Colony Ship – Recensione Early Access – PC Windows (Steam)

Una nave generazionale solca lo spazio interstellare, ristrutturata da una congregazione neo-cristiana usando una vecchia nave da carico con vent’anni di servizio. Potrebbe mai andare storto qualcosa su questa Colony Ship? Si, cazzo! E qui la cosa si fa interessante.

In Colony Ship ci troviamo nell’anno 2754, è la terza generazione di nati sulla nave, le idee iniziali sono state messe in discussione ed è scoppiata la guerra civile, la frattura della popolazione ha portato a quattro fazioni, tre che cercano di il potere e una quarta fatta di gente che cerca di sopravvivere e che quindi non fa testo, tutto normale insomma.

Potrei spendere fiumi di parole nello spiegarvi la trama ma vi rovinerei il gioco, perché questo gioco di ruolo a turni si basa proprio sulla trama, come i libri d’avventura, e va quindi vissuto in prima persona e non ascoltato da qualcuno che l’ha giocato. Quindi vi spiegherò velocemente le peculiarità del gioco di casa Iron Tower Studio.

Primissima cosa da dire è che il gioco si trova in “accesso anticipato” su Steam e al momento sembra essere al 25% del prodotto finale. La partita inizia con la creazione del vostro avatar, la parte fashionabile è un pochino scarna ma dato che è un rpg non è un problema insormontabile. Quello che ci deve interessare sono solo le statistiche e la loro influenza sulle meccaniche ed è qui che mi è partito il primo “oh cazzo”

Troviamo le solite stats dei Gdr cartacei: forza, costituzione, destrezza, percezione, intelligenza e carisma.
Queste andranno a modificare attivamente le stats derivate, quindi prestate attenzione a cosa volete fare e giù a bestia, si proprio a bestia con il powerplay. Troviamo poi le skills, alcune le possiamo boostare e abbiamo anche la possibilità di averne già livellate, sia i punti che il numero di boost dipendono dalle stats. Infine troviamo le feats e la scelta dipenderà dalle stats scelte. Le varie skills verrano livellate in base alla frequenza d’uso o tramite l’insegnamento, quindi dovete parlare con più png possibili, cosa che avrà anche l’effetto di aumentare l’immersione nella storia. Le feats potranno essere aggiunte ad ogni livello ottenuto e fanno moltissima differenza nel gameplay.

Finora vi è sembrato interessante? Bene, adesso bisogna impostare la personalità dell’avatar, quindi ci troveremo di fronte al primo “muro testuale”, dove potremo skippare tranquillamente, ma veramente volete perdervi questa possibilità? Quindi andiamo a settare il nostro pensiero e subiamo i vari “muri” che ci spiegano la situazione nella quale ci troviamo, donandoci ogni volta una scelta di pensieri in modo da formare la coscienza dell’avatar, che comunque potrà cambiare durante il gioco.

Ancora non ho perso la vostra attenzione? E se vi dicessi che il gioco è pieno di “muri testuali” e solo ed esclusivamente in inglese? Qualche “vaffanculo, cazzo” mi pare proprio di sentirlo, siamo nel 2021 e un cazzo di boomer, il sottoscritto, se lo sta godendo tranquillamente. Ora, chi l’inglese lo mastica a fatica avrà effettivamente difficoltà a giocarci, ma da un livello medio in poi non sarà eccessivamente faticoso e in più si può pure migliorare la conoscenza della lingua inglese in qualche modo.

Spenderei volentieri due parole sulla grafica, chiaramente vintage ma svecchiata il giusto. Si tratta di scenari isometrici, tipo Fallout o Diablo, abbastanza ben curati, claustrofobici e di sicuro impatto narrativo. Le movenze dei vari personaggi sono fluide e discretamente curate, le vedremo quasi sempre solo nel combattimento e negli spostamenti. Ho già riscritto tre volte la parte sulle meccaniche, ogni due giorni il gioco viene aggiornato e quindi diventa inutile andare nel dettaglio, molto più proficuo spiegare quello che la casa di produzione ha come obbiettivo, il gioco è pensato per non essere un warrior friendly, quindi se cercate una sorta di spara tutto, lasciate perdere. Ho pensato che mostrarvi le prime fasi potesse essere interessante, quindi, buon game.

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