Recensione – Tutankhamun, rendiamo omaggio al Faraone – Little Rocket Games

Il Faraone Tutankhamun è morto! Il suo grande operato merita la costruzione di una tomba monumentale e così è stato fatto. Ma per completare l’opera, bisogna ancora riempire la camera funeraria di preziosi artefatti, i quali aiuteranno l’anima del Faraone nel viaggio verso l’aldilà. E allora, nei panni di sacerdoti egizi e con l’aiuto della vostra barca, dovrete navigare il maestoso fiume Nilo in cerca di questi rari artefatti. Colui che riuscirà a donare al Faraone il maggior numero di artefatti, verrà dichiarato il sacerdote più devoto dell’Antico Egitto!

Tutankhamun rappresenta l’ennesima grande novità di Little Rocket Games, in questo più che fruttuoso 2021. Il titolo nasce dal genio di Reiner Knizia ed è un gioco strategico dalle semplice meccaniche di set collection e maggioranze, adatto a tutti i tipi di giocatore. Indicato per 2-6 giocatori, Tutankhamun propone una durata della partita decisamente contenuta (siamo sui 25-30 minuti a partita) ed è consigliato ad un pubblico molto giovane ovvero dagli 8 anni in su.

Un dettaglio del Nilo

Come scritto nel paragrafo introduttivo, lo scopo del gioco è quello di accumulare quanti più artefatti possibili, cercando di ottenerne sempre la maggioranza. Durante il turno, dovremmo muovere saggiamente la nostra barca sul fiume Nilo per accumulare le tessere più utili alla nostra strategia, per sfruttare le abilità delle divinità egizie o per spedire nell’oltretomba tessere altrimenti utili agli avversari.

Ma non perdiamo altro tempo e passiamo subito a vedere il regolamento completo di Tutankhamun, grazie al mio video tutorial proprio qui sotto⬇⬇. E subito dopo, potrete scoprire tutte le mie impressioni sul gioco. Buona visione!

COME SI GIOCA A TUTANKHAMUN

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LE MIE IMPRESSIONI SU TUTANKHAMUN

Tutankhamun è il primo titolo di Reiner Knizia che riesco a provare e devo dire che sono rimasto positivamente colpito dalla semplicità delle sue meccaniche. Ogni tanto, è bello potervi parlare di un gioco con un regolamento breve, snello e facilmente comprensibile. Come avete visto dal mio video tutorial, le cose da ricordare in Tutankhamun sono poche ed alla portata di tutti.

E questo si ripercuote in un flusso di gioco immediato e che non necessita di una particolare esperienza per poter essere padroneggiato al meglio. Il turno di un giocatore si svolge in pochissimo tempo, in quanto l’unica azione da poter fare è quella di spostare la propria barca avanti o indietro. Ma dietro questa semplicità, si nasconde qualcosa di più: elementi a tratti quasi scacchistici che obbligano i giocatori a pensare non poco su quello che si deve fare.

Il sarcofago di Tutankhamun

Il meccanismo delle maggioranze si fonde bene con la meccanica di movimento su tracciato, in più la presenza dell’oltretomba è un dettaglio in più che aiuta i giocatori a sviluppare strategie immediate. Infatti, la possibilità di eliminare alcune tessere dal fiume può rappresentare molte volte un’allettante tentazione di gioco. Parlavo di strategie e devo dire che Tutakhamun non è un gioco che permette di pianificare tattiche a lungo termine. Escludendo le partite a due giocatori dove è più semplice “calcolare” eventuali mosse future, in più giocatori diventa quasi impossibile imbastire una strategia per tutta la partita: qui bisogna fare di necessità virtù e cercare di cogliere l’attimo turno dopo turno.

In qualsiasi momento, un vostro avversario potrebbe mettervi i bastoni tra le ruote raccogliendo l’artefatto che vi avrebbe regalato molti punti oppure ottenendo un vantaggio grazie all’aiuto delle tessere divinità egizie. Insomma, un continuo tira e molla di situazioni che, se da un lato potrebbe non fare la felicità di chi ama avere tutto sotto controllo, dall’altro è sinonimo di pathos ed incertezza, un ottimo modo per tenere vive le partite sino all’ultima tessera.

Ho accennato alle tessere delle divinità egizie e bisogna ammettere che riescono a dare una buona dose di variabilità alle partite, anche se devo essere onesto, dopo una decina di partite non me ne ricordo ancora una ^_^. Graficamente parlando, i loro tratti distintivi non sono poi così distintivi e si finisce sempre per dover leggere la super utile scheda di riferimento, consegnata ad inizio partita ad ogni giocatore. Quindi, problema risolto!

Prendo la palla al balzo e faccio un piccolo accenno ai materiali di Tutankhamun che sono davvero ottimi. La scatola che si trasforma in tomba e tracciato segnapunti è una bella idea che aiuta a risparmiare un po’ di spazio al tavolo, necessario per costruire il fiume Nilo con tutte ed 80 le sue tessere. Tessere che sono decisamente spesse e tagliate con precisione, fattore che ne preserva la qualità nel tempo. Belli anche i componenti in legno, sia le barchette che i segnapunti con le “teste” delle divinità egizie. Per ultimo, il sarcofago del Faraone, fine a stesso (d’impatto i riflessi dorati), ma in grado di regalare un bel colpo d’occhio nel momento in cui cominciamo a piazzare gli artefatti all’interno della scatola.

Per ultimo, come sempre, durata e scalabilità. Una partita di Tutankhamun ha una durata più o meno sempre uguale, indipendentemente dai giocatori al tavolo, in quanto il numero di tessere in gioco non cambia. Con più giocatori c’è più possibilità di pensatori al tavoli, quindi qualche minuto in più forse è necessario, ma quasi mai senza dover oltrepassare la mezz’ora di gioco. Il gioco, poi, scala bene con ogni numero di giocatori, ma come detto prima, in due giocatori Tutankhamun risulta molto più strategico e serrato, mentre dai tre partecipanti in su le partite diventano più “casuali” nonchè più incerte e combattute.

In conclusione, posso dirvi che Tutankhamun ha soddisfatto la mia voglia di trattare un gioco semplice, immediato e ben strutturato. Il titolo della Little Rocket Games ha tutto per poter far divertire ed appassionare qualsiasi membro della famiglia, grazie anche ad un rapporto qualità prezzo davvero notevole! (il gioco si trova sotto i 30€).

 

Classe '83, fiero torinese ed assiduo instagramer con lo pseudonimo "aleboardgamer", si diverte a spiegare regolamenti sul suo canale Youtube "La Ludoteca di AleBoardGamer". Amante dei giochi da tavolo sin dalla tenera età di sei anni quando gli vennero regalati titoli d'antologia come Brivido, Hero Quest e L'isola di Fuoco, la sua missione è quella di espandere il credo dei boardgames per distogliere l'attenzione dagli smartphones e convincere le persone a riunirsi attorno ad un tavolo per socializzare, sviluppare l'ingegno e soprattutto divertirsi.