Life is Strange ha sempre riguardato le emozioni e l’affrontare le sfide della vita. Attraverso la serie, abbiamo sperimentato diverse prospettive e una moltitudine di situazioni complesse, dai pericoli della depressione al razzismo. In Life is Strange: True Colors ogni emozione provata dai personaggi viene assorbita dalla nuova affascinante protagonista Alex, che con fatica e determinazione si ritrova suo malgrado ad essere d’aiuto in diverse situazioni. Se non avete ancora giocato il titolo e avete intenzione di farlo, non leggete la recensione perchè evitare spoiler per descrivervi la mia esperienza è stato impossibile!
Mi sono approcciata a questo nuovo Life is Strange: True Colors con molto entusiasmo, pur non sapendo effettivamente cosa mi riservasse questo nuovo capitolo della serie. Sono stata attratta sin dal primo trailer che è uscito dai colori accesi, l’ho interpretato come qualcosa di fresco, nuovo, niente più storie tragiche con argomenti d’attualità pesanti, alla fine invece questa storia racchiude un po’ tutto.
Entrando nei panni di un personaggio, impariamo a conoscere il suo mondo e le persone che lo circondano, spesso scoprendo che le cose non sono sempre come sembrano. Life is Strange: True Colors racchiude tutte le storie del passato, dal potere speciale, alle conseguenze delle scelte che facciamo in gioco, la differenza è che qui tutto viene amplificato dagli stati emotivi delle persone, e dalla conseguente reazione, della nuova protagonista Alex Chen.
Impossibile non empatizzare con Alex sin da subito, così come tutte le persone che popolano Heaven Springs, ve lo assicuro. Tutti gli abitanti di Haven Springs sono come una grande famiglia protettiva, dalla figura paterna Jed che dà ad Alex un lavoro sin dal primo giorno, alla nonna eccessivamente affettuosa Eleanor che vuole solo vedere tutti felici. Tutti i residenti hanno i loro problemi ovviamente, sui quali veniamo a sapere di più nel corso della storia, ma la cosa più toccante è che farebbero qualsiasi cosa l’uno per l’altro, tanto sono uniti tra loro e questo lo si percepisce sin dall’arrivo ad Heaven Springs.
Il viaggio inizia con Alex che lascia la casa famiglia in cui è rimasta negli ultimi otto anni per vivere con suo fratello Gabe a Haven Springs. È una riunione commovente e imbarazzante al tempo stesso, ma il legame e l’amore reciproco tra lei e Gabe sono evidenti fin dall’inizio. Sfortunatamente, tutto viene sconvolto dalla morte improvvisa di Gabe. Da quel momento in poi, Alex cercherà di dare una spiegazione e un colpevole alla morte del fratello. Si poteva prevenire? Questo almeno vi lascerò scoprirlo da soli!
La storia ha alcuni colpi di scena che vi lasceranno di stucco ed è particolarmente incisiva quando esplora il passato di Alex in riferimento al periodo di affidamento con relativi problemi familiari. La narrazione è emotiva, e tratta di dolore, abbandono e autostima, fino a trovare il proprio posto o percorso come preferite definirlo. Quest’ultimo si combina davvero bene nei momenti finali, permettendoci di avere un impatto considerevole su ciò che riserva il futuro di Alex. Ho apprezzato la suspense della narrazione e i momenti commoventi, ma sono i personaggi che rendono veramente l’esperienza qualcosa di unico.
A cominciare da Alex, una ragazza che ne ha passate tante, una sopravvissuta al sistema, che si è dovuta arrangiare da sola, anche nei momenti più difficili, e nonostante tutto è sempre stata disponibile per tutti quelli che hanno avuto bisogno di lei. Il potere che ha di sentire i sentimenti delle persone, anche in passato le ha procurato non pochi problemi, tanto da farla sembrare anche pazza, non normale, invece si è sempre messa o trovata in prima linea per aiutare gli altri a discapito di se stessa.
Ho adorato i passati capitoli di Life is Strange, ma Alex ha una marcia in più, sarà il suo potere o la sua personalità, oppure i cittadini di Heaven Springs con le loro storie personali, non saprei dirlo con esattezza, so solo che Alex è il personaggio che forse mancava a questa serie, e la adorerete anche voi ne sono certa!
Alex è abituata a prendersi cura di se stessa da sola, ma le crescenti amicizie per esempio con Steph e Ryan, diventeranno un punto cardine della storia, infatti potrete scegliere di intraprendere una romance con uno dei due. Se dovessi descrivervi i caratteri di questi due personaggi, direi che Ryan è il bonaccione di turno, quello dal cuore grande, l’amicone di tutti, il buon samaritano, quello che vuole sembrare forte ma alla fine dei conti è molto fragile e insicuro. Dall’altra parte c’è Steph indipendente sicura di se e spesso anche molto impertinente. Sin dalle prime battute si percepisce un legame tra questi tre personaggi, forse perchè destinati ad avere una storia, o forse perchè la storia è talmente ben scritta che a prescindere dalla romance che scegliamo di intraprendere, questo legame più profondo tra loro rimane, c’è e non si può non notarlo.
Esplorando un po’ più a fondo il potere di Alex, il fatto di percepire e sentire gli stati d’animo delle persone non la porta sempre a conseguenze piacevoli. Per esempio uno stato d’animo di rabbia le fa assorbire in maniera totale quello che prova la persona in quel momento, rischiando anche di ferire qualcuno. Gli stati d’animo si contraddistinguono con auree di colore diverso, il rosso ovviamente indica rabbia, il blu la tristezza, il dorato (o giallo come preferite) la felicità assoluta. Ascoltare gli stati d’animo delle persone è tornato spesso utile, per aiutare le stesse, anche se in alcuni casi forse ho negato un percorso emotivo obbligato alle persone che ho aiutato, ma io ho seguito sempre quello che mi sono prefissa sin dall’inizio, la verità. Non sto a specificarvi nel dettaglio le situazioni, una in particolare, ma vi assicuro che ogni decisione presa anche attraverso l’ascolto delle emozioni da parte di Alex sulle persone, ha un impatto sul personaggio e sulla storia.
Secondo me la trama di questo True Colors non aveva nemmeno bisogno di avere un potere per raccontare questa storia così emozionante e avvincente. Ho riso, mi sono emozionata, e mi sono ritrovata a riflettere su tante scelte che ho fatto nel corso della storia, anche dopo aver chiuso il gioco. Questo significa una cosa sola, che è una bella intensa scrittura, che fa riflettere e che un potere come quello dell’empatia anche se ci può sembrare un vantaggio assoluto nei confronti di chi abbiamo davanti, non lo è affatto e a volte le decisioni morali più giuste dopo sembrano sbagliate.
Io vi consiglio spassionatamente di giocare questo titolo, anche se non siete amanti di questo genere, perchè saprà sorprendervi, e anzi vi raccomando di non fermarvi mai alla prima impressione, il gioco da modo di esplorare a fondo ogni ambiente, ed è importante che si faccia, così come leggere ogni cosa che va letta, perchè tutto ha un significato, un senso, una spiegazione razionale o meno, tutto conta. Quindi non fermatevi alla prima impressione, ma andate oltre perche questo Life is Strange: True Colors ha tanto da raccontare e da farvi provare.
Vota o Commenta