non vi stavo prendendo in giro. Nel corso delle partite si andranno ad accumulare dei punti in vari obiettivi, ed al completamento otterrete dei token. Questi token serviranno per sbloccare delle auto GT che andranno a riempire il vostro garage virtuale.
Benvenuti nella F1 Life, il nuovo Hub social di Electronic Arts. QUESTA è la novità più importante di Formula Uno 2022.
Ci sono degli elementi sbloccabili completando delle sfide oppure pagando con soldi veri (Evviva, le microtransazioni, chi l’avrebbe mai detto?). In F1 Life potrete personalizzare il vostro garage, l’arredamento del vostro appartamento ed anche comprare i vestiti per il vostro avatar. Il tutto spendendo soldi guadagnati con il sudore della vostra fronte in game, oppure pagando con la carta. D’altronde chi non spenderebbe 19,99€ per avere una maglietta fichissima da far indossare al proprio avatar su F1 22?
Ovviamente il prezzo non è reale, ne ho detto uno finto, ma il concetto è chiaro, no?
Si possono invitare amici ed anche sconosciuti nel proprio appartamento virtuale, il tutto per far ammirare il gusto estetico, la bravura o il gonfiore del portafogli.
Questa non è una novità nel mondo del gaming dell’ultimo decennio. Per poterti differenziare dagli altri milioni di giocatori devi spendere dei soldi, ma alla fine questa differenza non c’è ed anche Formula Uno è entrato a far parte di un mercato che in qualche modo può essere definito “tossico”.
Non mi stupirei se si arrivasse ad un punto in cui si dovrà pagare anche per avere una skin personalizzabile sulle vetture.
Tornando a quello che è il gioco attorno al circo, sinceramente sono partito con del pregiudizio. Dopo anni che ti viene proposta sempre la solita minestra riscaldata non hai delle aspettative positive sul prossimo pasto. Anche questa volta non posso dire di aver mangiato una lasagna, mentirei a me stesso e soprattutto a voi.
Però sono rimasto piacevolmente sorpreso come abbiano provato ad imitare il porpoising, l’effetto fastidioso di cui soffrono le vetture di quest’anno. Anche la sensazione al volante è risultata essere più piacevole rispetto al suo predecessore, nonostante la sensazione di correre su un tavolo da biliardo sia sempre presente.
Le piste sono molto lontane dall’essere simili alle controparti reali. Niente sconnessioni, piatte, i cordoli sembrano fatti con paint, però si apprezza comunque l’impegno. Si nota che quest’anno ci abbiano provato, almeno.
Altre novità in ambito gameplay? È stata finalmente introdotta la Sprint Race, il che permette di avere un po’ di immersione in più nel weekend di gara e le opzioni Broadcast ed Immersività. La seconda può essere definita come “simulazione completa”; il giro di formazione va guidato, così come le sezioni dietro la Safety Car ed anche i Pit Stop. Mentre la prima è un effetto cinematografico delle tre elencate precedentemente. Il Pit Stop poi è un quick time event, letteralmente. Bisogna premere un determinato tasto in una finestra temporale per permettere la buona riuscita del cambio gomme.
Sarò sincero, è tutto molto bello, le idee ci sono, ma i bug rendono queste aggiunte un pochino frustranti. A Monaco mi è capitato di stare per oltre 15 giri dietro una Safety Car nonostante in pista non ci fosse nulla, il tutto perchè il gruppo non riusciva a raggiungere i primi che erano dietro la SC.
Insomma, c’è del lavoro da fare, ma le basi per un futuro EA le sta piazzando. Si spera che cambino il motore grafico, perchè comincia a sentire il peso degli anni.
Non ho avuto modo di approfondire in maniera importante l’online, ma per quanto ho provato, questa volta, la connessione è molto più stabile e SEMBRA che i problemi importanti che affliggevano F1 21 siano stati risolti. È tutto in periodo ipotetico perchè solo il tempo dirà quanto potrà reggere e soprattutto se le mie partite siano state solo un caso fortuito.
Il Campionato eSport di F1 è dietro l’angolo e quello sarà il banco prova d’eccellenza per questo gioco.
Ultima novità, ma non per importanza, è il supporto alla Realtà Virtuale. Ecco… Sinceramente questa mi ha fatto godere veramente tanto il gioco. Una feature che mancava a livello di immersione e che era necessaria. La versione testata è quella PC, quindi sono riuscito ad usare l’HP Reverb in mio possesso.
Il VR l’ho utilizzato per tanto tempo sui simulatori come iRacing, Assetto Corsa ed Assetto Corsa Competizione. Quindi non sono nuovo nel guidare vetture in realtà virtuale e mi aspettavo un qualcosa di simile. In effetti ci siamo, però si vede che gli sviluppatori sono “nuovi” a questa tecnologia. Ogni tanto c’è qualche calo di frame che può dare fastidio agli occhi, ma con le giuste accortezze grafiche si riesce a giocare più che decentemente.
In conclusione i titoli a cadenza annuale sono un rischio. L’ho detto tante, tante volte. L’appassionato non vede l’ora di provare le novità della stagione, ma sotto il punto di vista ludico e tecnico è un colpo importante tra testa e collo. Le novità introdotte potrebbero non bastare e la community comincia a rumoreggiare perchè non basta portare a casa il risultato. Ci vuole qualcosa di più. Promosso? Sì, ma mi aspetto molto di più nel 2023.
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