Black Mirror – Approfondimento – Stagione 2 Episodio 3 – The Waldo Moment

Se non ricordo male questo è l’episodio di Black Mirror considerato meno interessante e meno sconcertante di tutte le serie. Quindi diciamo anche il meno apprezzato. Forse il motivo è da ricercare nell’argomento così assolutamente banale e trattato in maniera altrettanto semplice.

Per quanto riguarda questo episodio di Black Mirror non concordo col sentimento generale suscitato. Il trattare argomenti anche di tutti i giorni in maniera semplice non ha mai costituito motivo di noia per me. Non avrà colpi di scena, momenti e significati straordinari, ma è paurosamente evidente la sua perenne attualità.

Abbiamo a che fare con pochissima tecnologia qui, non più avanzata di quella che già possediamo, e abbiamo a che fare con il solito vecchio problema che la maggior parte della gente predilige lo scandalo, la stupidità e il sensazionalismo a qualsiasi altra cosa e a quelli presta attenzione e dà visibilità più che a tutto il resto. Jamie è un comico di scarso successo che ha inventato un cartone animato di nome Waldo, un orso blu, a cui presta voce e motion capture, dal vivo, in un programma televisivo. Dopo aver umiliato e deriso un politico in una puntata, e aver ottenuto alti ascolti, il produttore del programma decide di dare a Waldo uno spettacolo tutto suo.


Presto lo spettacolo si trasforma in una vera e propria campagna elettorale a cui Waldo parteciperà come candidato e con moltissimi consensi. Per farla molto breve, le fondamenta di questo episodio si basano sul fatto che gli elettori guardano ad un pupazzo come ad un possibile e valido sostituto di un politico perché la politica non ha molto di meglio da offrire. E questo è palese. Però non è proprio solo di questo che parla The Waldo Moment, almeno per me.

La prima cosa che mi salta all’occhio è la semplicità con cui Jamie, voce e movimenti di Waldo, è molto bravo ad insultare ed umiliare il politico contro cui compete (Munroe) ma quando è il suo momento di essere offeso ci rimane pure male. Per quanto stronzo, e magari pure corrotto, possa essere Munroe ha ragione a dire di Waldo che è il frutto di comicità che io non definisco neanche comicità; non dovrebbe far ridere deridere gli altri ed insultarli in modo anche volgare. Quel tipo di satira, se proprio la vogliamo chiamare così, ha stancato.

Waldo si limita a fare battute squallide, ad insultare, c’è poco di ironico e satirico nei suoi show. È quel tipo di comicità che non esisterebbe se non ci fosse quell’altra persona da prendere in giro, è un modo piuttosto triste di far ridere gli altri. Di solito i maestri di quest’arte quando poi si vedono ripagati con la stessa moneta si sentono pure offesi, come se fosse concesso solo a loro di insultare gli altri. Ho un po’ di esempi in mente di questo tipo di comicità anche nella nostra televisione italiana.

Insomma, se colpisci abbi poi il coraggio di incassare anche i colpi che ti verranno sicuramente restituiti, non puoi essere bravo solo quando il tuo opponente sta zitto, no? Così sono capace anch’io. Beh, Jamie ad incassare non è molto bravo. All’inizio lo vediamo alle prese con la rottura del suo rapporto con una ragazza, chiusura che lui non ha accettato, e successivamente alle prese con la storia di una notte (tra l’altro con la terza candidata alle elezioni) che lui subito trasforma nella storia d’amore della sua vita, tanto che il fatto che la ragazza gli dica che non si possono vedere durante le elezioni (e ti credo, ci mancherebbe, altro che conflitto d’interessi) scatena l’ira di Waldo anche contro di lei.

