No Place Like Home – Recensione – PC
No Place Like Home è un simulatore agricolo sandbox in cui interpretiamo una ragazza rimasta sulla Terra insieme a pochi altri, dopo che il resto dell’umanità si è trasferita su Marte. I protagonisti stanno cercando di fare i conti con un mondo distrutto e devastato, riparando l’ambiente e riprendendo il contatto con la natura. Lo studio Chicken Launcher ha sviluppato questo gioco rilassante e impegnativo allo stesso tempo. Se ne volete sapere di più non vi resta che continuare la lettura della nostra recensione!
No Place Like Home è un simulatore agricolo, ispirato a giochi come Harvest Moon o My Time at Portia e volendo anche Animal Crossing. Giocando con una visuale in terza persona esploriamo l’ambiente 3D e raccogliamo vari tipi di risorse, grazie alle quali possiamo costruire edifici, piantare vari tipi di colture e allevare animali.
Gestire una fattoria, svolgere compiti (ce ne sono diversi) e stabilire relazioni con gli NPC gioca un ruolo chiave in questo titolo, dove andando avanti col gioco veniamo in possesso di attrezzature sempre migliori, grazie alle quali è più facile prendersi cura della nostra fattoria sbloccando diverse possibilità e nuove colture.
Ma prima di catapultarci nel vivo del gioco, un tutorial ci insegna le meccaniche di base che sono molto semplici anche perchè all’inizio abbiamo solo due attrezzi, una sorta di aspirapolvere e un trapano. La storia invece alla base di tutto è questa: l’umanità ha distrutto la terra e vive su Marte, è nostro compito ripulire tutto e ripristinare parte di ciò che è rimasto. Alcuni umani sono rimasti ma dobbiamo aspirare un sacco di spazzatura prima di poterci arrivare ed interagire.
Proprio come in My Time at Portia, abbiamo l’opportunità di esplorare i dungeon, dove si trovano tanti tipi di tesori.
C’è molto da scoprire in No Place Like Home, dagli scrigni del tesoro ai semi, dai progetti ai mobili, quindi il nostro compito è esplorare alla ricerca di upgrade per abbellire la nostra fattoria.
Ma non solo saremo anche attaccati da nemici che dovremo sconfiggere a suon di trapanate vere e proprie per non morire! Il gioco inoltre ha un sistema di salvataggio un po’ tipo Animal Crossing quindi entrando in casa e cliccando sul letto per dormire.
Il tempo trascorre, c’è un ciclo giorno notte e bisognerà attendere per veder crescere le nostre colture o per completare un edificio in costruzione il tutto accettando le missioni che ci affideranno gli NPC che nel frattempo ci consentiranno di progredire nella storia che ci viene raccontata. La protagonista infatti sta cercando il nonno che tutti conoscono ma nessuno sa dove sta! E per avere informazioni sul caro nonno le danno continuamente incarichi che bisogna portare a termine.
Parlando invece dell’aspetto grafico ci troviamo di fronte a qualcosa che ricorda molto Fortnite peccato che la protagonista non salti come i personaggi di quel gioco! I colori sono molto vivaci e l’aspetto cartoonesco è piacevole nonostante si tratti di un paesaggio post apocalittico. Abbiamo apprezzato le sessioni di pulizia della spazzatura che sono risultate molto rilassanti, tranne quando ci siamo imbattute nei robot spara liquido radioattivo.
Tutto considerato è bella l’idea che un farming simulator contenga all’interno anche tutta un’altra serie di compiti che esulano dall’occuparsi semplicemente di una fattoria e che quindi rendono l’esperienza molto più stimolante e molto meno ripetitiva. Peccato per l’assenza della traduzione italiana anche se è abbastanza intuitivo potrebbe scoraggiare chi non se la cava tanto bene con l’inglese.
Lo consigliamo sia agli amanti del genere sia a tutti quelli che vogliono provare un’esperienza di gioco diversa e più divertente rispetto a tutti gli altri simulatori di questo tipo.
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