Formula Retro Racing – Recensione – PC, Xbox, Playstation

Formula Retro Racing – Recensione

Chi ci legge assiduamente sa che sono il più boomer di tutta la redazione e che le mie preferenze videoludiche strizzano sempre l’occhio al passato, perchè come dico sempre “è grazie al passato che possiamo goderci il presente“. Una ghiotta occasione di mettermi alla prova con un gioco “nelle mie corde” ce l’ha data Repixel8, che con il suo Formula Retro Racing mi ha incuriosito non poco… ecco la mia esperienza con questo gioco di corse automobilistiche in stile arcade retrò.

Vedere il trailer di questo Formula Retro Racing non può non portare alla mente un titolo in particolare. E’ impossibile vedere quelle immagini, avendo una discreta cultura retroludica, e non pensare a Virtua Racing di SEGA, pubblicato per le sale giochi da SEGA AM2 sotto forma di cabinato per chip Model-1 nel 1992 e poi trasportato sia su SEGA Mega Drive, che su 32X, per finire su Saturn ed in un remake su Playstation 2.

Il gioco “originale”, ovvero Virtua Racing, ai tempi in sala giochi fu molto apprezzato per l’arrivo di questi poligoni che tanto cambiavano agli occhi rispetto ai pixel cui eravamo abituati. Le auto erano realmente tridimensionali e la virtualità, almeno nell’immaginario collettivo dell’epoca era a portata di mano!

Differentemente questo Formula Retro Racing arriva in un periodo storico totalmente diverso, dove la caccia al fotorealismo è nel pieno del suo svolgimento e dove questo genere di prodotti è molto targettizzato proprio su chi ha bei ricordi di quelle esperienze in sala giochi.

Resta il problema che proprio questi ultimi utenti sono anche quelli che spesso hanno il palato più fine, e si incazzano se notano che con il tempo invece di andare avanti siamo andati indietro.

Ed ecco che parto con il dirvi che Formula Retro Racing mi ha deluso, proprio perchè non lo trovo affatto superiore a Virtua Racing.

Il gioco è stato rilasciato addirittura nel 2020, ma ora, dopo una serie di aggiornamenti che ne hanno migliorato alcune caratteristiche, il gioco è tornato a confrontarsi con gli addetti ai lavori, ed eccolo nella mia Xbox Series X.

Graficamente, come detto, siamo di fronte ad un titolo low poly, che ricalca in tutto e per tutto le atmosfere del suo trisavolo, un gioco che profuma di anni ’90, che fa della pulizia e della semplicità delle linee il suo punto di forza. La cosa a mio avviso paga, perchè molto spesso ci si trova di fronte a titoli che puntano in alto, volendo arrivare a competere con i must play del settore e poi invece saltano subito all’occhio magagne e difetti, mentre con una scelta simile difficilmente si può avere un autogol, ed infatti tutto funziona alla perfezione, anche in termini di animazioni e fluidità.

Come modalità abbiamo una Arcade standard, con check point a tempo, identica a quella di tutti i giochi di corsa arcade da sala giochi dei tempi che furono. La modalità ad Eliminazione, con la partenza dal fondo della griglia e il dover risalire le posizioni giro dopo giro, con l’IA che aumenta di spessore ad ogni giro e l’eliminazione pronta a colpirci se arriviamo sotto al decimo posto. C’è poi una modalità Prove Libere, che nemmeno vi racconto per ovvi motivi. Chiude una modalità Gran Premio, scarna, che non replica una vera e propria stagione automobilistica di Formula 1, ma ricalca le modalità di punteggio su corse a pista singola dove possiamo solo decidere il numero dei giri da affrontare.

Presente un multiplayer locale in split screen fino a 4 giocatori. Manca un multiplayer vero e proprio e questa è sicuramente una pecca enorme per un tipo di gioco che invece uno vorrebbe spolpare anche in compagnia di amici lontani.

Passando poi ai tracciati, dobbiamo sicuramente dire che c’è una buona varietà degli stessi. Abbiamo 8 piste totali, molto variegate, che partono dal classico ovale e finiscono con una riproduzione abbastanza fedele del classicissimo circuito di Monaco.

Da segnalare che inizialmente non tutte le piste sono disponibili e che per sbloccarle tutte si dovranno accumulare dei punti nei circuiti disponibili e crescere a mano a mano… nulla di impossibile, li sbloccherete tutti in poco tempo se vi dedicherete al gioco per un’oretta o poco più.

Il parco auto è vasto ma inutile! Ogni auto cambia solo per il colore! Pecca non da poco… Abbiamo solo la tipologia di auto da Formula 1 e tra le varie auto di vari colori non c’è alcuna differenza. Ora, per i nostalgici, in Virtua Racing c’erano i go-kart, le coupè, le F-160, le GTP e le F-1, tutte con le loro caratteristiche, seppure anche ai tempi per ogni classe di vetture non ci fossero differenze tra i vari team di vari colori.

Sicuramente nel 2020 andava fatto qualcosina in più… O avere almeno più tipologie di veicoli, o almeno differenziare i vari team, con caratteristiche che potevano essere l’accelerazione, la velocità di punta o la maneggevolezza del veicolo.

In termini di gameplay ci ritroviamo di fronte ad un prodotto con una IA molto “bastarda”. Le auto avversarie controllate dal computer saranno infatti rosicone e cattive, cercando lo scontro fisico spesso e volentieri, allontanandosi per poi arrivare a piena velocità sulla nostra ruota anteriore sinistra per sfracassarci l’auto e mandarci fuori pista.

Si perchè in Formula Retro Racing ci sono i danni e addirittura c’è un indicatore numerico del danno che, una volta giunto a 30, porterà all’autodistruzione della nostra auto .

Passiamo al prezzo che sicuramente per un prodotto di questo tipo è una discriminante non da poco. 4,99€ al momento su Steam, che lo rendono quantomeno appetibile per chi è contemporaneamente amante di giochi di racing e giochi arcade anni ’90.

Resta da capire se non sarete però più appagati da una partitina a Virtua Racing piuttosto che ad una con questo suo nipotino un filo povero di varietà.

A voi la scelta!

Valerio "Raziel" Vega: Napoletano a Roma, Tecnico Ortopedico di giorno, Retrogamer compulsivo di notte. Creatore del progetto Nerdream, amante del cinema, delle serieTV, dei fumetti e di tutto ciò che è fottutissimamente NERD, sogna una vecchiaia con una dentiera solida ed il pad di un NES tra le mani. Il suo motto è “Ama il prossimo tuo come hai amato il tuo Commodore64”