Black Mirror – Approfondimento Stagione 5 Episodio 1 – Striking Vipers

Oggi finalmente parliamo di Striking Vipers, l’episodio di Black Mirror per il quale ho cominciato questa mia lunga analisi tanto tempo fa.

Black Mirror, come detto più volte, ha regalato una serie di brevi film autoconclusivi originali e brillanti per sceneggiatura e regia. In tutto questo panorama di trame mozzafiato e colpi di scena l’unica pecca per me è costituita proprio da Striking Vipers che per contenuto e messaggio è piuttosto privo di senso.

Ho deciso di parlare anche di tutti gli altri episodi, quelli che hanno fatto di questa serie una serie quasi perfetta, ma era su questo in particolare che mi interessava riflettere per spiegare perché questa serie non è perfetta.

Karl e Danny sono amici fin dai tempi della scuola, tempi in cui erano coinquilini e si divertivano a giocare coi videogiochi, tra un esame e l’altro; il picchiaduro intitolato Striking Vipers era il loro preferito. Trascorrono undici anni e Danny è diventato il classico padre di famiglia tipico di quell’intrattenimento che io definisco un po’ da indottrinatura. Trentotto anni, moglie e figlio, casa e lavoro, e una vita che viene subito presentata come noiosa e sempre uguale.

L’amico Karl, che Danny vede una volta ogni tanto, è l’esatto opposto: sempre in giro a far conquiste, single e con una vita molto più movimentata. Si capisce che entrambi conducono un’esistenza di cui non sono entusiasti. Ma non si vedono più molto, vorrei far presente questo, non sono i classici amici che si adorano e rimangono amici a vita, si vedono se capita e non sentono la mancanza l’uno dell’altro. È importante.

Nel giorno del compleanno di Danny, Karl si presenta portandogli in regalo la versione VR di Striking Vipers, ma una versione VR stile Black Mirror, potrete immaginare.

Con la versione X è possibile entrare nel gioco incarnando i personaggi in tutto e per tutto, con sensazioni fisiche reali da provare sulla propria pelle mentre ci si prende a botte in un contesto molto simile a quello di Mortal Kombat o Street Fighter.

I due si incontrano nel gioco, Karl scegliendo il personaggio femminile che ha sempre scelto quando giocavano anche alla prima versione del gioco, da ragazzi, e Danny sceglie il suo personaggio preferito, un protagonista maschile.

Al primo giro di botte che si danno, dopo essersi esaltati per la qualità spettacolare dell’esperienza in prima persona, finiscono per baciarsi a conclusione del round. Dopo qualche giorno di indecisione e confusione comincia una serie di incontri programmati in cui i due amici entrano nel gioco solo per fare l’amore. E lo definisco fare l’amore per motivi ben precisi.

Da qui in poi Danny sarà quello più sconvolto dalla situazione e più restio ad accettarla, mentre Karl quello più tranquillo e pronto a vivere l’esperienza. Ad un certo punto Danny chiederà a Karl di vedersi dal vivo e provare a baciarsi per stabilire se quella è una cosa che va oltre al videogioco, ma il test sarà un fallimento e i due non proveranno dal vivo quello che provano all’interno del videogioco.

Il finale vedrà la moglie di Danny, informata dei fatti, decidere perché una volta all’anno suo marito possa incontrarsi con l’amico e divertirsi nel videogioco, mentre lei potrà uscire e a sua volta conoscere qualcuno con cui trascorrere la notte.

Parto subito con le note positive di questo episodio di Black Mirror che sono innanzitutto l’aver paragonato e messo sullo stesso piano il tradimento di Danny con un tradimento “in carne e ossa”, quindi mi trovo molto a favore del finale della puntata e col tipo di accordo a cui sono giunti marito e moglie.

L’altra cosa che apprezzo è che neanche in questo episodio, nemmeno per un secondo, si ha la sensazione che ci si stia prendendo gioco dei gamers e di chi ama i videogiochi in generale. Assolutamente no, qui si parla di ben altro. Finiti i punti a favore, tutto il resto è NO, per me. No per un sacco di motivi.

Partiamo dal fatto che Danny e Karl sono amici e nella puntata mai nulla insinua che o l’uno o l’altro abbiano interesse di altro tipo nei confronti dell’amico. E mai viene nemmeno accennato a che i due possano essere bisessuali. Nella vita reale è una cosa che non deve fregare a nessuno e non sono affari di nessuno, ma io sto guardando una storia e se tu nulla mi dici io devo capire per i fatti miei; i due per me sono etero.

