Persephone X – Recensione – Librogame di Antonio Costantini – Aristea

Persephone X – Recensione

Cosa ci fa una donna incinta nello spazio? Gravida attorno alla Terra! E cosa ci fa invece un cacciatore di funghi? Va alla ricerca di qualche tart-UFO!

Sì, lo so, sono battute piuttosto squallide… ma per una volta ci tenevo a parlare di un librogame fantascientifico senza tirare in ballo la solita battuta dello spazio che è il tasto più lungo della tastiera.

Oggi è il turno di Persephone X, realizzato dallo stesso Antonio Costantini che abbiamo imparato a conoscere tramite la recensione di Moriarty. Stavolta però lasciamo la Terra e ci proiettiamo nel futuro. Cambiamo anche casa editrice, passando da Watson Edizioni ad Aristea. Il librogame si inserisce dunque nella collana “Nuovi Mondi“, di cui già faceva parte Vesta Shutdown, realizzato da Gabriele Simionato (lo stesso autore anche di Yaga! per intenderci).

Mamma mia, quanti nomi che ho citato in così poche righe. Uno tira l’altro, sembra una vera reazione a catena!

Ok, non era questa la “reazione a catena” che intendevo, ma va bene lo stesso. Tornando a parlare di fantascienza, è un genere che dal mio punto di vista offre alti e bassi. Basti pensare ad Apollo Credici, che malgrado l’alto valore formativo aveva un gameplay che lasciava molto a desiderare, senza fornire peraltro una degna “Lore”… che a mio modesto avviso ritengo sia un aspetto a dir poco essenziale.

Con questo meme so di essermi appena inimicato l’intera fanbase di Star Wars, ma in fondo già ho avuto una dichiarazione di guerra da un’altra fanbase di recente: che male può fare una in più?

REGOLAMENTO:

Partiamo subito dal presupposto che servono due oggetti fondamentali per giocare a quest’avventura: i dadi!

“Star” perché appunto siamo in mezzo alle stelle. La coerenza, prima di tutto!
Un pessimo lancio dei dadi potrebbe andare a intaccare i nostri Punti Salute. Ne abbiamo 30 in tutto; se dovessimo scendere a zero, i punti si resettano ma dovremo annerire un teschio nella scheda personaggio, che rappresenta le volte in cui siamo morti in battaglia. Vi chiederete come sia possibile continuare l’avventura se siamo morti… e avete ragione. Ma mica pretenderete che vi spoileri tutto già nel regolamento, no?

Un altro dato fondamentale è la nostra abilità. Partiremo con un punteggio pari a 6. Per metterla alla prova, basterà tirare i dadi: se il risultato è pari o inferiore, abbiamo superato la sfida; altrimenti abbiamo perso. Talvolta la prova da superare potrebbe essere relativa a una delle nostre specialità. In tal caso, dovremo semplicemente aggiungere quel valore al nostro punteggio di abilità prima di effettuare la prova.

Le specialità in questione sono 3:
Comando (rappresenta quanto siamo in grado di farci ubbidire dal nostro equipaggio)
Mischia (vale a dire, quanto siamo bravi nel combattimento a distanza ravvicinata)
Mira (abbiamo una vista a raggi X o siamo più ciechi di una talpa?)

Potremo assegnare a ciascuna specialità un valore, avendone un massimo di 5 da distribuire. Il valore sarà importante anche per lo svolgersi di alcuni combattimenti, che possono avvenire da soli, in gruppo o persino tra astronavi… e in tal caso seguono la stessa procedura del lancio dei dadi, con eventuali variazioni sulla base del tipo di combattimento che stiamo svolgendo (ad esempio, se siamo in gruppo, otterremo un bonus all’attacco, ma il danno che subiamo andrà distribuito tra tutti i membri del team).

In aggiunta a quanto detto finora, sarà importante anche tenere nota delle nostre armi, degli oggetti che raccoglieremo, nonché di alcune parole chiave e obiettivi che potremo sbloccare nel corso della storia… più qualche chicca extra dedicata ad alcune fasi speciali del racconto (come ad esempio una scena flashback che ci farà creare una versione più debole delle nostre statistiche, oppure una fuga da una nave aliena dove potremo scatenare un livello d’allerta). Tutti questi dati potranno essere raccolti comodamente nella scheda personaggio.

LA MIA AVVENTURA:

Il mio nome è Duke Hunter. Anzi, William Hunter (Duke è solo per gli amici… e io non sono amico neanche di me stesso). Mi sveglio di soprassalto dopo una rapida sveltina con un paio di gemelle venusiane. A svegliarmi è una chiamata dell’ammiraglio Kowalski, il quale va dritto al punto.

In effetti, solo ora mi accorgo di essere nudo. Oh beh, ho 63 anni ma il fisico di un trentenne. Avrò il diritto di vantarmene o no??

A quanto pare no, tant’è che mi hanno persino tagliato il vitalizio e minacciato di sfratto. Sono dunque costretto ad accettare la missione e, cosa peggiore, indossare le prigioni per genitali (altresì denominate “mutande”). Pochi istanti dopo, giunge nel mio appartamento nient’altri che Jason “Matto” Matrix che mi offre una pillola rossa o pillola blu. Insomma, ho appena iniziato il libro e ogni personaggio che incontro rappresenta la citazione di un film. Io stesso sembro la copia sputata di un celebre personaggio: Vin Diesel!

