The zombies: l’inizio della fine – Recensione – Librogame di Leonardo Luci (Dracomaca)

Sebbene quando si parla di librigame il primo genere che viene in mente sia quello fantasy, nel corso degli anni sono stati affrontati i più svariati argomenti. Ne esistono però alcuni che, nonostante siano amati da tutti, risultano poco esplorati. Sto parlando degli orsetti del cuore! Nell’attesa che qualcuno si decida a dedicar loro un racconto, oggi ripiego su un altro tema avvincente ma piuttosto raro: l’apocalisse zombie!

Considerando quanto ho amato il gioco interattivo di “The walking dead”, appena ho appreso la notizia che sarebbe stato presto pubblicato un librogame sugli zombie ho fatto i salti di gioia… confidando possa essere il primo di una lunga serie!

Beh, in effetti almeno due volumi sono garantiti: quello di cui parlerò oggi è infatti solo il prequel dell’opera vera e propria, che vanterà (udite udite) circa 700 paragrafi! A tal proposito, ringrazio l’editore Dracomaca per avermene fornito una copia PDF in anteprima. Il nome Dracomaca scommetto che vi suonerà nuovo, visto che si tratta del primo librogame edito dalla suddetta casa editrice. È anche il primo librogame realizzato dall’esordiente Leonardo Luci, altresì noto come Nidio, youtuber piuttosto noto nel campo dei librigame e dei giochi da tavolo grazie alle sue recensioni nel canale Al4o+. Stavolta però credo proprio che dovrà astenersi dal parlarne, altrimenti andrebbe a finire così:

Ho deciso di contattarlo personalmente per rivolgergli un paio di domande.

Perché proprio gli zombie e non gli orsetti del cuore?

All’inizio avevo pensato di fare un libro con orsetti del cuore zombie, ma ho dovuto abbandonare l’idea. I non-morti, anche se è strano da dire, mi hanno accompagnato per tutta la vita fin da quando ero solo un bambino che guardava (a dir poco spaventato) suo padre giocare al primo Resident Evil. Per quanto ami anche molti altri generi letterari/cinematografici/ludici, non avrei mai potuto pensare ad un argomento differente per un primo librogame. Un altro fattore che mi ha spinto ad iniziare a scrivere è la quasi totale mancanza di prodotti con questo tema nell’ambito dei libri-gioco, cosa che peraltro mi ha sorpreso notevolmente, considerando quanto è andato di moda il morto vivente negli ultimi anni.

Cosa offre il prequel di The Zombies in più o in meno (ma anche in per o in diviso) rispetto all’opera completa?

Il prequel offre in più un approfondimento su alcune tematiche che non hanno trovato spazio nel libro principale, come l’aspetto legato allo scoppio dell’epidemia. Ti sorprenderò dicendoti che offre anche qualcosa in meno: un regolamento pressoché inesistente. Infatti è stato appositamente studiato per permettere anche al neofita di imparare il funzionamento di un normale librogame, così da farlo avvicinare al genere senza sommergerlo con mille pagine sul funzionamento dei combattimenti (che invece saranno presenti nel libro base, in quanto assolutamente necessari ad eliminare gli orsett…ehm, zombie)

Non tutte le mie curiosità potevano però essere risolte dal disponibilissimo Nidio, perciò mi sono rivolto anche al responsabile librigame di Dracomaca: Dario Dordoni!

Cosa vi ha conquistati leggendo per la prima volta il progetto di The zombies?

Abbiamo inviato il volume di Leonardo ad alcuni contatti a noi vicini, con maggiore esperienza di noi nell’ambito librogame, e i feedback ricevuti sono stati superpositivi. Inoltre The Zombies ci è sembrato perfettamente in linea con i prodotti Dracomaca e con il nostro stile che ci piace definire “pop”.

Dracomaca sta entrando a gamba tesa (con fallo non fischiato) tra le case editrici di librigame. Quale sarà la vostra linea editoriale? O meglio, che tipo di librigame vorreste pubblicare? (Questo può essere utile da sapere sia per i lettori, ma anche per aspiranti autori volenterosi di esporvi i loro progetti)

In realtà entriamo nel mondo librigame in punta di piedi, ben sapendo che ci sono editori italiani che già fanno da diversi anni un ottimo lavoro attorno a questo prodotto ancora non troppo conosciuto, ma decisamente affascinante. La collana Dracomaca Gamebook nasce come contenitore di storie moderne, accattivanti, con tematiche simili a quelle delle serie tv che molti di noi “consumano” ogni giorno. Immaginate di guardare una serie Netflix che vi incolla letteralmente al divano, che questa serie abbia dei bivi, delle prove da superare, dei minigiochi sfidanti, un finale che dipende esclusivamente dalle scelte che farete durante il vostro percorso. Se avete scritto una storia moderna, avvincente e pop, allora questa potrebbe essere la collana giusta per il vostro librogioco!

Siccome non c’è 2 senza 3, ho voluto intervistare anche un personaggio di grande calibro: Stefano Re!

Gentile Signor Re, gradirei molto una sua opinione su questo nuovo librogame. Non risponda alla mia mail se crede che abbia tutte le carte in regola per diventare uno dei migliori librigame in circolazione.

Indovinate un po’? Non mi ha risposto!

Regolamento:

Come anticipato dall’autore stesso, il libro non offre un regolamento particolarmente complesso. La storia è essenzialmente diceless, con pochissime scelte affidate alla fortuna: esse consistono non nel classico lancio del dado, ma nell’estrarre a caso una pagina del libro e guardare il primo numero che compare nella pagina di destra. L’esito dell’azione si baserà sul fatto che il numero sia pari o dispari.

