SturmFront – The Mutant War: Übel Edition – Recensione – PC, PS4, PS5, Switch, Xbox One, Series S|X

Un gioco uscito su Steam nel 2017, passato fin troppo in sordina, rilanciato dai suoi stessi sviluppatori per approdare su console e provare a fare più clamore, questo SturmFront – The Mutant War: Übel Edition è stata una piacevole rivelazione… venite a scoprire perchè!

SturmFront – The Mutant War: Übel Edition – Recensione – Passato io ti amo!

SturmFront – The Mutant War: Übel Edition, che da adesso in poi chiameremo per praticità SturmFront, è uno sparatutto old school che strizza l’occhio ai giochi da sala del passato, ma che allo stesso tempo introduce qualche chicca per riuscire a raccattare consensi anche tra le generazioni attuali, e guai a farsi fottere dalle apparenze! Siamo di fronte ad un gioco frenetico, adrenalinico ed appagante, dove non vorrete altro che distruggere tutto ciò che vi si parerà innanzi fino a che avrete benzina in corpo!

Il gioco è ispirato a classici del calibro di Commando (1985) ed Ikari Warriors (1986), roba che in sala giochi ha fatto perdere la testa a migliaia e migliaia di persone ai tempi. Come variazione sul tema i ragazzi di Andrade Games hanno deciso di creare una storia meno canonica e più astratta, con contaminazioni spaziali ed una colonna sonora Heavy Metal da sturbo.

La storia del gioco è totalmente folle… siamo nel 1984, il mondo è oramai agli sgoccioli a causa di una pandemia implacabile causata dall’uomo stesso (vi ricorda qualcosa?), ma in questo caso non sarà questione di perdita del gusto e dell’olfatto, febbre e difficoltà respiratorie, ma bensì dell’arrivo sulla terra di nuove forme di vita mutanti, frutto di un mix tra DNA umano e DNA alieno.

Questi mutanti stanno seminando il panico, divorando tutto e tutti, ma per fortuna uno scienziato sopravvissuto, tal Dr. Hartmuth Griesgram, è riuscito a creare il nostro alter ego, aka il protagonista, aka SturmFront, aka (giuro è l’ultimo) un cyborg costruito per combattere e vincere contro queste aberrazioni!

Il nostro nome è nientepopòdimenochè Siegfried von Hammerstein! Roba che Frau Blücher scansate proprio (cavalli nitriscono in sottofondo).

Se ci mettete che il personaggio è spiaccicato a Dolph Lundgren, ma non nella sua versione più nota di Ivan Drago, bensì in quella dai capelli più lunghi che lo vedeva nei panni di He-Man in Masters of the Universe, beh allora è tutto chiaro e cristallino… Questo gioco è una lettera d’amore a tutti gli sparatutto arcade, agli anni ’80 e alla retrogaming generation di oggi, ma che vuole colpire anche chi quella generazione non l’ha vissuta.

SturmFront – The Mutant War: Übel Edition – Recensione – Giocabilità tra vecchio e nuovo…

Dal punto di vista delle dinamiche di gioco non dovremo stare troppo a pensare a tattiche e tecnicismi! Sappiate che quei fottutissimi alieni mutanti sono aggressivi e autolesionisti, nasceranno da dei tunnel di carne presenti sul terreno di gioco e verranno dritti verso di voi incuranti del pericolo per cercare di farvi la pelle.

Nessuno dei nemici sembra essere a corto di munizioni, anzi, più li tenete in vita e più si incazzano ed allora l’ideale è farli fuori tutti e farli fuori il prima possibile.

Avremo un gran numero di tipologie di nemici, dai più piccoli iniziali fino ai più grandi dei livelli più avanzati, in un crescendo di pericolosità ed imprevedibilità che non fa una grinza.

Memorabili anche sfide con i boss di fine livello, con alcuni di essi particolarmente ispirati!

