Tiny Tina’s Wonderlands – Recensione – PC, PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X/S

Tiny Tina’s Wonderlands – Recensione

Una saga brillante come quella di Borderlands non poteva certamente deludere i fans nei suoi contenuti aggiuntivi: proprio per questo motivo, dopo il divertentissimo Tiny Tina’s Assault on Dragon Keep del 2013, 2K Games e Gearbox Software tornano ad offrirci un’esperienza ispirata e scoppiettante con Tiny Tina’s Wonderlands, rilasciato lo scorso 25 Marzo su console di passata e attuale generazione, nonché su PC. Dopo aver sviscerato la produzione, gentilmente offertaci da 2K Games, siamo pronti a dirvi la nostra! 

Tiny Tina’s Wonderlands – Recensione – Un “dungeon master” atipico.

Quello che abbiamo di fronte con Tiny Tina’s Wonderlands è un vero e proprio exploit di ispirata pazzia, a partire dalla presenza del personaggio a cui il titolo è dedicato che non sarà, come si potrebbe pensare, il nostro alter ego, ma bensì una vera e propria narratrice delle nostre avventure! Chi ha giocato a Dungeons&Dragons almeno una volta nella vita riconoscerà subito il ruolo di master che Tina riveste nei nostri confronti, ignare pedine di un gioco che ci permette subito di selezionare una classe dalla personalizzazione profonda e dalla crescita spropositata che passa anche, in seguito, attraverso l’acquisizione di una seconda classe combinabile.

Ciascuna di esse ha ovviamente caratteristiche precise e più o meno fisse, passibili di modifiche ottenendo nuove abilità ma pur sempre riconducibili all’anima della tipologia di approccio scelta in partenza. Oltre le 6 iniziali, il gioco ci darà poi modo di accedere a nuove classi a partire dal livello 40, il che come potete intuire non solo sprona alla variabilità ma anche alla rigiocabilità di un’esperienza che fin dalla prima run risulta terribilmente di intrattenimento.

Durante le diverse ore passate in game, circa una ventina per una singola run, Tina e compagni ci regaleranno un’esperienza narrativa di qualità con battute incessanti, situazioni pittoresche, unicorni a dir poco colorati e dialoghi incalzanti.

Certo, il doppiaggio italiano assente non aiuta chi mastica poco la lettura dei sottotitoli durante le azioni di gioco, ma è un boccone piccolissimo da mandare giù, a mio parere, se si guarda al quadro complessivo dell’opera.

Tiny Tina’s Wonderlands – Recensione – Shooting di qualità, inventario discutibile.

L’esperienza di gameplay si divide fondamentalmente nelle fasi di esplorazione e nelle fasi di shooting alla “Borderlands” più classiche. Le ambientazioni proposte sono contenute e ben ideate dal punto di vista costruttivo, il gioco rinuncia all’open world per garantire una mole contenutistica e di dettagli più mirata. Il ritmo è infatti molto serrato, le mappe sono esplorabili in modo completo e mai frustrante e la distinzione tra approccio shooting ed esplorazione pura convince. 

Durante le fasi di battaglia, infatti, ci ritroveremo nella classica visuale in prima persona e potremo colpire i nemici con armi da fuoco, armi corpo a corpo in pieno stile fantasy e incantesimi elementali che vanno, di fatto, a sostituire granate e compagni. Una pecca si può rilevare nell’intelligenza artificiale un po’ sciocca, capace di rovinare qualche situazione che altrimenti, oltre che divertente in termini di combattimento, sarebbe stata anche particolarmente impegnativa. 

L’Overworld offre invece una visuale isometrica, con tanto di personaggio deformato ad impreziosirla, che ci permette di vedere bene i percorsi da esplorare, i templi in cui è possibile addentrarsi, le quest secondarie da poter svolgere e ovviamente i nemici a schermo, gestiti tramite incontri casuali che però il giocatore può evitare data la rappresentazione sulla mappa. 

Nonostante la formula sia convincente e la varietà di approccio ai combattimenti vada a svecchiare e rinnovare la formula vista nei Borderlands, lo schema “esplora, combatti, cambia area” e la necessità basilare di andare da A a B senza avere chissà quali vie di fuga potrebbe stancare i giocatori più assuefatti a questa tipologia di gioco. 

Teniamo inoltre a mente che pur essendo un’esperienza dal loot infinito e variegato, l’inventario causa una certa dispersione degli oggetti raccolti… e questo, in un gioco simile, si avverte in modo amplificato! 

Ogni difetto sparisce, a mio dire, di fronte alla possibilità di giocare il titolo in coop fino a 4 giocatori, elemento che fa schizzare alle stelle il divertimento generale e le possibilità di approccio alle “sfide” che la produzione propone. 

Tiny Tina’s Wonderlands – Recensione – Colpo d’occhio eccellente!

Ammetto che da un punto di vista puramente stilistico, Tiny Tina’s Wonderlands mi piace… e pure tanto!

Il cell shading del brand è a dir poco riconoscibile e funzionale alla narrativa e i colori accesi e sempre pronti a farmi strizzare gli occhi creano un’aura di divertimento aggiuntiva. Peccato solo per le ambientazioni poco originali proposte e per qualche piccolo problemino di ottimizzazione sulla versione da noi provata, ovvero quella PlayStation 4

La colonna sonora convince e, come detto in apertura, l’assenza del doppiaggio italiano viene comunque compensata da un’ottima localizzazione dei menù e dei dialoghi. 

Amante di videogiochi e libri fin dalla nascita, ha poi sviluppato una grande passione per tutto ciò che è nerd. Originaria della terra del bergamotto e del piccante, vanta radici nordiche niente male e ha una passione irrefrenabile per il mondo animale. Logorroica e amante delle discussioni costruttive, datele un argomento di conversazione a vostro rischio e pericolo!