Si tratta di pochi casi, che non danno per nulla fastidio, anche qualora dovessero condurvi alla morte. Anche perché di solito rappresentano un ultimo tentativo di salvezza a seguito di diverse scelte sbagliate. Quindi ci sta!

Il sistema di gioco si basa invece sulla raccolta di semplici parole chiave… che però non vanno affatto sottovalutate, poiché si riveleranno ben più importanti di quanto siete abituati a immaginare!

Nel corso dell’avventura avrete inoltre modo di consultare alcune cartelle cliniche, raccolte nell’appendice in fondo al libro. Queste contengono non solo utili informazioni per conoscere i personaggi che incontrerete, ma vi permetteranno anche di scoprire alcuni segreti più o meno importanti per le vostre indagini. Dovrete solo individuare il numero del paragrafo dove recarvi. Aguzzate bene la vista, perché non sempre il numero in questione apparirà esplicito sotto i vostri occhi. Potrebbe persino capitare che una cartella ne sia del tutto priva!

Per darvene un assaggio, vi mostro una delle cartelle ponendovi un quesito: secondo voi è un maschio o una femmina?

La mia avventura:

Il mio nome è Reis Summer. Ti pareva! Non bastava soffrire l’afa di questi mesi? Mi ritrovo l’estate a tormentarmi pure nel nome dei personaggi che interpreto? Non potevo chiamarmi Autumn, almeno?

Vabbé, va, per lo meno sono una dottoressa alle prese col turno di notte. A quest’ora di norma fa fresco, no? E mi auguro che l’ospedale sia ben climatizzato. Mi è andata bene, dai.

Il mio primo compito è quello di intimare l’anziana signora Flitcher di tornare a casa e non preoccuparsi del marito ricoverato… anche perché col cognome che si ritrova (troppo simile a una celebre iettatrice) non mi stupirei se spuntasse fuori un omicidio. In fondo si sa che la sua quasi omonima ha causato un sovraffollamento sia dei cimiteri che delle carceri!

Prima di pensare ai fatti miei, faccio una visita di controllo a un altro paziente: anche lui mi ricorda troppo una persona!

Per fortuna sta bene, nulla di preoccupante da parte del paziente. Le preoccupazione provengono invece dal mio collega Foster, che per qualche motivo sta fuggendo a gambe levate senza darmi spiegazioni. Si lascia tuttavia sfuggire un bigliettino su cui c’è scritto il mio nome e da cui deduco che devo fare una visita al laboratorio dell’ospedale.

Peccato che la porta sia bloccata da un codice. Peccato che il codice che trovo poco dopo non si riveli giusto. Peccato che in compenso trovo un cadavere (che tu sia maledetta, signora Flitcher!!). Peccato che più tardi mi imbatto in un altro cadavere… stavolta vivente! Per fortuna trovo una certa Elizabeth che mi offre il suo aiuto. Peccato (e siamo a 5!) che si riveli una poco di buono, che mi usa per distrarre il non-morto così che lei possa scappare.

Sì, la mia avventura è stata davvero breve stavolta. Ma ho imparato una cosa fondamentale: mai fidarsi di nessuno! Soprattutto dei dottori.

 

Considerazioni finali:

Quando ho raggiunto il finale del libro ammetto di essermi sentito particolarmente gasato. Non solo perché è stato molto appagante riuscire a unire tutti i tasselli, ma anche e soprattutto perché ho tanta voglia di leggere il continuo. Se l’obiettivo del prequel era quello di far venire l’acquolina in bocca a chi lo leggesse, allora posso dire…

 

D’altro canto, mi aspetto che l’opera completa fornisca un po’ più di azione. È pur vero che avendo letto un librogame che spiega come è nata l’apocalisse zombie non posso aspettarmi scene adrenaliniche o non-morti dietro ogni angolo… ma ipotizzando un lettore che, indeciso se acquistare o meno il libro di The Zombies, decide di comprare il prequel per avere un’idea di ciò che lo aspetta, potrebbe rimanere un po’ deluso dall’eccessiva investigazione a scapito dell’azione e della rigiocabilità che ne deriva:

Facciamo un esempio. Harry Potter lo conosciamo tutti ormai, sappiamo che parla di magia: se la Rowling prima di pubblicare il primo volume di Harry Potter avesse venduto un prequel dove Harry Potter era un investigatore, tutti si sarebbero aspettati che l’opera in sé sarebbe stata di stampo investigativo.

Nulla ovviamente va a intaccare la qualità del librogame: si tratta di un’opera dall’altissimo potenziale, ed è senz’altro apprezzabile come la casa editrice si stia muovendo per promuoverlo (non tantissimi giorni fa sono terminati i preordini, che offrivano extra davvero succosi… e stando ai risultati, la risposta del pubblico è stata entusiasmante). Sarà dunque mia premura garantire una recensione anche di The zombies, un titolo che non mi lascerò certo scappare, così da poter fornire a tutti un’analisi più dettagliata dell’opera nel suo insieme.

Per ora posso solo dire che, pur essendomi gustato solo un assaggio del suo talento, non mi stupirei nel vedere presto Leonardo Luci sotto le “luci” dei riflettori.

Sì, lo so, battuta pessima. Ma tranquilli, non avevo mica intenzione di farvi morire dal ridere… anche perché non sia mai che torniate in vita sotto forma di zombie.

Roberto Bucciarelli alias Powerbob nasce nel 1993 a Tivoli, vicino Roma. Ragazzo creativo e fuori dalle righe, nella sua vita sono importanti tre cose: sua moglie Silvia, il Luton Town (squadra di calcio inglese) e i librigame, di cui è appassionato fin da piccolo... e di cui aspira a esserne autore. Il suo motto è: "la vita è una storia a bivi!"