Ma ora parliamo del nostro Siegfried:

Avrà da un lato un’arma principale variabile. Inizialmente impostata di default su un mitragliatore a proiettili infiniti, upgradabile a partita in corso con una bella serie di armi speciali con proiettili MOLTO meno infiniti. La gestione che va fatta è quella alla Metal Slug, dove si spara all’impazzata con l’arma base, mentre si pondera un attimino di più la quantità di piombo da sprecare con le armi speciali.

Le armi speciali sono varie e hanno diversi effetti, dando anche una discreta importanza alla scelta delle stesse, facendoci ponderare bene prima di optare per un cambio forzato quando in mano abbiamo già magari quella più utile per quella determinata situazione.

Dall’altra mano avremo un utilissimo lanciafiamme! Il fuoco è l’unica cosa in grado di bloccare definitivamente i tunnel di carne, che vanno così bruciati per bene per evitarci spiacevoli sorprese.

Ora arrivano le chicche per chi odia i giochi arcade old school perchè si muore subito e il try and error feroce diventa moralmente insostenibile.

Ragazzi, Andrade Games ha pensato anche a voi.

Prima di tutto Sigfried non morirà al primo contatto col nemico, ma avrà una barra dell’energia composta da 3 minislot. Quindi servono 3 errori consecutivi prima di morire dal gioco. Saranno ovviamente disponibili dei medikit di tanto in tanto, per migliorare ulteriormente la situazione.

L’altra chicca è la netta differenziazione tra i livelli di difficoltà, con il livello facile che consente addirittura di bruciare tutti i tipi di proiettile nemico con l’utilizzo del lanciafiamme.

Questa soluzione, sebbene faccia storcere il naso ai puristi, facendo al contempo crollare la curva di difficoltà, è sicuramente una scelta giusta per quel pubblico meno skillato che cerca divertimento, ma non vuole frustrazioni o esaurimenti nervosi.

Ai livelli successivi tutto torna nella norma ed è quindi un ritorno alle origini, con una difficoltà “da Sala Giochi”.

Buona anche la doppia scelta per i controlli del personaggio. Si potrà infatti scegliere se utilizzare le due levette analogiche, la sinistra per muoversi e la destra per mirare, con RT per sparare ed LT per il lanciafiamme, oppure utilizzare l’analogico sinistro per muoversi e i 4 tasti del pad per sparare nelle 4 direzioni (su, giu, destra, sinistra). Noi abbiamo preferito di gran lunga la prima soluzione.

Piccolo appunto negativo: manca un tasto per effettuare una schivata rapida o una capriola per evitare attacchi.

Grande appunto negativo: perchè non avete inserito una modalità multiplayer co-op!!!!! Sarebbe stato da urlo!

SturmFront – The Mutant War: Übel Edition – Recensione – Tecnicamente me ne infischio…

Se non vi frega un piffero del graficone next gen super pompato 4k HDR che meglio non si può, beh allora vi ritroverete a casa vostra! Con un gioco dal graphic design semplice, ma congeniale all’uso, con colori sgargianti, sangue e putrefazione in ogni dove ed animazioni fluide in ogni situazione di gioco (vabbè lo abbiamo pure testato su una Xbox Series X, ma forse anche su un tostapane girerebbe bene).

Menzione d’onore al sonoro, che forse è la cosa meglio riuscita della produzione, sia per le musiche che per le voci che sottolineano determinate azioni in game! Tutto molto adrenalinico, promosso in pieno!

Insomma ragazzi, ce n’è per tutti, per i belli (Sigfried) e per i brutti (mutanti) e non vi resta che provarlo, perchè potrebbe sorprendervi positivamente.

Valerio "Raziel" Vega: Napoletano a Roma, Tecnico Ortopedico di giorno, Retrogamer compulsivo di notte. Creatore del progetto Nerdream, amante del cinema, delle serieTV, dei fumetti e di tutto ciò che è fottutissimamente NERD, sogna una vecchiaia con una dentiera solida ed il pad di un NES tra le mani. Il suo motto è “Ama il prossimo tuo come hai amato il tuo Commodore64”
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