The zombies – Recensione – Librogame di Leonardo Luci (Dracomaca)

The Zombies – Librogame – Recensione di Roberto “PowerBob” Bucciarelli

Immaginate di non poter più uscire di casa per colpa di un’epidemia globale, la gente protesta in strada esponendosi al pericolo e negando la cruda realtà dei fatti, i supermercati vengono svuotati di ogni scorta alimentare o necessaria alla sopravvivenza, i capi di stato sono nel panico… poi scoprite che si tratta di una semplice apocalisse zombie e tirate un sospiro di sollievo.

Siamo di fronte a una seconda ondata, per la precisione. La prima è stata con il prequel “L’inizio della fine”, recensito da me qualche tempo fa. In quell’occasione avevo promesso che non mi sarei fatto scappare il volume principale e, come sapete, mantengo sempre la promessa data (a meno che la promessa non consista nel non mantenere una promessa… e in quel caso il mio cervello esploderebbe a causa del paradosso).

Com’è facile intuire dal titolo, anche in The zombies i protagonisti sono gli orsetti del cuore zombie. Anche l’autore è rimasto uguale, dimostrando che non è stato divorato dalle sue stesse creature. Sto parlando di Leonardo Luci, alias Nidio, membro della combriccola di “Al4o+” che si occupa di giochi da tavolo e librigame su YouTube e Twitch. Avrete peraltro modo di osservare da vicino il suo bel faccino grazie all’immagine che comparirà sull’aletta della copertina e della sovracopertina. Sì, avete capito bene: esiste una sovracopertina del libro.

Occhio, però, perché è in edizione limitata: chi l’ha realizzata è stato gettato nell’oceano con delle scarpe di cemento, e le copie residue sono state carbonizzate con un lanciafiamme (poi hanno disintegrato anche il lanciafiamme con un altro lanciafiamme per far sparire ogni prova). Quindi, se siete alcuni dei fortunati possessori di questa sovracopertina, significa solo due cose:

  • Siete stati bravi;
  • Cambiate al più presto nome e città, perché l’FBI vi verrà a prendere!

Tornando a parlare di Leonardo Luci, sappiate che lui è anche un odontoiatra. Se farete un’attenta ricerca su Google, troverete un interessante video intitolato “Come evitare le carie e vivere felici”. Ve lo consiglio, sapete? Avete bisogno di denti molto forti, considerando che tremeranno di continuo durante l’intera lettura di questo librogame. Affrontare dei pericolosi non-morti non è affatto facile, dopotutto. Tuttavia, io ritengo di essere più che pronto!

REGOLAMENTO:

Per affrontare un’apocalisse zombie bisogna essere ben attrezzati, fisicamente e mentalmente. Per questo motivo, le statistiche primarie corrispondono ai punti vita e alla sanità mentale. A entrambi i valori viene assegnato un punteggio iniziale di 5, che non potrà mai essere aumentato oltre questa soglia.

I punti vita rappresentano i danni che potrete subire e, se scendono a zero, l’avventura finirà. La sanità mentale invece rappresenta l’approccio con cui verranno affrontati determinati eventi: vedere la morte in faccia o prendere una scelta traumatica farà scendere questo valore. A differenza dei punti vita, il punteggio può anche scendere sotto lo zero senza che dobbiate concludere prematuramente la storia. Avrete però uno svantaggio in particolari situazioni… e diventerete dei pazzi psicopatici costretti a indossare la camicia di forza. Ma non temete, ve ne forniremo una di marca: Armani(comio).

Nel corso della storia, avrete poi modo di raccogliere oggetti normali o speciali, nonché armi per il combattimento corpo a corpo o a distanza. Il meccanismo è piuttosto semplice: ogni volta che affronterete uno scontro, il testo vi indicherà la quantità di nemici da affrontare, il livello di difficoltà e la modalità di combattimento (ravvicinata o a distanza). Sulla base di queste informazioni, dovrete consultare una tabella che vi indicherà un certo valore. A quel punto basta lanciare un dado a 6, sommando al numero uscito il vostro punteggio di vita ed eventuali bonus delle armi. Se il totale sarà pari o superiore al valore indicato nella tabella, farete fuori uno dei nemici. Ripetete dunque l’operazione finché non verranno eliminati tutti.

Se però il risultato sarà inferiore, subirete un danno. Qualora l’avversario sia uno zombie, otterrete anche un punto infezione. Potete già intuire cosa questo comporti, non vi voglio anticipare nulla. Vi dico solo di fare attenzione a non sommarne troppi…

Talvolta potrebbe capitarvi di affrontare uno scontro matematicamente già vinto o perso. Penserete che in questi casi non valga la pena lanciare un dado, ma vi sbagliate: se esce 1, avrete fallito a prescindere; se esce 6, allora successo automatico. Cercate di farvi trovare sempre preparati, sfruttando tutto il vostro armamentario e raccogliendo le giuste parole chiave che vi condurranno ai percorsi più sicuri del libro, evitando così scontri inutili.

LA MIA AVVENTURA:

Ho la possibilità fin da subito di vestire i panni di tre diversi personaggi: un civile, un poliziotto o un medico. Quest’ultimo garantisce un bonus se chi lo interpreta ha giocato anche il prequel, ma io voglio essere onesto e giocare come un semplice civile. Almeno così ho più possibilità di scoprire se me la caverei nella vita reale.

L’inizio non è dei migliori, con un militare che mi punta la sua arma contro. Ma io lo intontisco di chiacchiere a tal punto che uno zombie lo attacca. Gli salvo la vita solo per poi togliergliela io stesso. Se l’è meritato, dopotutto. Un militare addestrato che si lascia sopraffare da un non morto? Ma dai…

Gli zombie, a pensarci bene, non sono così difficili da sconfiggere. Sono anche delle brave persone. A loro non importa la tua etnia, la tua età, o il tuo fisico. Quello che più conta è il tuo cervello! Ed è proprio questa l’arma per batterli.

