A study in Minions and Minionese – Premessa

Se volete sapere tutto sui Minions e sul Minionese, però un TUTTO sempre filtrato dal mio cervello, allora tenetevi liberi per i prossimi sei, sette mesi perché di materiale da leggere ce ne sarà TANTO.

Dando ormai per accertato il fatto che Non sto bene per niente, vi comunico che questo sui Minions sarà un lavoro lungo e minuzioso. Iniziato anni fa ed ora condiviso con voi primo perché sono scema, secondo perché amo le lingue, terzo perché amo i Minions. E abbiate pazienza, c’è chi studia cose serie come il Quenya e il Klingon, ma doveva esserci anche qualcuno che studiava il Minionese, no? E quel qualcuno sono io! Pensate un po’.

Questo intro dà il via ad una serie di post, uno peggio dell’altro, in cui analizzerò a mio modo e senza alcuna competenza lingua usi e costumi di quelle creaturine gialle adorabili e psicopatiche, distruttive come Hannibal Lecter, ma dolci come… Beh, come Hannibal Lecter (ve l’ho detto di guardare la serie per credermi!) e per darvi il mio punto di vista sui film e minifilm che li vedono sia come protagonisti che come spalle.

Tutto è materiale di riflessione per me, quindi qui e lì ci saranno considerazioni perfino serie, ma all in all mi focalizzo sulle cazzate che i Minions fanno, su quelle che dicono con relative mie traduzioni, e sulla genialità dimostrata nel creare questo mondo divertentissimo e adorabile fatto di Villains e loro aiutanti che non hanno proprio un’idea precisa di cosa significhi essere cattivi. E ciò è adorabile.

E anche in onore del fatto che forse per l’anno prossimo vedremo il secondo film dei Minions vi lascio qui, da oggi e per un po’, tutto il mio amore per loro. God Save King Bob! Buona lettura!

Ho un addiction per i Minions. Da tempo. Si è un po’ calmata negli ultimi anni, ma dopo l’uscita del film Minions ricordo di aver trascorso settimane alla ricerca di pupazzi, immagini, giochi tutti a tema. Non provavo un amore così incondizionato dall’epoca di Dragon Ball, quando tutto ciò che potevo recuperare su Vegeta & C. (perché è Vegeta & C., non Goku & C., per me) erano film in giapponese senza nemmeno i sottotitoli e qualche poster a Milano che ancora conservo gelosamente.

In giro di altre cose non ce n’erano e sento di poter dire che provavo molta più soddisfazione allora, ad avere tra le mani le poche cose che riuscivo con fatica a recuperare, di oggi che apro a caso pagine internet e letteralmente trovo TUTTO. Va beh, questo è lo spirito della collezionista, in realtà sono così avida di informazioni che non potrei più fare a meno del veloce salto in rete per sapere tutto ciò che mi serve alla velocità della luce. Ecco quindi dove stava il mio disappunto riguardo ai meravigliosi Minions della Illumination.

Cioè… Nessuno che si prendesse la briga di riportare i loro dialoghi così come erano stati concepiti dai creatori? Qui e lì si trovavano le parole o le frasi più usate e più famose, ma ogni singolo dialogo no, ed ero davvero infastidita dalla cosa. Così, ho improvvisato io una sorta di studio del Minionese, andando per intuito, che è la cosa che più mi fa impazzire dei Minions. E ne sono usciti svariati post che spero possano aiutare a comprendere il loro modo di esprimersi, i loro usi e costumi.

I dialoghi dei Minions sono intuitivi soprattutto per chi parla lingue latine; di certo il Minionese risulta più criptico per un americano o un inglese, ma quando un Minion urla “Gelato!” ovviamente noi italiani sappiamo bene cosa vuole. Non ho mai visto i tre film in italiano, come al solito non ci penso proprio, io do per scontato che non abbiano tradotto i Minions, sarebbe stupido, ma per essere chiari io mi rifaccio sempre all’originale. Blatero sul generale per poi andare, con altri post, sullo specifico.

Partiamo dal geniale Despicable Me. Dico geniale perché la trama è davvero fuori dal comune; ricordo che all’epoca lo guardai affascinata fin dalle prime battute. Trovo Gru un personaggio che non posso paragonare a niente di già esistente: non è un cattivo qualsiasi, è Despicable, ma nello stesso tempo il suo comportamento verso i Minions non è quello di un Villain normale.

Il problema principale dei cattivi è che trattano male i loro collaboratori (vedi Lucius con Dobby) e poi finiscono per renderseli nemici alla prima occasione buona. Gru no. Gru adora i Minions e li tratta come una famiglia. Sono i suoi amici e li conosce tutti per nome che, voglio dire, chiamalo poco. Neanche i Puffi sono così difficili da distinguere, eppure lui sa tutto di ogni suo Minion. Questo aspetto era già bello così nel primo film, ma è stato ampiamente migliorato col secondo e con il film sui Minions è semplicemente esploso.

