A study in Minions and Minionese – Despicable Me – Parte 2

Continuiamo la lunga analisi del comportamento dei Minions e del Minionese in Despicable Me (Cattivissimo Me) in questa seconda parte.

Riprendiamo il discorso su Despicable Me e i Minions dal punto in cui le ragazzine vengono affidate a questa famiglia di folli e penso che più fortuna di così, nella vita, non si possa avere.

Una breve scenetta, proprio qualche secondo, con protagonisti quattro Minions, rimanda al mini movie Orientation Day di cui però voglio parlare in seguito. Diciamo per ora che uno dei compiti più importanti dei Minions è il trasporto bombe (evidentemente di assoluta importanza per la riuscita dei piani di Gru) e che loro sono molto ligi alle norme di sicurezza in vigore nel laboratorio. Questo era sarcasmo.

Ai Minions piace ballare, l’ho già detto? Ballano con qualsiasi musica e spesso, se la musica non c’è, se la cantano loro che è una meraviglia.

Fa tenerezza il fatto che Gru, che dovrebbe essere la mente diabolica, ma a conti fatti è adorabile, si avvale di collaborazioni discutibili mosso solo dall’affetto. Infatti altro suo aiutante è il Dottor Nefario che è sordo come una campana e crea armi di indubbia bellezza proprio grazie alle pittoresche interpretazioni che lui fa delle richieste di Gru. Così invece dei Cookie Robots vengono costruiti dei Boogie Robots oppure invece di una Dart Gun si ottiene l’ormai nota Fart Gun che piace tanto ai Minions e che viene molto usata nonostante l’iniziale scetticismo.

Inutile specificare anche che i Minions sono affezionatissimi a Nefario. E lui a loro. Ma ciò non lo trattiene dallo sperimentare le sue trovate sui poverini che, ad esempio, si ritrovano a volteggiare nello spazio dopo aver bevuto una pozione di anti gravità. Poco male perché i Minions non hanno problemi a sopravvivere nello spazio cosmico, apparentemente. E poi non disdegnano affatto di stare attaccati al soffitto incapaci di scendere. Loro se la ridono sempre, offrendo anche una grande lezione di vita, involontariamente.

 

Di tanto in tanto Nefario si chiede perché mai Gru dovrebbe aver bisogno di armi assurde come quelle richieste, ma non arriva mai a capire che forse è lui che non ci sente bene. Il vero divertimento comincia quando le bambine scoprono quale sia l’occupazione di Gru, o almeno scoprono il laboratorio sotterraneo. Non appena succede questo, per le tre è un po’ come entrare nella TRIBA e quindi anche i Minions cominciano ad affezionarsi a loro.

Nel corso dei film le creature ne diventeranno pian piano i baby sitter ufficiali. Io non avrei rimostranze da fare, se fossi nelle tre bimbe, ma di fatto i Minions sono dei bambini loro stessi, quindi non molto affidabili. Arriva presto per loro il primo compito che dovranno svolgere per una delle bambine: Agnes. Il suo unicorno di peluche viene accidentalmente disintegrato dalla sorella mentre gioca nel laboratorio e così ai piccoletti viene dato il compito di comprarne un altro.

Tim, Mark e Phil vengono convocati all’istante e viene chiesto loro di comprare un nuovo “Unicorn toy”. I tre si consultano perché la cosa non è chiara.

Mark confuso: “EH? PAPOI? MA KA LA NA PAPOI.” Tim interviene rassicurandolo: “NO NO NO NO NO NO… PAPOI.” Mark: “AH! PAPOI!” e Phil si fa una bella risata. Gru, conoscendoli: “Ehi, ehi, ehi, a toy!” Mark con sufficienza: “TA TA TA PAPOI, PFFFFF,” e lo liquida pure con un gesto della mano.

Immagino che il Minionese abbia degli omonimi e PAPOI può voler dire sia giocattolo che reattore nucleare, ad esempio. Da qui la confusione iniziale di Mark. Quindi i tre partono per questa nuova e solo in apparenza semplice missione. Le bambine subito domandano cosa siano quelle buffe creature e Gru pronto e scaltro come una faina risponde che sono i suoi cugini.

Anche ad essere bambine, anche ad essere rincoglionite, cugini nell’ordine delle migliaia mi pare un po’ difficile averne. Gru ne convoca altri due, i mitici Jerry e Stuart, che vengono designati come baby sitter delle piccole. O meglio come addetti a tenere le tre fuori dai piedi di Gru. I due sul subito sembrano perplessi riguardo al compito impartito, ma poi ci prenderanno gusto.

