Weiß Kreuz – Un viaggio nei problemi dei killer prezzolati – parte 2

La scorsa settimana abbiamo conosciuto due dei protagonisti di Weiß Kreuz, Yoji e Ken. A questo giro conosciamo gli altri due del gruppo Weiß.

Nella prima puntata di questo special su Weiß Kreuz, la scorsa settimana, abbiamo conosciuto due dei protagonisti, Yoji e Ken. A questo giro conosciamo gli altri due del gruppo Weiβ.

Passiamo ad Aya Fujimiya. È un personaggio che a me piace molto, nonostante le disfunzioni che ogni tanto si riscontrano in ciò che fa e ciò che dice. La sfiga della sua vita è, in realtà, la sfiga di un’altra persona, sua sorella, che si trova in coma in un letto d’ospedale dopo essere stata tirata sotto da una macchina. Il nome vero di Aya è, in realtà, Ran. Aya è il nome della sorella che lui, complessato come nemmeno Edipo era, ha deciso di adottare diventando un assassino a pagamento.

Bravo. Bel tributo a tua sorella. Aya parla poco, non è di nessun aiuto nel negozio di fiori perché fa sempre quello che gli pare e lancia battutine simpatiche e affabili ai suoi colleghi tutte le volte che può. Viene controllato a vista da Yoji che ogni qualvolta lo vede insieme ad una donna si lamenta dicendo “Mi ignora e va agli appuntamenti con le ragazze…”

Eh Yoji, non sei subtle manco per nulla.

Aya ha la sgradevole abitudine di non essere mai d’accordo con nessuno per partito preso e perciò tutte le volte che c’è una missione affidata da Persia tanto di guadagnato se il signorino si degna di partecipare. Oppure, a scelta, decide lui per tutti le missioni da accettare. Non gliene frega niente degli altri in generale, sarà per questo che lo trovo adorabile, e se si possono usare le persone come esche per le missioni da compiere non si fa problemi.

Lo vediamo già all’inizio protagonista di un paio di storie spassose.

Una in cui un club organizza combattimenti mortali tra uomini e lui si ritrova, infiltrato, a combattere contro tizi più psicopatici di lui. La preoccupazione di Omi di riuscire a tirarlo fuori di lì prima che sia costretto a combattere è infondata perché ad Aya non frega nulla di doverlo fare o meno.

Poi ce n’è un’altra, in cui un medico psicopatico (no, non House) rapisce ragazze per privarle di un rene da poter vendere al mercato nero, poi le rilascia preoccupandosi di telefonare loro e dire che non hanno più un rene (mica che non se ne accorgevano), successivamente le ri-rapisce e toglie loro l’altro rene e già che c’è anche il cuore. Non so se notate l’acume.

Questa cosa si protrae per un po’ di vittime e devono arrivare i Weiβ (anzi Omi, addirittura, l’ultima ruota del carro) a scoprire che le ragazze rapite una volta poi vengono rapite anche la seconda. Comunque la scena più divertente vede l’ennesima vittima, Sakura Tomoe, affezionata ormai ad Aya, sfidarlo ad una corsa due giorni dopo essere stata trovata senza il rene.

Primo. Aya accetta. Secondo. Lei si stupisce e piange dicendo che non corre più come una volta. Terzo. Aya la consola affermando che ha appena subito un’operazione.

E cosa la fai correre per fare? Un coacervo di idioti. Coadiuvati da uno stuolo di giornalisti che insegue la ragazza chiedendole di far loro vedere la cicatrice, spostandosi poi su Aya e chiedendo a lui “Lei è il suo ragazzo vero? A lei l’ha fatta vedere la cicatrice?”

E va beh…Concludiamo (per modo di dire) questa rassegna dei protagonisti con Omi Tsukiyono. Ma vi anticipo che non è il suo vero nome. L’inutilità. D’accordo, io sono di parte perché ho in odio i personaggi manga che si affezionano a cani e porci in due secondi e vengono fregati perché ingenui e creduloni.

La sfiga di Omi vuole che il suo passato sia stato in parte cancellato dalla sua memoria (non volutamente, è proprio lui che non ricorda nulla) perché nel cartone la cosa serve al colpo di scena delle puntate centrali.

Nella puntata con protagonista Omi, il suo passato viene riportato a galla da belle coincidenze. Il gruppo dei soliti criminali rapisce i bambini a venti a venti lamentandosi “Sapete quant’è difficile rapire venti bambini?” Eh beh…

Per darli poi ad un’organizzazione che ci fa su esperimenti. I bambini vengono ritrovati privati del sangue e spellati vivi. Che razza di esperimenti saranno? Bah…Omi, facendo jogging, incontra uno dei bambini scappato dal posto in cui lo tenevano rinchiuso questi tizi (pensate un po’ che culo ha Omi) e lo porta in negozio da loro.

Tutta la storia porterà Omi a ricordare che anche lui è stato, a suo tempo, rapito e che suo padre non aveva pagato il riscatto. La disperazione di Omi si basa principalmente su questo, “Mio padre si è rifiutato di pagare il riscatto per liberarmi, come ha potuto?”

E, in effetti, Omi, se sapessi chi è tuo padre come già lo so io ti stupiresti di più e se sapessi anche che aveva tutte le sue ragioni per non pagare il riscatto…

Sempre tenendo in considerazione il fatto che io non l’avrei pagato giusto perché mi stai antipatico.

Alla prossima settimana se volete scoprire di più sulle avventure dei Weiβ.

Scrivere rappresenta tutto ciò che sono, il resto è aria. Conviviamo in tanti nella mia testa e stiamo tutti una favola. Amo ciò che si lascia interpretare: non ho bisogno di sapere tutto, ditemi qualcosa, il resto me lo invento io. Libri, film, serie tv, videogiochi, manga, comics, anime, cartoni, musica... da tutto ciò che è intrattenimento posso imparare tanto e posso soprattutto trarre ispirazione, quindi ringrazio che esista. Ciò non significa che io non possa criticare anche ciò che amo, lo amo ugualmente senza per quello esserne accecata. It's fine to be weird. Live free or die. Canzoni della mia vita: The Riddle (Five for Fighting), Una Chiave (Caparezza), Dream (Priscilla Ahn). Film della mia vita: Donnie Darko, Predestination, Big Fish, The Shape of Water, Men & Chicken... Non esistono sessi, non esiste una sola forma d'amore, non è tutto bianco, non deve sempre vincere la maggioranza se la maggioranza è ferma nel Medioevo.