Nel momento in cui comincia questa relazione all’interno del videogioco io sarei perfettamente d’accordo con l’idea che i due vogliono provare qualcosa di nuovo con corpi nuovi, con compagni nuovi. Se la cosa fosse presentata così non ci sarebbe nulla di male, capirei il punto, ma fin da subito non mi torna il meccanismo di questo racconto.

Karl e Danny scelgono sempre gli stessi personaggi, non fanno prove a caso per divertirsi, scelgono sempre quei due. Se fosse solo questione di esperienze diverse e con corpi diversi dovrebbero spaziare con tutti i personaggi del videogioco, compreso l’orso, invece no.
In più, dopo la prima volta, i loro appuntamenti non si fermano al sesso e basta, proseguono con chiacchierate, carezze, baci, intimità che ha poco a che vedere con un incontro e via.

C’è qualcosa che non va in questa storia. Che cavolo state cercando di raccontarmi? È chiaro che mi arrabbio subito e ci vado a vedere dietro la solita incapacità di raccontare una storia omosessuale come si deve, senza strane complicazioni e stupidi giochi mentali. L’hanno fatto con San Junipero ma quando si tratta di due uomini il coraggio manca.

Così come è mancato il coraggio di fare una scena di sesso, di cui il telefilm è pieno, con due uomini. Ripeto: se si fosse trattato solo di sperimentare tutti i personaggi del videogioco non ci sarebbe stato nulla di sbagliato, anzi. Invece i due uomini scelgono sempre gli stessi personaggi e qui si perde il voler sperimentare, così come si perde la componente “è solo sesso” quando si fermano a sbaciucchiarsi e a guardare la luna dopo. Abbiate pazienza.

Cosa state cercando di raccontarmi? I due non sono così amici da stravedere l’uno per l’altro quindi il classico discorso che si fa tra uomini, se il mio amico fosse una ragazza sarebbe la mia compagna perfetta, qui non si applica, i due a malapena ancora si vedono. E in ogni caso sono etero, quindi anche si trattasse del discorso “magari il mio amico fosse donna…” uno dei due ha comunque un uomo davanti a sé quando entra nel videogioco.

Qual è il punto di questa storia se non accennare all’omosessualità in un modo confusionario, inesatto e fastidioso?
Karl, quello che è sempre nel corpo femminile, spiega a Danny la bellezza dello sperimentare l’orgasmo femminile e com’è che Danny, due secondi dopo, non gli dice “adesso tocca a me allora”? La tua cultura becera ti ha massacrato il cervello così tanto che con un’occasione così sotto mano non ti proponi subito, come sarebbe logico fare?

Questo è un episodio di Black Mirror in cui si mostra tecnologia da paura, ma una società che non si è mossa di un passo da dove sta anche adesso, per esempio. Beh, bell’evoluzione. Mi fa arrabbiare non capire cosa si sta cercando di dire con questa puntata.

Perché io non posso credere che uno che sta facendo sesso col suo amico da mesi si faccia problemi ad entrare in un corpo femminile per continuare a fare la stessa cosa. Se mi state dando ad intendere che è solo sesso, perché i due non si amano, allora che problema ci sarebbe?

Non mi capacito del fatto che è stato fatto uno studio dei personaggi assolutamente a caso che ha prodotto due individui che hanno questo tipo di connessione, intimità, chimica tra loro e la associano ai corpi dei due personaggi dei videogiochi e non a loro stessi, alla loro mente, al fatto che dipende dalla loro testa quello che provano.

Se la puntata avesse voluto prendere una strana diversa non avrebbe mostrato un rapporto che alla fine è amore, anche se poi ci dicono di no, è attrazione di testa, perché non ci sono altre spiegazioni. Karl ad un certo punto dirà che ha provato a dimenticare l’amico e a cercare altri giocatori che incarnavano lo stesso personaggio e a farlo con loro, ma che non provava le stesse cose. E Danny dal canto suo non riesce più a provare interesse per la moglie. Lo vedete il problema di questi due? Sono gestiti malissimo. Non ha alcun senso questa rappresentazione se poi nella vita reale si baciano e fanno spallucce.

Non può essere che ciò che ti interessa dell’altro è il suo corpo da personaggio del videogioco, perché altrimenti Karl sarebbe quantomeno bisessuale provando attrazione per un corpo maschile e invece questa cosa non viene mai fuori nella puntata. Ergo vi piacete voi due.

