Anteprima Nerdream Gaming Awards – Top e Flop di Len!

Top e Flop Gaming di Len Irusu – Nerdream Gaming Awards

Per darvi la mia personale opinione sul migliore e peggiore gioco del 2021 devo necessariamente fare premesse per entrambi. Detto questo cominciamo.

MIGLIOR GIOCO 2021 – LITTLE NIGHTMARES 2

Ho pensato molto alle caratteristiche che possono rendere un titolo il migliore dell’anno, nel mio mondo, e per il 2021 non ho avuto molti dubbi: il miglior gioco per me è Little Nightmares 2. Non è l’unico bello ed entusiasmante del 2021, però per me è il migliore.

Little Nightmares 2, piccola perla degli sviluppatori Tarsier Studios, pubblicato da Bandai Namco Entertainment e uscito l’11 Febbraio 2021, si accaparra la prima posizione nella mia personale classifica semplicemente perché ha TUTTO.

È un platform survival horror, con rompicapi, azione, avventura e una storia che ha sì un background chiaro che tutti possono seguire, e a cui dare un senso, ma sotto alla punta c’è tutto il resto dell’iceberg da interpretare e quando c’è quella possibilità per me l’opera di intrattenimento ha già in parte vinto.

Little Nightmares 2, come il suo predecessore, consente di immergersi in un mondo horror reso terrificante non solo dalle creature che lo popolano, ma anche dalla sua atmosfera tetra e dalla storia che mano a mano si rivela davanti ai nostri occhi.

Non ha bisogno di parole per colpire nel profondo; a volte si sentiranno bisbigli, rumori sinistri, i personaggi protagonisti si chiameranno l’un l’altro, ma nessuno vi farà lunghi discorsi su cosa è successo, quando, perché… Sarà lì a disposizione per essere interpretato, non per forza da tutti allo stesso modo.

Giocare a Little Nightmares 2 è qualcosa che mette alla prova un po’ tutte le capacità di un giocatore. Bisogna prestare attenzione all’ambiente circostante, in ogni momento. Non solo per evitare le minacce che incombono, ma anche per risolvere i problemi che si presentano davanti, dal più semplice come raggiungere la maniglia di una porta, al più complicato come passare indenne attraverso un’orda di nemici.

La soddisfazione nel superare certe situazioni è immensa, così come quella di padroneggiare tutti i comandi, perché ce ne sono tanti e sono tutti indispensabili; saper calcolare il momento esatto, la rapidità, la prontezza di riflessi e la precisione sono solo alcune delle capacità che il gioco richiede. Ci si aggiunge poi quella di non farsela sotto costantemente, capacità che io non ho mai sviluppato coi survival horror.
Ecco, questo per me fa di un gioco un buon gioco, quel mix di divertimento, soddisfazione, paura e totale empatia con la storia che stiamo vivendo attraverso gli occhi di un altro personaggio.

E Little Nightmares 2 ha TUTTO questo.

PEGGIOR GIOCO 2021 – TWELVE MINUTES

Veniamo ora alla più difficile scelta, quella del gioco peggiore dell’anno.

Per questa ci ho pensato anche di più, perché preferisco parlare bene delle cose che amo che parlar male di quelle che non amo. Però ho un titolo che, proprio in base a quelle caratteristiche che per me fanno di un gioco un buon gioco, perde nella gara con tutti gli altri giochi del 2021: Twelve Minutes.

Twelve Minutes, di Luís António, pubblicato da Annapurna Interactive e uscito il 19 Agosto 2021, per me è il peggior gioco dell’anno perché non ha soddisfatto quelli che sono i miei gusti.

Innanzitutto mi sono ritrovata in una storia con delle dinamiche che avevano un potenziale incredibile e che sono state sfruttate per il massimo della banalità. Una storia noiosa, che di originale non aveva molto e che non mi ha per nulla appassionato.

La trama è più che debole e i personaggi agiscono spesso fuori schema rendendo incomprensibile come si arrivi ad ottenere certi outcomes.
Badate bene che sono opinioni personali. La mia immersione nella vita e nelle vicissitudini di questi pochi personaggi è stata un susseguirsi di sbadigli e mai un solo, singolo, WOW. Non sto parlando solo della trama, che potrebbe essere banale solo per me che ho visto centinaia di film in vita mia. Capire le cose prima non è affatto motivo di noia per me se un’opera è fatta bene.

Il problema sta proprio nel contorno, in questi personaggi di cui non ho sentito la presenza, che non mi hanno emozionato neanche per un attimo. Non mi interessava nulla di ciò che si scopriva mano a mano e i finali multipli purtroppo non hanno migliorato in nessuno dei casi il racconto piatto iniziale.

Trovo inoltre la presenza di alcuni personaggi assolutamente inutile e uno dei finali è il classico escamotage per giustificare tutta una serie di problemi e mancanze della trama.

Ogni tentativo di spiegare cosa sta succedendo è raffazzonato perché è un vasto, vastissimo argomento. Troppo vasto per essere trattato così.
Lo dico anche con molta sincerità: dopo Life is Strange è dura utilizzare altrettanto bene questo metodo narrativo. Io purtroppo ho trovato Twelve Minutes neanche lontanamente vicino al tipo di emozioni provate con LIS.
In più il gioco è legnoso, non fluido, per ovvie ragioni ripetitivo; per nulla intuitivo in alcuni punti e in altri fin troppo intuitivo da risultare ridicolo.

Il meccanismo alla Life is Strange è sempre interessante e mi piace (certo gestito un po’ meglio di così), ma la storia alla base proprio no e qui la storia è tutto.

Giocando con titoli come Detroit: Become Human o Until Dawn (e quest’ultimo non è affatto uno dei miei preferiti) avevo una gran voglia di sapere cosa avrebbe comportato fare scelte diverse, mentre di Twelve Minutes non mi ha interessato nulla a partire dalla primissima scena.

Per quello che Twelve Minutes si è rivelato alla fine tutta quella storia nemmeno serviva.

Neanche un film così mi sarebbe piaciuto, e considerando che per ottenere questo racconto devi fare e rifare azioni, riascoltare dialoghi e perderci su più tempo di quello che si utilizzerebbe per guardare un film, ecco, direi che Twelve Minutes è per me il gioco meno riuscito dell’anno.

Scopri tutti i TOP e FLOP nell’articolo relativo ai Nerdream Gaming Awards a QUESTO LINK!

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Scrivere rappresenta tutto ciò che sono, il resto è aria. Conviviamo in tanti nella mia testa e stiamo tutti una favola. Amo ciò che si lascia interpretare: non ho bisogno di sapere tutto, ditemi qualcosa, il resto me lo invento io. Libri, film, serie tv, videogiochi, manga, comics, anime, cartoni, musica... da tutto ciò che è intrattenimento posso imparare tanto e posso soprattutto trarre ispirazione, quindi ringrazio che esista. Ciò non significa che io non possa criticare anche ciò che amo, lo amo ugualmente senza per quello esserne accecata. It's fine to be weird. Live free or die. Canzoni della mia vita: The Riddle (Five for Fighting), Una Chiave (Caparezza), Dream (Priscilla Ahn). Film della mia vita: Donnie Darko, Predestination, Big Fish, The Shape of Water, Men & Chicken... Non esistono sessi, non esiste una sola forma d'amore, non è tutto bianco, non deve sempre vincere la maggioranza se la maggioranza è ferma nel Medioevo.