Tim, Mark e Phil intanto si sono travestiti per andare a comprare il PAPOI senza destare sospetti. Si capirà nel corso dei film che i Minions si travestono anche senza particolari necessità di farlo e pare abbiano un’infinita collezione di parrucche e vestiti, soprattutto femminili, che nemmeno Roger di American Dad.

Abbiamo quindi i tre in giro in una specie di sidecar alla cui guida ci sono i due Minions mamma e papà Mark e Tim, e dietro, attaccato in una sediolina che pare tenuta su con lo sputo, il Minion vestito da infante, Phil, con ciuccio e sonaglino, così da non destare sospetti comprando un giocattolo, no?

‘Sta specie di automobilina viene parcheggiata sul posto dei disabili (non saprei come interpretare questa cosa, probabilmente una cattiveria insegnata loro da Gru o semplice ignoranza in materia) e i tre entrano nel supermercato rimanendo subito estasiati. Ovviamente prima di adempiere alla loro missione si fanno gli affari loro.

Phil si devasta di Cola. Mark esclama: “CHASY!” quando vede una sedia con vibromassaggiatore e ci si piazza su rilassandosi e Tim scopre le potenzialità delle videocamere improvvisando uno spettacolo canoro intonando una canzone in onore della BANANA, che strano. Gli altri due subito lo raggiungono perché, come ho detto, i Minions cantano che è un piacere.

Nel frattempo a casa è il delirio. Le bambine e i loro guardiani non trovano di meglio da fare che giocare con la carta igienica. Stuart ci è stato avvolto dentro tipo mummia e il resto dei rotoli vola per casa. Gru chiede spiegazioni e Edith accusa Jerry di aver ideato il gioco. Jerry offeso dall’infame accusa esclama: “WHAAAAAAT?” che è il pezzo di cui parlavo dove, secondo me, si nota che i Minions qualche parola straniera l’hanno imparata.

Gru manda tutti a letto; Jerry e Stuart non sono felici della cosa, ma poi vengono rassicurati sul fatto che Gru non ce l’aveva con loro ed esultano con uno “YEEEEEE!” all’unisono. Altra similitudine coi Minions: io odio andare a dormire. La scena più dolce di questo film, almeno per me, è quella in cui una volta a letto le bambine vengono svegliate da Tim, Mark e Phil che sono stati incapaci di portare a termine il compito affidato loro, ma che con la tenerezza propria dei Minions hanno cercato di rimediare ai loro pasticci nel modo migliore possibile.

Così Phil dicendo: “YE, PARA TU, PAPOI” allunga a Agnes un unicorno fatto in casa assemblando una forchetta, una pallina da ping pong e un cono gelato come corno e la bambina lo accetta piena di gratitudine dando a Phil un bacino. E Phil, che faceva tanto il duro, si scioglie come burro. Breve considerazione sul “PARA TU” che è un’altra tipica frase da Minion e che è dolcissima, soprattutto detta da Bob. Ci arriveremo. Ho i miei momenti preferiti in ogni singolo film coi Minions e di base c’è sempre che sono impossibilmente adorabili.

Il Minion che ancora svolazza intorno alla casa di Gru, e che ancora ha in mano la fialetta contenente la pozione antigravitazionale bevuta, si annoia e sbuffa.

Non abbiamo per niente concluso, ci rivediamo qui tra una settimana!

Scrivere rappresenta tutto ciò che sono, il resto è aria. Conviviamo in tanti nella mia testa e stiamo tutti una favola. Amo ciò che si lascia interpretare: non ho bisogno di sapere tutto, ditemi qualcosa, il resto me lo invento io. Libri, film, serie tv, videogiochi, manga, comics, anime, cartoni, musica... da tutto ciò che è intrattenimento posso imparare tanto e posso soprattutto trarre ispirazione, quindi ringrazio che esista. Ciò non significa che io non possa criticare anche ciò che amo, lo amo ugualmente senza per quello esserne accecata. It's fine to be weird. Live free or die. Canzoni della mia vita: The Riddle (Five for Fighting), Una Chiave (Caparezza), Dream (Priscilla Ahn). Film della mia vita: Donnie Darko, Predestination, Big Fish, The Shape of Water, Men & Chicken... Non esistono sessi, non esiste una sola forma d'amore, non è tutto bianco, non deve sempre vincere la maggioranza se la maggioranza è ferma nel Medioevo.