Purtroppo però sembra che il mio personaggio sia abbastanza intelligente da essere rincorso da un’orda di zombie che mi costringe a rifugiarmi, a mia discrezione, in un centro commerciale, in una farmacia o a casa della mia vecchia amica Claire. Centro commerciale e farmacia li escludo, sapendo che sono i luoghi dove normalmente si accalca più gente. Per la maggior parte, si tratta di sciacalli disposti a tutto per accaparrarsi qualche risorsa utile, non esitando a ricorrere alla violenza. Nulla di diverso dagli sconti del Black Friday, insomma.

In ogni caso, decido di andare sul sicuro visitando la casa della mia amica. In fondo, cosa mai potrebbe andare storto?

Mentre rifletto su quale debba essere il mio rifugio, mi ricordo (alla buon’ora) di avere una moglie e una figlia. Non ho notizie da loro da un bel po’, perciò decido di partire alla loro ricerca. Una ricerca che però affido a voi che mi state leggendo!

CONSIDERAZIONI FINALI:

Devo ammetterlo, il volume prequel mi aveva lasciato un po’ di amaro in bocca: era stato gestito molto bene, mi è piaciuto giocarlo… ma sembrava più un investigativo che un racconto incentrato sugli zombie. Stavolta invece il discorso cambia. Eccome se cambia! Mi sono goduto una storia di 723 paragrafi (mica briciole) con uno zombie nascosto dietro ogni angolo. Certo, alcuni eventi erano più frenetici di altri, ma tutti molto credibili, con momenti di riposo gestiti saggiamente (quasi simboleggiando la calma prima della tempesta) e addirittura qualche interessantissimo minigame sparso qua e là.

La sensazione per me è stata quella di rivivere il capolavoro della TellTale, che per chi non lo sapesse è la casa produttrice che ha realizzato il videogioco interattivo di The Walking Dead, da me amato alla follia. Ho infatti avuto la possibilità di gestire un party e talvolta di compiere scelte cruciali su chi salvare e chi mandare in pasto agli zombie. Con il giusto approccio, potreste riuscire a far sopravvivere un folto gruppo di persone… oppure, per sfortuna o per scelta, affrontare l’intera avventura in solitario. Da qui ne dedurrete che i percorsi, come ci si aspetta da un buon librogame, sono molteplici. Molto dipende non solo dal vostro atteggiamento, ma anche dal vostro personaggio. Il poliziotto, ad esempio, affronterà maggiori momenti di azione rispetto al medico. Il civile invece potrebbe persino concludere l’intera storia senza necessariamente lanciare alcun dado! Io li ho provati tutti e debbo dire di essere molto soddisfatto.

Ad alimentare la rigiocabilità è stato inserito anche un interessante sistema di punteggio, che giudicherà il vostro comportamento non solo in base al finale raggiunto, ma ai membri del gruppo che siete riusciti a mantenere in vita… più qualche piccolo extra legato alle parole chiave o all’inventario.

Da notare poi come mia moglie, alla primissima run e senza alcun mio suggerimento, abbia ottenuto il punteggio “Fantastico”, dimostrando che se mai ci fosse un’apocalisse zombie manderò lei in prima linea. Io invece meglio che me ne sto rinchiuso dentro casa o potrei sparare a un tizio pur di ottenere un misero tozzo di pane (non scherzo, è successo davvero. Nel libro, eh: meglio precisarlo, prima che qualcuno di voi mi denunci ai carabinieri).

La sola “critica” che mi sento di rivolgere a quest’opera è più inerente al formato che al prodotto narrativo in sé. Nello specifico, parlo della sovracopertina che, come spiegato all’inizio, è stata realizzata in edizione limitata fornendo un illustrazione diversa dalla copertina principale.

La foto dell’autore è un tocco di classe, non tutti i librigame ne fanno sfoggio, ma visto che già compare nel volume, la sensazione che mi trasmette è un po’ di “occasione sprecata”. Siccome durante la lettura mi è capitato spesso di consultare la tabella dei combattimenti in fondo al libro, avrei reputato una buona idea stampare le tabelle in questo grosso spazio bianco così da averle sempre a portata di mano senza costringermi a fare avanti e indietro. Un po’ come succede nel librogame “L’incubo di Alice” dove nel retro della sovracopertina è stata stampata un’utile mappa per orientarsi nel vasto mondo in cui ci imbatteremo. Oppure, sarebbe stato interessante trasformare la sovracopertina in una versione “zombificata”. Magari con una foto a tema dell’autore vestito da zombie.

Malgrado questo piccolo problema (che è più un mio capriccio), l’opera mantiene un valore complessivo a mio avviso molto alto. Ne consiglio la lettura sia agli esordienti che ai lettori più esperti, dal momento che le meccaniche offrono un perfetto equilibrio che non rischia né di scoraggiare, né di trasmettere un’eccessiva semplicità nel portare al termine l’avventura. A proposito, secondo alcune indiscrezioni pare che Leonardo sia già al lavoro per un sequel dove vestiremo i panni di un unico personaggio: un semplice padre di famiglia.

Roberto Bucciarelli alias Powerbob nasce nel 1993 a Tivoli, vicino Roma. Ragazzo creativo e fuori dalle righe, nella sua vita sono importanti tre cose: sua moglie Silvia, il Luton Town (squadra di calcio inglese) e i librigame, di cui è appassionato fin da piccolo... e di cui aspira a esserne autore. Il suo motto è: "la vita è una storia a bivi!"