Gru è il cattivo che i Minions si sono scelti, il cattivo per eccellenza che hanno deciso di seguire e, considerando tutte le loro disavventure passate, il fatto che Gru sia ancora vivo nonostante i suoi collaboratori pasticcioni la dice lunga sulla sua bravura e sulla sua capacità di contenere l’esuberanza della piccola tribù.

Ecco qui l’altro aspetto interessante: i Minions sono una tribù, una TRIBA, come si definiscono loro.

Vado sempre ad interpretazione, perché potrei essere smentita subito da altri film e altre informazioni date a caso come fa la Rowling con Harry Potter, ma ripeto che amo farmi i film sui film. La loro TRIBA è unica, a mio parere. Non ce ne sono altre sparse per il mondo; loro stanno tutti insieme e viaggiano tutti insieme spostandosi in branco. E questo è semplicemente meraviglioso. Si capisce che si vogliono tutti bene, beh per questo basta guardare Bob, il mio preferito, e quanto gli sia difficile lasciare i BUDDIES quando deve partire in missione. Tanto che a momenti li vuole abbracciare uno per uno prima di non vederli più.

Che poi si sa quanto si rischia a lasciare i Minions da soli; la speranza di rivederli tutti interi è sempre flebile. Mi fa morire il mini movie Orientation Day in cui si legge su un cartello DAYS WITH NO MINIONS EXPLODING 4 con vicino un Minion piuttosto fiero della cosa. Il quale deve subito dispiacersi e cambiare il 4 con uno 0 perché il trasporto BOMBA non è l’attività che riesce meglio alle creaturine.

In Despicable Me ci sono una serie di riferimenti specifici a Minions, con tanto di nome proprio, che ho deciso di interpretare come più mi aggrada, come sempre. Nel senso che ci sono Kevin e Bob che non corrispondono a quelli del film e ritengo semplicemente che ci siano omonimi nella TRIBA com’è logico che sia. Sono tanti e a qualcuno può capitare di condividere il nome.

Altra cosa su cui ho riflettuto è il fatto che spesso e volentieri il linguaggio dei Minions non corrisponde, non è sempre lo stesso diciamo; se vi avventurate in rete come ho fatto io cercando vocabolari in proposito troverete le classiche parole, ma nulla di più. E le classiche parole non sono sempre esatte. Anche qui interpreto a mio piacimento. Ritengo che essendoci una sola TRIBA, i Minions non possono rimanere puri. La loro lingua, per necessità, deve amalgamarsi col mondo circostante, con Gru, con le persone con cui vengono in contatto.

Anzi, si può dire che per aver vissuto così tanto con Gru, i Minions sono anche riusciti a conservare piuttosto bene le loro origini. Però qualche parola necessariamente si sporca e così, nonostante il termine per scusarsi pare sia BI-DO, per esempio, capiterà sovente di sentir loro dire SORRY comunque, perché, che cavolo, l’avranno pur imparata qualche parola nostra, no?

Sono combattuta anche per i numeri uno, due e tre che quasi ovunque vengono tradotti in HANA, DUL e SAE, ma che io amo tradurre in DA, DU, TRU, più o meno andando per assonanza, che mi sembra proprio il conteggio fatto dal Minion che poi dà una martellata sulla testa di un altro a conteggio finito. Un’altra parolina che amo è WHAT? che viene tradotta in PO KA? ma che, in una scena divertentissima di Despicable Me rimane tale e quale. Quando un Minion viene accusato da Agnes di aver piantato giù casino giocando, lui la guarda e stupito dice WHAT? perciò ecco che le intrusioni di altre lingue esistono anche per il Minionese.

La parte che a me fa impazzire di questa parlata, che racchiude almeno cinque lingue diverse, come già detto, è la vaga intuizione di ciò che viene espresso. La mia simpatia per loro deriva dal fatto che parlano esattamente come piace parlare a me, anche se non posso farlo sempre. Io amo dire le parole che non mi vengono nella lingua in cui invece mi vengono in mente più in fretta, ed io di lingue ne so veramente poche.

Loro ne sanno in quantità e perciò vengono fuori delle macedonie di articoli, parole e suoni assolutamente random ma allo stesso tempo precisi. Così se Bob ti dice “LA PUCCI!” mettendoti davanti al naso una pantegana, come fai a non capire che è il suo modo per indicare che quello è il suo animaletto adorato? In quante lingue Pucci indica qualcosa di puccioso? E se in realtà vuole dire altro e solo per noi ha quel significato, chi se ne frega? È meraviglioso.

E poi è LA PUCCI, con un altisonante articolo francese o italiano davanti. Cambia tutto, signori.

