“Worse Roomate Ever” o Coinquilini impossibili, è una delle prime uscite di Marzo di Netflix, ecco la nostra recensione.
Molti avranno saltato questo titolo perché ancora si sentono in colpa:
In colpa per quella busta dell’immondizia, lasciata all’entrata per giorni, ai tempi dell’università.
Quella pila di piatti che è rimasta nel lavello per tempo immemore, mentre gli altri coinquilini avevano bisogno di padelle e pentole.
In colpa per tutte quelle volte che hanno portato a casa qualcuno, regalando uno spettacolo gratuito a tutto l’appartamento, se non il palazzo, durante la notte.
“Madonna, certo che hai proprio dei coinquilini di merda!”
No.
Qui non stiamo parlando di piccole mancanze casalinghe, ma di omicidi e crimini realmente accaduti, in una serie true crime con i fiocchi, firmata da Blumhouse Productions
La serie è composta da 5 episodi e 4 storie differenti, ognuna dedicata a ad un killer diverso.
Stiamo ovviamente parlando di storie vere e documentate dai poliziotti che hanno lavorato al caso, familiari, registrazioni di chiamate fatte al 911, o degli interrogatori.
Un lavoro abbastanza dettagliato, che forse avrebbe potuto usare un po’ più olio di gomito. Ho apprezzato che gli ultimi due episodi sono dedicati ad una sola storia che troviamo in dettaglio, raccontate dalle vittime, dai sopravvissuti e le loro famiglie.
Le storie sono ben costruite, dando una visuale abbastanza ampia dei fatti, lasciandoti immergere in questi piccoli incubi quotidiani.
Che questo sia un lavoro Blumhouse, non lo si vede subito ma lo si percepisce. È una grande casa di produzione che collabora da un po’ con Netflix, e ci ha già regalato bei titoli come Halloween Kills , la saga di Purge, Paranormal Activity ed uno dei miei film del cuore, The Lords of Salem.
Una cosa che noto con grande gioia ed altrettanto rammarico, è che c’è ancora tanta gente troppo buona al mondo.
Non urlate, non indignatevi, trattenete i sassi.
Sono contenta di vedere che esiste ancora del buono (ed un briciolo di speranza) nel prossimo.
È una serie liscia, che scorre bene, da accompagnare ad una bottiglia di rosé ed una copertina di ciniglia, perché già dal primo episodio ti tiene incollato al divano.
Spero davvero che anche i meno giovani, coloro che hanno voglia di fare un viaggio o un’esperienza all’ estero, o gli adulti adulti che “questo a me non accadrà mai“, possano imparare qualcosa da questa serie. Soprattutto è importante sapersi difendere e a riconoscere le millemila red flags di certi elementi (e ve lo dice qualcuno che ha dovuto imparare a vivere da solo, a 2 664km da casa).
” The scariest thing, is a brilliant psycho. You know?”
– cit. di una delle vittime
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