Future Man – Recensione – Amazon Prime Video

Future Man – Recensione a cura di Konkilhai

Cosa dire di Future Man, che si snoda in ben 3 stagioni? È una parodia del genere sci-fi e in particolare dei viaggi nel tempo ma non è solo quello. Se ben analizzata darà una certa soddisfazione, soprattutto ad un pubblico attento ai particolari… scoprite perchè!

Ora il problema è raccontare e spiegare questa piccola gemma di Future Man, senza offrire un minimo spoiler (non come quel tizio che spiegandomi American Gods mi rivelò che Shadow era il padre di Mr.Wednesday e qui maledico gli spoileratori – ndr), cercherò quindi di rendere eventuali spoiler i meno cruenti possibili.

La storia inizia con il classico eroe super faigo che spacca i culi saltellando manco fosse Legolas ma armato di armi fantascientifiche… Beh non preoccupatevi perchè durerà pochi minuti, infatti si paleserà il vero protagonista di lì a breve, che altri non è che il classico sfigatello che ha come obbiettivo della sua vita finire un videogame che non è mai stato finito da anima viva!

E là dove orde di giocatori “PRO” hanno dovuto chinare la testa al sussuro di “non ne sono in grado”, al nostro Josh Futureman viene in aiuto la scienza, egli infatti applica un’aforisma accreditato ad Einstein ovvero “la stupidità è fare e rifare la stessa cosa, aspettandosi esiti diversi”, e così riesce a finire il videogame impossibile!

Cosa fareste voi dopo aver finito per primo un videogame impossibile? Non ha importanza… perchè è quello che fa Josh ad essere importante! Josh si spara un gran bel segone e a pochi attimi dall’estasi ultima dell’autoerotismo ecco apparire due personaggi in camera sua… ed è qui, a 15 minuti e 17 secondi che avrete il vostro primo “ma che cazzo ho appena visto?”, tranquilli che entro la quarta puntata non ve lo domanderete più, perchè sarà abbastanza la norma.

I riferimenti alle opere di fantascienza non mancheranno e saranno spesso palesi se non addirittura dichiarati ma uno in particolare è presente costantemente, ovvero quello a Idiocracy, che sarà un’ottimo perno sia per la prima che per la seconda stagione.

A mio avviso sono presenti anche delle critiche verso alcune “filosofie” come quella dei no-vax o quella neo-luddista, quest’ultima degnamente resa nella seconda stagione. La prima stagione è incentrata sui viaggi nel tempo per salvare la razza umana dall’estinzione, o forse no, sarebbe più giusto dire: dove la soluzione causa sempre un problema maggiore e quindi bisogna tornare indietro per risolverla a sua volta creando ancora e ancora più casini, fino a quello che sembra essere un epilogo drammatico ma definitivo, o forse no!

Decisamente è un no, altrimenti non ci sarebbe stato bisogno di una seconda stagione.

Quindi ritroviamo l’allegro trio a dover far fronte a un nuovo mondo, dove l’umanità ha preso strade diverse, tra chi ripudia la tecnologia e chi vuole andare su marte per salvarsi dall’imminente morte della terra.

La drammaticità di sfondo della storia dà quel non so che in più, tra incomprensioni varie e crisi personali, l’allegro trio riesce a salvare l’umanità per ritrovarsi sotto arresto, incarcerati nell’anno 3491.

La terza stagione, di soli 8 episodi, sarà una discesa nella trascendenza personale per i nostri non-eroi che si ritroveranno a dover salvare ancora l’umanità, e io a questo punto mi sarei già chiesto che senso ha voler salvare qualcuno che a quanto pare non vuol essere salvato ma vabbè. Come nella migliore tradizione, il finale di serie è agrodolce ma abbastanza smielato da farci dire un bel “ma che cazzo? Sul serio?”, stupenda conclusione per una sconclusionata WTF TV series, eppure la trama ha una linearità e una sobrietà che difficilmente ho trovato in altre serie.

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