Ammetto che faccio molta fatica perché per me è inconcepibile raggiungere quel grado di intimità con una persona e vederne solo l’aspetto fisico. Non puoi fare sesso con il personaggio del videogioco e non pensare, allo stesso tempo, con chi stai facendo sesso veramente.

Si sono giocati malissimo una puntata che doveva finire con loro due che provavano anche nella realtà e scoprivano che sì, il videogioco non c’entrava un cavolo, erano loro due che si piacevano. La scena del bacio dal vivo doveva riprodurre esattamente la prima volta che si erano incontrati nel videogioco: una scazzottata e poi un bacio rivelatore. Quello avrebbe fatto della puntata una gran puntata.

Ovviamente si sarebbe dovuto fare uno studio un po’ diverso dei personaggi a partire dai tempi della scuola. Perché questi due non erano poi così amici, perciò il senso di tutto si perde in qualcosa che serviva a stupire gli spettatori per il contenuto spinto, ma che in realtà non ha alcun senso se analizzi i personaggi.

Altre cose della puntata non mi vanno giù, come il discorso della moglie di Danny sul sacrificio che si fa quando si è in coppia, sulle cose che ti neghi e vorresti, sul fatto che stare insieme significa che anche se vuoi tradire non lo fai per correttezza… No, tesoro. Proprio no. La fai sembrare una prigione e una punizione, non una famiglia. Non si tradisce perché non vuoi, non perché non puoi.

E chiaramente voi due come coppia fate schifo, a maggior ragione dico che l’episodio avrebbe avuto più senso giocato tutto su un altro piano. E invece nemmeno Black Mirror ci è arrivato. Tecnologia da viaggi nel tempo e poi siamo fermi sempre alle solite stronzate e al fatto che se ti devo far vedere che due uomini fanno sesso…fammeli mettere in un videogioco in cui uno dei due può diventare una donna.

 

Poi Danny che afferma con assoluta certezza che non sta facendo niente di male perché è tutto virtuale mi fa molto ridere. Davvero? A me sembra che quello che fai nel videogioco sia molto più reale della tua famiglia. Ma del resto da uno che dice “It doesn’t feel like a gay thing” (non sembra una cosa gay) come prima cosa dopo aver fatto sesso con l’amico nel gioco cosa ci si può aspettare?

Sottintendere che solo perché l’altro ha un corpo femminile non è come fare sesso con lui non sta né in cielo né in terra. Mi fa arrabbiare il fatto che in questo episodio c’è il concetto di gender che io sostengo da sempre. Non importa in che corpo sei, è la tua mente che fa di te un uomo, una donna o nessuno dei due o entrambi. Punto. E non sono riusciti a farlo capire manco qui, con tutto quello che avevano a disposizione, per colpa di due personaggi studiati malissimo.

Mi aspettavo un finale diverso, inutile ripeterlo. Tutto ciò che posso augurarmi è che questo finale aperto possa lasciare spazio ad altre rivelazioni nel futuro di questi due personaggi, quando saranno più pronti ad analizzare loro stessi. Baciati dalla fortuna, con la possibilità di fare infinite esperienze, ma troppo ciechi per rallegrarsene. Ma non è colpa loro, perché di studio dietro ai loro comportamenti non ce n’é affatto. Nulla ha senso.

Poteva essere la puntata più bella della serie invece, ahimè, è la più grande accozzaglia di luoghi comuni permeati da mancanza di immaginazione e banalità, tutto in un’ora di racconto.

Scrivere rappresenta tutto ciò che sono, il resto è aria. Conviviamo in tanti nella mia testa e stiamo tutti una favola. Amo ciò che si lascia interpretare: non ho bisogno di sapere tutto, ditemi qualcosa, il resto me lo invento io. Libri, film, serie tv, videogiochi, manga, comics, anime, cartoni, musica... da tutto ciò che è intrattenimento posso imparare tanto e posso soprattutto trarre ispirazione, quindi ringrazio che esista. Ciò non significa che io non possa criticare anche ciò che amo, lo amo ugualmente senza per quello esserne accecata. It's fine to be weird. Live free or die. Canzoni della mia vita: The Riddle (Five for Fighting), Una Chiave (Caparezza), Dream (Priscilla Ahn). Film della mia vita: Donnie Darko, Predestination, Big Fish, The Shape of Water, Men & Chicken... Non esistono sessi, non esiste una sola forma d'amore, non è tutto bianco, non deve sempre vincere la maggioranza se la maggioranza è ferma nel Medioevo.