Ma torniamo al signor Morfeo Matrix. Costui era il mio tenente fidato, ma a quanto pare ora è diventato addirittura capitano, come dimostrano i gradi sulla sua uniforme dell’Editto Splendente. Non ho però tempo di ascoltare i suoi vanti: se davvero vogliono che io torni in missione, devo prima procurarmi un’arma… e quale posto migliore di un magazzino impolverato clandestino gestito da un tipo che mi accoglie con gran calore?

Tranquilli, il cazzotto l’ho schivato e se l’è beccato Morfeo Matrix. Sta di fatto che recupero niente di meno che la mia Vibrolama, la stessa con cui ho combattuto durante la Seconda Guerra Solare. Pensavano che me ne fossi sbarazzato, che l’avessi restituita… e invece eccola qua, con tanto di incisione che mi provoca flashback traumatici. Ora devo solo reclutare la mia vecchia ciurma. Scommetto che saranno tutti contentissimi di rivedermi, vero? Vero?!
A voi scoprirlo!

CONSIDERAZIONI FINALI:

Le avventure di Vin Diesel The Rock Dwayne Johnson William Hunter a bordo della Uguaglianza Lama di rasoio sono certamente memorabili e testimoniano la solita, impeccabile cura nei dettagli dell’autore, che già avevo elogiato con Moriarty. Si potrebbe ormai dire che Antonio Costantini è per me garanzia di Librogame con la L maiuscola! Quest’opera è stata strutturata in maniera ineccepibile, alternando con saggezza nei punti giusti momenti di relax con altri a dir poco adrenalinici. I vari tipi di combattimento sono la ciliegina sulla torta, poiché richiedono un’attenta valutazione e strategia sia del nostro equipaggio che di ogni elemento esterno.

Vogliamo poi parlare del protagonista? Mi sono bastati pochissimi paragrafi per innamorarmi di lui: un uomo muscoloso, impavido, tenace e rude, ma capace anche di regalarci momenti comici e romantici. Nulla di quanto affrontato nel corso dell’avventura è stato capace di spaventarlo, si è sempre fatto trovare pronto a tutto. O meglio… quasi a tutto!

La difficoltà del librogame è ben calibrata, e il fatto che il protagonista non possa morire facilmente (grazie a delle capacità sovrumane sulla cui origine mi è stato fatto obbligo di silenzio) rende senz’altro più facile la lettura anche ai più sfortunati o inesperti. Questi lettori dovranno però farne le spese nella parte finale del libro, poiché rinunceranno sia a un alto grado di conferimento per la missione completata, sia a un paio di obiettivi speciali. Parlando di questi ultimi, ve ne sono 6 in tutto il libro: ogni volta che ne otterrete uno, il testo vi chiederà di appuntare un numero; sommandoli tutti, raggiungerete un paragrafo speciale.

Ah, vi ho già detto che potrete persino ottenere un attestato per premiare i vostri meriti?

Le 5 stelle sono per questi motivi a dir poco meritate, il libro mi è piaciuto tantissimo e ritengo giusto premiarlo per le ore di divertimento che mi ha offerto… ma ritengo comunque opportuno fare una piccola tirata d’orecchio. Spesso ho visto discussioni nei gruppi social riguardo la gravità dei refusi in un librogame. Nelle autoproduzioni non sempre è prevista la figura dell’editor, quindi imbattersi nei refusi dà fastidio, ma da un certo punto di vista si potrebbe anche chiudere un occhio (nei limiti, ovviamente). Per quanto riguarda una casa editrice come Aristea, mi sono sorpreso di averne individuati alcuni, tra cui persino un rimando errato (che per fortuna era facile da correggere, visto che il paragrafo giusto era quello successivo). Questo perché avendo già letto altri librigame della stessa casa editrice, ho finora davvero ammirato la loro precisione, non avendo mai beccato un singolo refuso (probabilmente hanno un cyborg con occhio bionico nello staff).

Ho già provveduto a segnalarli e di certo verranno corretti in una prossima stampa, ma ci tenevo comunque a far presente questo (unico) problema… che comunque non sminuisce affatto l’intera opera, assolutamente fruibile, divertente e fatta col cuore. Sarà forse perché lo stesso autore, come il protagonista, ha a che fare con una proposta di matrimonio da scovare all’interno del libro?

In tal caso, oltre che rivolgere all’autore i miei più sentiti complimenti per l’opera realizzata, non posso esimermi dal fargli tantissimi auguri per una seconda opera (forse anche più importante) in arrivo!

Roberto Bucciarelli alias Powerbob nasce nel 1993 a Tivoli, vicino Roma. Ragazzo creativo e fuori dalle righe, nella sua vita sono importanti tre cose: sua moglie Silvia, il Luton Town (squadra di calcio inglese) e i librigame, di cui è appassionato fin da piccolo... e di cui aspira a esserne autore. Il suo motto è: "la vita è una storia a bivi!"