Jamie è piuttosto meschino ed ipocrita. Questi due aspetti del suo carattere sono accompagnati da insicurezza e da una mancanza di polso quando si tratta di prendere decisioni importantissime. La cosa si fa seria quando un agente del governo fa notare sia a Jamie che al produttore della serie quanto sarebbe utile avere Waldo a diffondere messaggi politici, a divulgare propaganda. Non è nemmeno sottile a dire tutto questo, lo enuncia come fosse niente. Jamie vede il problema e comincia a temere il disegno che si sta realizzando, ma il produttore della serie rivendica i diritti su Waldo e ormai non si può più tornare indietro.

Il punto dell’avere un pupazzo in politica è che quel pupazzo può essere manovrato da tutti e dire qualunque cosa gli si voglia far dire senza mettere una faccia vera dietro a nessuna delle affermazioni. Prima sono insulti e battute squallide dietro alle quali tutti ridono, il giorno dopo sono dichiarazioni politiche magari di una certa gravità, e magari mascherate da qualcos’altro. Non è fantascienza, purtroppo. E non è che un pupazzo nel vero senso del termine serva poi così tanto, certi umani sono serviti allo stesso identico scopo.

Quello che mi fa specie è che proprio mentre la cosa diventa così seria e grave, proprio quando ormai la campagna è andata così avanti che non ci si può tirare indietro, allora Jamie decide di lasciare tutto e mandare tutti al diavolo. E chiaramente uscire allo scoperto come oppositore di Waldo, adesso, non gli fa del bene. Jamie cerca di convincere le persone a scagliarsi contro la mera idea di far vincere ad un pupazzo le elezioni, ma il produttore della serie si mette al comando di Waldo e dimostra benissimo la potenza del personaggio: incita la gente ad attaccare Jamie e la gente lo fa, mandandolo pure in ospedale.

Waldo non vince le elezioni, eppure anche al momento dello spoglio dei voti si dimostra più forte dei suoi opponenti perché chiede al pubblico di lanciare una scarpa contro il vincitore e una scarpa raggiunge Munroe in pieno solo pochi secondi dopo. Questa è una forza data dalle masse che mi fa pensare ad un altro fenomeno che mi disgusta profondamente; l’esercito dei followers usato per massacrare il povero utente di turno che si permette di contraddire la celebrità.

Se hai una schiera di ottusi e ciechi adepti che fanno qualunque cosa tu gli dica di fare, è facile anche mandarli in guerra senza che sappiano nemmeno perché lo stanno facendo, ad attaccare persone o ad ucciderle in nome degli ideali di qualcun altro. Ed ecco pronto Waldo, un leader ben più che politico. Un’icona mondiale intoccabile, divulgatore della politica che serve al momento ed indottrinatore soprattutto delle masse di ragazzi più giovani, quelli più importanti da formare oggi per il futuro.

Alla fine vediamo Jamie senza una casa, che vive per strada, in una città che sembra già quella di un futuro distopico in cui un orso blu ha preso il controllo mondiale, accolto e sostenuto da tutti. Da macchietta in un programma televisivo, a candidato al governo, a quasi dittatore mondiale; una carriera fulminea, basta avere tanti followers.

Scrivere rappresenta tutto ciò che sono, il resto è aria. Conviviamo in tanti nella mia testa e stiamo tutti una favola. Amo ciò che si lascia interpretare: non ho bisogno di sapere tutto, ditemi qualcosa, il resto me lo invento io. Libri, film, serie tv, videogiochi, manga, comics, anime, cartoni, musica... da tutto ciò che è intrattenimento posso imparare tanto e posso soprattutto trarre ispirazione, quindi ringrazio che esista. Ciò non significa che io non possa criticare anche ciò che amo, lo amo ugualmente senza per quello esserne accecata. It's fine to be weird. Live free or die. Canzoni della mia vita: The Riddle (Five for Fighting), Una Chiave (Caparezza), Dream (Priscilla Ahn). Film della mia vita: Donnie Darko, Predestination, Big Fish, The Shape of Water, Men & Chicken... Non esistono sessi, non esiste una sola forma d'amore, non è tutto bianco, non deve sempre vincere la maggioranza se la maggioranza è ferma nel Medioevo.