Encodya – Recensione – PC, PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X/S, Nintendo Switch

Encodya – Recensione

A inizio Febbraio vi avevamo parlato dell’arrivo sui dispositivi mobile iOS e Android di quest’avventura grafica punta e clicca cyberpunk e distopica. Ma ora è giunto il momento di parlarvene in maniera un po’ più approfondita, dopo averla provata su PC! Siete pronti a fare un salto nel tempo e arrivare nel 2062?

Encodya – Recensione – Un futuro tutt’altro che roseo in quel di Neo Berlino

Encodya è un gioco indie frutto della mente creativa dell’italiano Nicola Piovesan, fondatore di Chaosmonger Studio, lo studio che ha appunto realizzato il titolo, situato in Estonia. Quest’avventura si basa sul cortometraggio d’animazione creato sempre da Piovesan, chiamato ”Robot will protect you”, uscito nel 2019. Protagonisti del gioco sono Tina e il suo robot balia/baby sitter S.A.M.-53. Tina è una bambina orfana di 9 anni che vive nel 2062 a Neo Berlino, una Berlino futuristica e decadente, ma che è fortemente contaminata dalla cultura orientale. Sarà impossibile non notare scritte, edifici e personaggi che richiamano il Giappone, tant’è che più che Berlino questa metropoli ricorderà soprattutto Tokyo. Ma se avete visto film come Blade Runner, Neo Berlino potrebbe ricordarvi anche la Los Angeles dov’è ambientato il lungometraggio diretto da Ridley Scott.

Tina però è anche una senzatetto, vive in un rifugio di fortuna e a occuparsi di lei c’è SAM fin dalla sua nascita. SAM le è stato affidato secondo un programma del governo che consisteva nel dare gratis un robot a chi facesse un figlio. A usufruirne fu quindi la madre di Tina, che però morì quando la bimba aveva 6 anni, a causa di un’overdose di cyberspazio.

Il cyberspazio è una realtà virtuale a cui la popolazione di Neo Berlino può connettersi tramite dei visori, una cosa che mi ha ricordato un po’ la realtà integrata permanente di VirtuaVerse, altra avventura grafica cyberpunk e italiana. Per le strade di Neo Berlino infatti, oltre a vedere macchine volanti e robot che passeggiano, potremo trovare dei veri tossici di cyberspazio, ovvero persone con indosso i loro visori che sembreranno degli zombi immobili, con cui non potremo interagire più di tanto.

La vita di Tina e SAM dunque scorreva tranquilla, fino a quando un giorno non trovano il loro rifugio messo a soqquadro. A fare questo è stata la polizia che li stava cercando, seguendo gli ordini del sindaco tiranno di Neo Berlino, Rumpf. Cosa avranno fatto di male la povera Tina e il suo robot per attirare le attenzioni del sindaco?

Encodya – Recensione – Un’avventura moderna ma che vuole ricordare i grandi classici

In Encodya, il gameplay è quello classico dei giochi di questo genere. Avviando un nuova partita, oltre a vedere un disclaimer degli sviluppatori, potremo scegliere la difficoltà prima di giocare. Questa cosa invece, in giochi di questo tipo, tanto classica non è al giorno d’oggi. Specialmente se dovremo scegliere tra facile e difficile. Nella difficoltà facile, potremo chiedere suggerimenti a SAM e potremo evidenziare gli oggetti che si potranno raccogliere (quindi non verranno mostrate tutte le aree con cui potremo interagire in una schermata). Se sceglieremo la difficoltà difficile, giocheremo senza questi aiuti. Questa è la difficoltà con cui ho giocato io, e un po’ me ne sono pentito, non tanto perché Encodya sia difficile, ma perché ho riscontrato del pixel hunting in diverse occasioni. Alcuni oggetti erano veramente difficili da individuare. Chissà perché non è stata implementata anche una difficoltà normale, con almeno il tasto per gli hotspot.

Potremo muoverci con Tina (che a me da subito ha ricordato un po’ Masha di Masha e Orso) che potrà fare quasi tutto, e quello che non potrà fare lei lo dovrà fare SAM, e viceversa. Eh sì, perché potremo impersonare anche il suo robot, che avrà più familiarità nell’interagire con i suoi simili. Non ho notato molta interazione tra Tina e SAM, come se il loro rapporto fosse ridotto al minimo indispensabile. 

Quindi dovremo raccogliere oggetti e combinarli tra di loro per risolvere enigmi, oppure dovremo parlare con gli npc per risolvere gli obiettivi o missioni. Infatti nel gioco, verranno riportate sotto un punto esclamativo, tutte le missioni che dovremo svolgere per andare avanti, e quelle svolte diventeranno di colore verde. Avremo una comoda mappa che ci consentirà di passare in men che non si dica, in qualsiasi zona. Anche se c’è da dire che Tina e SAM potranno correre e con 2 click del mouse sull’hotspot di uscita da una schermata, si teletrasporteranno nella zona seguente. Tutte cose che si possono trovare nelle moderne avventure.

Anche se è appunto un’avventura punta e clicca moderna, Encodya guarda anche al passato citando con vari easter eggs i capisaldi di questo genere. Certe citazioni però, a me personalmente avrebbero anche stancato, perché le possiamo ritrovare sempre in altre avventure recenti. Ma ai giocatori potrebbero comunque piacere, e Chaosmonger Studio ha inserito anche 10 segreti da trovare.

Encodya – Recensione – Aspetti tecnici e riguardanti la sceneggiatura

La grafica in Encodya è cartoonesca, con personaggi in 3D e realizzati con il cel-shading che si muoveranno in sfondi 2D, rendendo il comparto grafico il fiore all’occhiello di questo titolo. Non sembra di giocare ad un gioco indie, seppur il lato debole e la produzione low budget di Encodya si mostrano nelle fasi finali dell’avventura.

Encodya come ho scritto non è un’avventura difficile, è accessibile a tutti, dal veterano al novellino, e gli enigmi hanno una loro logica. Punta di più ad un pubblico più giovane, e nonostante le premesse della storia non siano delle più allegre, il gioco conserva una sana dose di umorismo, rompendo in più di un’occasione la quarta parete. Come se i nostri protagonisti sapessero di essere in un gioco. La storia anche se non sembrerà qualcosa di veramente mai visto, ci farà riflettere ed emozionare, ma sempre con quel pizzico di comicità.

I personaggi li ho trovato quasi tutti ben caratterizzati, in special modo il negoziante Dick Bates (che ricorda uno degli uomini più ricchi del mondo) e il sindaco Rumpf (che ricorda invece un ex presidente americano).

Anche il sonoro e il doppiaggio in inglese non sono da sottovalutare, con musiche che si incastrano bene con l’atmosfera cyberpunk che pervade il gioco, facendo il loro lavoro in maniera più che egregia. La longevità si attesta sulle 8-10 ore, che secondo me si poteva ridurre ”snellendo” alcune sequenze verso il finale, o togliendole proprio.

Per un quarto romano e tre quarti pugliese, è un pc gamer incallito con una grande passione per i videogiochi, in particolar modo le avventure grafiche. Non disdegna le console, anzi cerca di recuperare vecchie glorie del passato attraverso l'emulazione. Esprime la sua creatività su Youtube, ma adora anche il mondo di Twitch, piattaforme che per lui hanno preso il posto della tv. È molto riservato e serio, ma si scioglie con freddure glaciali e meme di cui fruisce quotidianamente (è un tenerone!).