5 film horror del tutto a caso – Parte 4

Oggi vi parlo di cinque film horror a caso che a mio parere vanno visti soprattutto considerando il punto di vista degli antagonisti, dei mostri e delle creature ostili di cui parlano. In particolare uno dei cinque si apprezza di più parteggiando per il, cosiddetto, nemico.

Ma non voglio dilungarmi oltre, andiamo con ordine e per i cinque film horror del tutto a caso di oggi cominciamo da quello più leggero e che ha al suo interno almeno una storia in cui io parteggio per il cosiddetto “nemico”.

Cazzatona, che però io ho apprezzato per amore dei primi due capitoli degli anni ’80, è Creepshow III (2006).

Come gli altri Creepshow è un film ad episodi. La particolarità è che gli episodi sono legati l’uno all’altro da una sottotrama che si svolge proprio grazie alle avventure di tutti i protagonisti e ci mostrano il solito mondo ricco di mostri e demoni ovunque che fa tanto ridere. L’episodio che ho amato di più per l’originalità è Call Girl, che dà una soddisfazione incredibile. The Professor’s Wife invece è quello più divertente e che spiega meglio la sottotrama di cui parlavo.

Veniamo a Jeepers Creepers 2 (2003) e a tutta la sua inutilità.


Qui, se vogliamo, abbiamo una trama originale, anche se è la stessa del primo; talmente originale da essere una cazzata, perché ‘st’uccellone gigante che per ventitré giorni ogni ventitré anni si aggira per i campi di grano a mietere (che bel gioco di parole) vittime è davvero uno spasso.  Ma cosa mi rappresenta? Perché un uccellone con fattezze umane e non una rana gigante? Perché questa scelta di farlo girare di notte, di mettergli addosso quest’alone di creatura telepatica per poi non sviluppare affatto questa particolarità? Perché l’esigenza di farlo così stupido? Mi ha fatto ridere, però.

Session 9 (2001).


Questo film ha un motivo più che valido per essere guardato che si chiama David Caruso. Altrimenti potrebbe essere guardato perché è discreto e ben fatto se non si desidera una trama ricercata e un finalone mozzafiato. Niente del genere, qui è tutto piuttosto scontato e, purtroppo, non c’è neanche la soddisfazione di sapere perché certe cose accadono, alla fine. Tuttavia il modo in cui accadono e il posto rendono il tutto avvincente e direi credibile. La trama è presto descritta: un gruppo di operai riescono a farsi affidare la ristrutturazione di un grande ex ospedale psichiatrico a patto che riescano a portarla a termine in una settimana. E in quella settimana l’ospedale sembra suscitare in loro una specie di psicosi collettiva. Banalissimo ma efficace, per concludere.

Apartment 1303 (2007).


Ci tenevo ad un film horror giapponese perché poi va sempre a finire che scopro per primi i doppioni americani invece degli originali e non lo approvo. È la storia di un appartamento che tiene racchiusi in sé l’odio e il risentimento di chi ci è morto un po’ di tempo prima e si vendica facendo morire chi ci va a vivere. Non sarà una videocassetta, ma siamo sempre lì con l’ira dei morti. Che poi se la prendono sempre con chi non c’entra un cazzo e uno si chiede: perché? Che cosa ti ho fatto che devi ammazzarmi in questo modo brutto? Solo perché sono venuto ad abitare qui che non è neanche un bel posto e c’è pure una bambina rompicoglioni come vicina di casa che ti porta sfiga? Non è peggio di tante altre cose viste, questo almeno ogni tanto ti fa l’effetto sperato e in più c’è sempre questa cavolo di tecnica ormai consolidata per far muovere i fantasmi a scatti che mi fa una paura…

Mi prendo il tempo poi per due parole su Attack the Block (2011) che NON dovete leggere se avete intenzione di vedere il film. Avviso sempre che è meglio.

Mi è piaciuto moltissimo, perché un film così non può non piacermi, ma ora mi diverto a specificare COME un film così può essermi piaciuto. Ovviamente parteggiando per il nemico. Perché i ragazzi… Volevo vederli morti dal primo all’ultimo. Odiosissimi, li ho disprezzati con tutta me stessa; il classico pack di stronzi (le motivazioni per cui lo diventano non mi riguardano e non le calcolo nemmeno) che si fa forza dell’unione e poi presi uno per uno e senza la marijuana che li spalleggi sono solo degli sfigati.

Un po’ si salvano sul finale, ma niente che mi faccia dispiacere per la brutta fine di alcuni di loro. Ho parteggiato per gli alieni fin da subito, i Big Alien-Gorilla-Wolf Motherfuckers, come i ragazzi li definiscono; soprattutto dopo la primissima scena in cui al gruppetto di coglioni riesce bene di ammazzarne uno, riprendendo l’impresa con il telefonino (triste pratica che ricorda brutte cose di questi tempi e perciò io disprezzo), e con la spavalderia dell’adolescenza lo sollevano al cielo sfidando gli altri alieni. Idioti. Non lo vedete quanto siete idioti? Ma come cazzo state? Pensate che a subire un attacco alieno basti mettersi in branco, fumarsi una canna e si salva il mondo? Poveri stronzi.

