Nova Luna è, in ordine cronologico, il 27esimo titolo creato da Uwe Rosenberg, a ben 22 anni di distanza dalla sua prima opera Semenza, nel “lontano” 1997. Un puzzle-game a tema lunare che miscela qualche meccanica del buon vecchio Patchwork con un sistema di piazzamento tessere a dir poco classico, ma in perenne evoluzione grazie ai tanti incastri ed obiettivi. Riuscirà il caro buon vecchio Uwe a colpire nuovamente nel segno?
Questa volta però Rosenberg non è solo, è stato infatti accompagnato dall’olandese Corneè Van Moorsel nella creazione di Nova Luna. Il titolo, portato in Italia grazie al lavoro di localizzazione del team di Djama Games (famoso per aver portato in Italia anche Yomi) è stato creato per 1-4 giocatori con una durata media delle partite che varia molto in base al numero dei giocatori presenti: si va dai circa 30 minuti per una sfida a 2 fino a sfiorare l’ora di gioco con il tutto esaurito al tavolo. L’età minima consigliata è molto bassa (parliamo di un 8+), a testimonianza dell’assoluta accessibilità del titolo, senza dubbio adatto a tutti i tipi di giocatori.
Come si gioca a Nova Luna?
Come da mia abitudine, vi risparmio un po’ di righe da leggere e vi posto il mio video tutorial per imparare nel dettaglio il regolamento di Nova Luna. A dopo per le mie considerazioni!
Le mie impressioni su Nova Luna…
Lo ammetto, quando vidi le prime immagini di Nova Luna non ne rimasi per niente entusiasta, in primis per una grafica che proprio non mi andava giù. Poi un altro gioco di Rosenberg mi dava l’impressione di poter essere la solita solfa, un’ennesima produzione che avrebbe tralasciato l’aspetto qualitativo in favore di quello quantitativo. Io amo Rosenberg, la mia crescita ludica deve ringraziare anche titoli come Patchwork ed Una Festa per Odino, ma sapete, quando uno comincia a sfornare due titoli all’anno, il rischio del flop è sempre dietro l’angolo.
Ma siccome “l’abito non fa il monaco” e “mai giudicare dalle apparenze”, mi stavo sbagliando di grosso! Nova Luna si è rivelato una grande sorpresa, uno di quei titoli che lascia proprio una bella soddisfazione a fine partita. Innanzitutto, ho apprezzato molto il riutilizzo della meccanica di Patchwork che non fissa un vero ordine di turno, ma permette di ottenere più piazzamenti consecutivi, grazie ad un’accurata strategia per quanto riguarda la scelta delle tessere dal tabellone lunare.
E poi, il meccanismo che non ti permette di fare punti, bensì ti costringe a soddisfare gli obiettivi proposti dalle tessere e di terminare i tuoi segnalini per primo, è una soluzione fresca ed un po’ fuori dai soliti schemi di punteggio. Una sorta di piccola corsa contro il tempo che ti mette davanti un mare di scelte “cromatiche” e non solo; infatti le tessere che ti fanno avanzare di meno sul tracciato lunare sono però quelle che offrono meno obiettivi (e più complicati da soddisfare), mentre quelle che con il maggior numeri di passi offrono molti più obiettivi (e più semplici da completare). Inoltre, sapendo che si possono scegliere le tre tessere subito dopo il segnalino Luna, è possibile farsi anche i propri calcoli su quello che sarà possibile prendere nel proprio turno successivo. Fattore che dona a Nova Luna un minuscolo tratto scacchistico.
Detto ciò, combinare al meglio le tessere colorate per soddisfare gli obiettivi risulta essere una sfida veramente intrigante e divertente che, come già accennato, risulta molto appagante a fine partita! Le tessere a disposizione sono tante e ciò rende ogni partita diversa da un’altra; le combinazioni di tessere proposte da ogni giocatore saranno sempre diverse. Niente male.
Ho iniziato a scrivere le mie impressioni accennandovi alla mia poca convinzione iniziale sull’estetica di Nova Luna. Ora, dopo tante partite giocate diciamo che “c’ho fatto l’occhio” e devo dire che non mi dispiace neanche così tanto, ma bisogna ammettere che lo stile è strano e può sicuramente non piacere. Siamo ormai abituati a colori accesi e vivaci, quindi questa scelta cromatica così particolare va molto in controtendenza con il periodo. Però se valutiamo i colori all’interno dello stile grafico nella sua interezza, mi sento di dire che l’opera non è così male in fin dei conti.
Ho giocato a Nova Luna con tutte le configurazioni al tavolo. E se il solitario non mi ha entusiasmato, per il resto il titolo di Uwe gira perfettamente in due, in tre ed in quattro giocatori. Nessuna differenza di setup, di meccaniche e soprattutto di esperienza di gioco che rimane piacevolmente invariata. L’unico dettaglio che cambia è ovviamente la durata della partita che possiamo tradurre in un “15 minuti a giocatore per partita”.
Beh, che dire, se siete amanti di Uwe, dei suoi geniali puzzle-game e siete disposti a chiudere un occhio su un lato grafico fuori dagli schemi, allora Nova Luna è un gioco che potrebbe senza dubbio piacervi, e non poco. Se poi aggiungiamo che possiamo farlo giocare a chiunque in pochi minuti e che ha un rapporto qualità-prezzo molto buono… beh, cosa aspettate?
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