The Elder Scrolls Online: Blackwood – Recensione – PS4, Xbox One, PC

Blackwood è l’ultimo aggiornamento di Elder Scrolls Online, che ci porta in quel luogo intermedio che non è proprio Argoniano e non completamente Cyrodiil. È un’avventura promettente sulla carta, con intrighi e omicidi, nuovi amici e vecchi nemici. In pratica però, Blackwood sembra insicuro di sé e tende troppo a ricostruire luoghi familiari invece di creare storie interessanti e nuove.

Questa espansione ci lascia fuori dalla città di Leyawiin ai margini della palude di Blackwood. Il nostro compito sarà scoprire le macchinazioni del principe daedrico noto come Mehrunes Dagon. La cosa più bella di questo capitolo, sono i Compagni. Ho giocato principalmente con Mirri, ho sbloccato anche Bastian e sono ansiosa di esplorare la sua personalità, ma per ora ho livellato insieme a Mirri, che badate bene, non va a sostituire un amico che gioca con voi, pur dandovi sicuramente un aiuto apprezzabile come guarirvi, infliggere danni agli avversari oppure recuperare qualcosa di utile.

Ma entriamo più nel dettaglio della storia di Blackwood, dalla quale premetto, mi aspettavo qualcosa in più.

Il Consiglio degli Anziani sembra morire a un ritmo allarmante, e noi siamo gli unici eroi di cui tutti hanno bisogno per attraversare l’intera regione e avvertire i consiglieri sopravvissuti prima che sia troppo tardi, il che è quasi inevitabilmente. La storia dietro questi omicidi e l’espansione di Blackwood, in generale, è piuttosto vaga e, per i fan di Oblivion forse, un po’ troppo familiare.

L’Imperatore della Casa Lunga stava sviluppando un progetto segreto collegato alle Quattro Ambizioni e ai Principi Daedrici, un progetto divulgato solo a una manciata dei suoi consiglieri più vicini e apparentemente collegato a Mehrunes Dagon proprio come in Oblivion.

Questa espansione è ambientata 800 anni prima di Oblivion, quindi rimaneggiare ciò che equivale a quasi la stessa trama sembra un’occasione mancata per impegnarsi con la tradizione della serie e della regione a un livello più profondo.

Lo stesso senso di occasione mancata pervade il resto della regione. Blackwood sembra comunque intrigante e mortale quando arrivi per la prima volta, ad una desolata palude grigia, con avventure in attesa dietro ogni avvallamento di terra e segreti nascosti in ogni angolo.

Tutto quello che ho ottenuto in realtà è stato solo la desolata palude grigia, infatti mi sono resa conto quasi subito che per la maggior parte del tempo passato a esplorare qua e là, era tutto molto, troppo tranquillo e desolato! Non si può!

Le prime missioni di Blackwood non aiutano. Gli MMO sono noti per le missioni lunghe estenuanti ed appaganti, ma le missioni di Blackwood sono ad un altro livello che non so definire, e non offrono molto in cambio. La stessa ricerca della storia principale si è quasi avventurata nella parodia, mandandomi qua e là per trovare corpi, ascoltare alcuni lunghi dialoghi e tornare indietro per sentirmi poi dire che dovevo trovare un’altra persona, tedioso molto tedioso dopo un po’.

L’espansione sembra direzionarci da tutta un’altra parte, da ciò che non mi aspettavo per capirci. Ho trovato molti libri e lettere con frammenti di storie o profili di personaggi e l’obbligatoria terminologia fantasy sempre molto presente come è giusto che sia, ma a meno che non abbiate familiarità con la tradizione di TES, potrebbe coinvolgervi e affascinarvi, ma niente di più perchè non ha un senso compiuto finale, non porta a niente.

Altri richiami a TES, inclusi Gideon e Leyawiin, li ho apprezzati ma purtroppo sembrano sterili e vuoti. Preferirei vedere ZeniMax sperimentare qualcosa di nuovo o sfruttare il divario temporale tra ESO e Oblivion per fare qualcosa di più interessante oltre a ricreare luoghi familiari.

La trama principale e le storie delle missioni hanno anche un problema di identità,  sono come intrappolate tra il tentativo di raccontare storie serie e il trasformare tutto in uno scherzo. Un’amante in lutto che trasforma il suicidio del suo corteggiatore licantropo in uno scherzo è… beh, assurdo anche in un contesto fantasy? direi di si! Questi tentativi di umorismo in ogni potenziale scenario serio, stonano anche a livello di gameplay.

Passiamo adesso alla nota positiva di questa espansione: I Companions, che ho trovato veramente utili e di compagnia giocando da sola!

I Companions sono: Mirri Elendis e Bastian Hallix

Mirri è un’elfa oscura molto attaccata al concetto di famiglia e compenso. Con lei le attività più meschine e pericolose saranno viste in maniera più giustificata rispetto a Bastian.

Bastian invece è un soldato imperiale, paladino dell’ordine e della legge.

Per avere la possibilità di giocare con questi due interessanti compagni, dovrete iniziare e completare le quest che li riguardano, fatto questo si sbloccherà l’intero sistema che vi permetterà di giocare con loro. Ma fate attenzione, perchè sbloccarli e prenderli con voi, non vuol dire che il rapporto con loro sia scontato e che vi adorino senza se e senza ma, al contrario, a seconda di quello che farete, delle decisioni che prenderete, il rapporto con loro ne sarà influenzato! La trovo bellissima questa cosa io eh!

I compagni usano la propria attrezzatura e ottengono linee di abilità basate su armi, armature e gilde di cui potreste fare parte. Si possono assegnare i compagni a qualsiasi stile di gioco si voglia e questa cosa la trovo molto utile, così come scoprire i modi migliori per usare la propria classe intrinseca (come Mirri che è più un Nightblade) a vostro vantaggio che in uno scontro è la chiave per ottenere il massimo dai compagni. Personalmente, ho impostato Mirri come Healer, anche se comincio a pensare che potrei avere un altro DPS completo, fortunatamente i loro ruoli possono essere cambiati a seconda del nostro stile di gioco, o come riteniamo che possano esserci più utili in uno scontro. Quindi possiamo impiegarli come Tank, DPS oppure Healer.

L’unica nota stonata dei Companions è l’interazione. Avrei voluto più dialoghi con Mirri, specialmente nelle missioni. Affrontare l’avventura della storia principale con il proprio compagno potendo interagire con lui/lei oppure sentire le sue reazioni in certe situazioni, anche quando si sta interagendo con altri NPC del gioco, in modo da avere la sensazione che siano personaggi effettivamente distinti, che sono li con noi. Invece sono meri spettatori lungo tutto il viaggio, non hanno reazioni parlate se non sempre e solo le stesse battute, ripetute ogni volta. Che peccato! Alla lunga stanca sentire sempre le stesse cose e in certi frangenti rovina un po’ l’immersione. 

In base alle espansioni che avete, ci sono i portali daedrici casuali, che troverete esplorando, impostati per gli eventi pubblici, per il resto godetevi l’esperienza che a mio modesto parere poteva essere di gran lunga più approfondita con qualcosa di nuovo, diciamo che è una bella espansione ma poteva esserlo sicuramente di più.

Alessia Lara Padawan – Romana, youtuber, nerd fino al midollo, adora film, serieTV, cartoni animati ed è malata da anni di una grave forma di dipendenza dai videogames. Il suo motto è: “Se credi anche lontanamente che ne valga la pena… allora GIOCALO!”