Questa cosa degli articoli è un’altra delle chicche del Minionese. Di solito davanti a parole di chiara origine anglosassone ci va un bell’articolo francese, spagnolo o italiano, mentre più o meno è il contrario con le parole di origine latina. C’è qualcosa di estremamente divertente nei suoni che ne derivano che mi fa pensare alla mia abitudine di usare l’articolo LO davanti a parole che richiedono IL.

Fa molto arcaico e fa molto ridere, almeno me. Tipo LO QUADERNO, LO GIARDINO, LO PEZZO DI CRETINO. Nel Minionese si nota anche l’uso improprio di vocali finali come è d’uso anche da noi nel meridione. Guardare il pezzo di Enrico Brignano sul matrimonio per avere una completa spiegazione del fenomeno.

Così Bob dice MI SOY FORTO, alzando una pietra gigante a dimostrazione di quanto affermato. Altra cosa che faccio, quando parlando non mi viene la parola in italiano, ma in inglese, è trasformare la suddetta parola in una parola italiana inesistente aggiungendo una vocale finale. Stessa cosa fanno i Minions con TI LOVO (per I love you), CHOOSA MI (per choose me), STUPA (per stop).

Veniamo alla fatidica BANANA, il cibo preferito dai Minions. Che poi non è proprio così prescelto, visto che ce ne sono altri molto amati, ma diciamo che la banana è quello che più li fa andare fuori di testa.Inutile star qui a specificare quale sia il mio frutto preferito, tanto per non annoiarvi con le mie similitudini coi Minions. Sta di fatto che la BANANÁ, sovente con accento sull’ultima A, sta al primo posto, seguita da mela (PAPPLE), gelato, panna, papaya… Per dirne alcuni. Però spesso li si sente invocare la POTATO (letta sia più all’inglese sia così com’è scritta, a scelta, giustamente).

La canzone Banana Song, che potete tranquillamente ascoltare su YouTube, è quanto di più esilarante io abbia mai sentito. Il fatto che loro la cantino con tanta serietà la rende anche più interessante. Lì sentirete le due pronunce di POTATO che nella strofa è letta così com’è scritta, mentre nell’invocazione è urlata in inglese. Il Minion che si adopera per suonare la trombetta credendo di fare un favore alla canzone, ma guadagnandosi solo un bel pugno per il disturbo arrecato, è un classico.

Trombette e pernacchie sono tanto amate dai Minions come sottofondo a qualsiasi canzone cantata, ma anche in generale come conversation starter o per farsi una sana risata. La parola BUTT, usata proprio ad indicare ciò che vuol dire in inglese (sedere), è definitivamente la cosa che più scatena nel Minion scomposte risate. In Despicable Me ne vedrete due o tre impegnati a ridere sulle fotocopie del sedere di uno di loro che continua imperterrito a fotocopiarselo a ripetizione, sempre nella stessa posizione. E ad ogni singola fotocopia giù grasse risate anche se tra una copia e l’altra non cambia niente.

La risata del Minion è tipica. Parte quasi sempre con uno scoppio, come se il Minion avesse cercato di trattenersi fino a quel momento e non ci fosse riuscito. In realtà nessuno di loro si trattiene affatto e per le risate che partono, spesso, ricevono cazzotti in faccia dai compagni. Questo non li fa mai desistere, ovviamente.

Ok, dopo tutto questo parlare (out of love, niente meno di questo) posso già prepararvi al fatto che seguiranno post su alcuni film, lunghi o breve che siano, con loro come protagonisti o come spalle, in cui cercherò di spiegarmi comportamenti, linguaggio e magari cercando di dare delle identità e dei nomi; sempre ragionando per i fatti miei, sempre con la possibilità di essere smentita su ogni singola cosa detta, ma sempre potendo permettermi di parlare perché come dico sempre: una volta che i film sono fuori sono nostri, della gente che guarda, e ognuno può farneticarci su quanto gli pare.

Poi quando mai ho preteso di essere presa sul serio nella mia vita? Mai.

La risposta era facile.

 

Scrivere rappresenta tutto ciò che sono, il resto è aria. Conviviamo in tanti nella mia testa e stiamo tutti una favola. Amo ciò che si lascia interpretare: non ho bisogno di sapere tutto, ditemi qualcosa, il resto me lo invento io. Libri, film, serie tv, videogiochi, manga, comics, anime, cartoni, musica... da tutto ciò che è intrattenimento posso imparare tanto e posso soprattutto trarre ispirazione, quindi ringrazio che esista. Ciò non significa che io non possa criticare anche ciò che amo, lo amo ugualmente senza per quello esserne accecata. It's fine to be weird. Live free or die. Canzoni della mia vita: The Riddle (Five for Fighting), Una Chiave (Caparezza), Dream (Priscilla Ahn). Film della mia vita: Donnie Darko, Predestination, Big Fish, The Shape of Water, Men & Chicken... Non esistono sessi, non esiste una sola forma d'amore, non è tutto bianco, non deve sempre vincere la maggioranza se la maggioranza è ferma nel Medioevo.