Spiral – L’eredità di Saw (2021) – Recensione – Darren Lynn Bousman

Spiral – L’eredità di Saw, l’atteso reboot di Saw, nonostante il ritorno alla regia di Darren Lynn Bousman si distacca completamente dalla saga madre, con risultati deludenti soprattutto per i numerosi appassionati della saga stessa.

Spiral – L’eredità di Saw – Recensione – Reboot o sequel?

Nonostante Spiral sia ufficialmente un reboot, la continuity rispetto alla saga non appare alterata e sarebbe quindi forse più appropriato definire il film un sequel. È comunque incontestabile che la trama, le tematiche e la struttura di questo nuovo capitolo si distacchino in modo evidente e deciso da quelle della saga principale, in senso purtroppo completamente negativo.

Il primo grande cambiamento consiste nell’ambientazione, dal momento che l’azione principale non si svolge nella prigione delle vittime dell’Enigmista ma in una centrale di polizia: da questa scelta deriva anche il forte cambio di tono, più simile a quello di un crime con decontestualizzati risvolti comedy che a quello di un horror.

Il lato splatter è sì presente ed è anche realizzato in modo convincente (cosa che d’altra parte non stupisce dato il budget relativamente alto), ma appare più come un contentino per gli appassionati della saga e non riesce a inserirsi in modo coerente all’interno della sceneggiatura.

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Sceneggiatura e cast

La sceneggiatura è in ogni caso l’aspetto più problematico del film: come già rilevato, la struttura narrativa non riesce a trovare la sua direzione e si perde tra reminescenze dei capitoli precedenti, palesi e mal riuscite imitazioni della scrittura di Tarantino e un’inedita vena politica, che rimane però decisamente ambigua e sembra voler cavalcare l’onda di recenti casi di cronaca senza la contestualizzazione e l’approfondimento che tematiche così importanti meriterebbero.

Un altro grande punto interrogativo è la scelta del cast: Chris Rock, sceneggiatore e produttore esecutivo del film oltre che attore protagonista, non riesce infatti a distaccarsi dai ruoli comici che gli sono abituali, appare quasi sempre fuori parte e il suo personaggio non ha la capacità di creare nel pubblico quell’empatia che nei capitoli precedenti era data con successo dalla semplice condizione di vittime dei protagonisti.

Samuel L. Jackson è senza dubbio la punta di diamante del cast, che, con la parziale eccezione di Max Minghella, risulta ancora più inadeguato rispetto al protagonista.

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Spiral – L’eredità di Saw – Recensione – Note tecniche

A straniare ulteriormente lo spettatore, portandolo quindi a disinteressarsi agli eventi narrati, contribuiscono anche la regia, inutilmente iperdinamica, e soprattutto il montaggio, eccessivamente frenetico e spesso destabilizzante. Unico lato positivo è la fotografia, che pur non brillando regala allo spettatore qualche momento gradevole.

Spiral – L’eredità di Saw
Data di uscita: 16 giugno 2021 (Italia)
Regista: Darren Lynn Bousman
Paese di produzione: Stati Uniti d’America
Casa di produzione: Twisted Pictures, Burg/Koules Productions, Dahlstar, Serendipity Productions
Distribuzione in italiano: 01 Distribution
Classe ‘98, milanese trapiantata a Roma che all’età di cinque anni si innamorò di Marilyn Monroe guardando Niagara in televisione. Introdotta da Tarantino al magico mondo dei B movies, spera un giorno di guadagnarsi il pane sceneggiando grazie agli spiriti guida di Billy Wilder e Charlie Kaufman.
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