All’arrivo degli alieni questi tristi minorenni sono già armati fino ai denti che, voglio dire, questa è un’invasione e quindi da merde diventate quasi degli eroi, ma merde rimanete se si pensa a cosa ci facevate prima con armi e quant’altro. Infatti all’inizio si producono pure in una bella rapina a mano armata ai danni di una ragazza. La gioia con cui escono per andare ad uccidere gli alieni mi fa subito vomitare. Sì, probabilmente è perché sono vecchia, ma mi sento di andarne abbastanza fiera comunque. I discorsi tra loro, in compenso, sono favolosi. Sarà l’effetto delle canne, sarà l’idiozia generale, ma ne vengono fuori di tutti i colori. Alcune battute sono azzeccatissime. “We gotta catch’em all!” Risposta“This ain’t Pokemon!”

Eh beh…Dopo la merda di ragazzino che lascia andare il cane verso la morte (cazzo li hai visti gli alieni, mettere il guinzaglio al cagnetto così non scappa ti costava tanto?) finalmente cominciano a cagarsi addosso come natura vuole e a capire che i mostri non sono poi così facili da uccidere se sono tanti. Ho goduto quando è scattato il run-for-your-lives e ho goduto ancora di più quando i poliziotti hanno arrestato il leader del gruppo, Moses, proprio nel momento in cui uno degli alieni è scattato al suo inseguimento. Peccato che così facendo gli abbiano salvato il culo e siano morti al posto suo. Però era bello il pensiero che anche in un momento del genere la priorità fosse arrestare ‘st’avanzo di galera.

Allo scoppiare dell’invasione c’è chi si dispera mormorando “Blockbuster’s shut down” e condivido la profonda tristezza legata all’evento. Mi piace l’idea del far cooperare la povera ragazza derubata all’inizio con i mini criminali, anche se le modalità con cui si trovano a coesistere sono inaccettabili. Lei infatti per colpa loro è quella che ci rimette di più e si sente pure dire da Moses: “Aren’t you gonna thank me for saving your life?” Risposta: “My fucking hero.”

L’ho amata per il sarcasmo. Io a Moses avrei prima tirato una testata e poi gli avrei sputato in un occhio, considerando che su quel cazzo di pulmino, coi poliziotti, lei ci è dovuta salire proprio per colpa della rapina subìta. Questo branco non ha suscitato manco un filo della simpatia che mi suscitavano i Misfits. Comunque ripeto che parlo dei protagonisti, il film è davvero bello. Le scene d’inseguimento in particolare mi hanno entusiasmata. Per salvarsi il culo ad un certo punto i ragazzetti irrompono nella casa della poveraccia derubata all’inizio. Fossero entrati in casa mia, pure in quella situazione, avrei fatto di tutto per ammazzarli in malo modo. In casa mia non si entra nemmeno sotto attacco alieno.

Devo ammettere che in molte cose si sono rivelati simpatici, e le ragazze che cercano di abbattere l’alieno colpendolo con una lampada e un pattino hanno elevato il grado di ilarità del film. Anche la teoria di Moses sulla natura delle creature e dell’attacco in generale devo dire che è esilarante. Anche molto egocentrica. Del resto è un ragazzo che non sta bene, si vede. Quando poi gli viene detto di stare lontano, ché porta sfiga, ho esultato. Così impari. E poi è vero. Ogni azione ha una conseguenza; se ti comporti di merda, merda ricevi e tutto sommato gli alieni sono arrivati ad insegnare a questi ragazzi che ci sono altri modi di morire a parte disfarsi di droga e comportarsi da criminali.

Altra geniale idea da parte del gruppetto qual è? Nascondersi nella “weed room”, ovviamente. Perché è sicura, dicono, io penso sia più per avere rifornimento di coraggio.
Anzi è la Ron’s weed room. “What’s Ron’s weed room?” (trad. Che cos’è la stanza dell’erba di Ron?) “It’s a big room full of weed, and it’s Ron’s.” (trad. É una grande stanza piena d’erba. Ed è di Ron) Più chiaro di così…

Alla fine sembra proprio che il primo alieno ammazzato abbia scatenato il resto del massacro (anche perché gli alieni inseguono effettivamente Moses, pare non abbiano molti altri obiettivi e rido anche per questo) ovviamente non per accanimento su Moses (peccato) ma per motivazioni più “naturali”. Moses si dispiace di non essere andato a casa a giocare a Fifa invece di uscire, quella sera.  Ma dovevate rimanere a casa a giocare coi videogiochi eccome, concordo. Molte cose si eviterebbero se la gente rimanesse a casa a giocare coi videogiochi. Il finale è molto alla Kill Bill, ma non ci sta male, in più sono portata a credere che alla fine Moses venga incolpato di tutto e sbattuto in galera e quindi gioisco.

Scrivere rappresenta tutto ciò che sono, il resto è aria. Conviviamo in tanti nella mia testa e stiamo tutti una favola. Amo ciò che si lascia interpretare: non ho bisogno di sapere tutto, ditemi qualcosa, il resto me lo invento io. Libri, film, serie tv, videogiochi, manga, comics, anime, cartoni, musica... da tutto ciò che è intrattenimento posso imparare tanto e posso soprattutto trarre ispirazione, quindi ringrazio che esista. Ciò non significa che io non possa criticare anche ciò che amo, lo amo ugualmente senza per quello esserne accecata. It's fine to be weird. Live free or die. Canzoni della mia vita: The Riddle (Five for Fighting), Una Chiave (Caparezza), Dream (Priscilla Ahn). Film della mia vita: Donnie Darko, Predestination, Big Fish, The Shape of Water, Men & Chicken... Non esistono sessi, non esiste una sola forma d'amore, non è tutto bianco, non deve sempre vincere la maggioranza se la maggioranza è ferma nel Medioevo.
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