The Falcon and the Winter Soldier – 1×01 – Recensione

Dopo l’incredibile successo di WandaVision, serie tv tanto acclamata quanto problematica, ecco approdare sulla piattaforma streaming Disney+ il secondo tassello del progetto televisivo targato Marvel, The Falcon and the Winter Soldier.

Tra presente e passato

Sono passati sei mesi da quando, in quel di Avengers: Endgame, Steve Rogers decise di abbandonare i panni di Captain America e di appendere lo scudo a stelle e strisce al chiodo per potersi dedicare alla vita che gli era stata fino ad allora negata: un’esistenza assolutamente normale, fatta di quotidianità, amore e legami interpersonali.

A restare, più o meno, in carreggiata vi sono Sam Wilson, alias The Falcon, e Bucky Barnes, alias The Winter Soldier, entrambi situati in un limbo che li pone per metà ancorati al passato e per l’altra metà faticosamente proiettati verso il futuro.

Il primo si trova a dover fare i conti con le proprie radici, con le difficoltà economiche della sorella e con la passata lontananza dalla famiglia dovuta al suo impegno con gli Avengers; il secondo deve confrontarsi con un passato di sottomissione psico-fisica perpetratagli dall’Hydra, con un passato di sangue e morte, con la sua età – ben 106 anni – e con la solitudine, trovandosi in un’epoca in cui tutti i suoi principali affetti sono venuti a mancare. Il principale elemento di conflitto dell’ex Soldato d’Inverno, però, sembra essere rappresentato dal personaggio del signor Nakajima, tormentato dall’inspiegata morte del figlio, che si scoprirà essere, attraverso una sequenza onirica, una vittima passata di Bucky.

Scoppiettante e intimo

L’episodio è aperto da una scoppiettante sequenza action, con un uso dell’effettistica speciale sicuramente migliore di “WandaVision“, che sembra settare, sin dai primissimi minuti, il tono della serie supereroistica.

Si trova Falcon intento a svolazzare nei cieli della Tunisia per salvare, in collaborazione con la US Air Force, un soldato preso in ostaggio da Georges Batroc (già apparso in Captain America: The Winter Soldier) che tuttavia riesce a farla franca.

Sorprendente risulta invece il tono intimo e introspettivo della serie che, apparentemente, sembra non aver intenzione di proporre sequenze d’azione gratuite, ma di voler instaurare una narrazione ben più efficace e articolata.

Interessante l’introduzione del personaggio di Joaquin Torres, sidekick fumettistico di Falcon presentato come suo amico-collega, e il suo inserimento nella scena dell’attacco terroristico dei Flag-Smasher in Svizzera, un gruppo anarchico che vuole ristabilire l’ordine portato da Thanos con il dimezzamento della popolazione mondiale attraverso il suo blip.

Eredità

Il primo episodio di “The Falcon and the Winter Soldier” ha tra i suoi temi centrali l’eredità: Sam Wilson sembra non ritenersi degno di vestire i panni di Captain America, a causa del profondo rispetto nutrito per il suo ex compagno d’avventure, e rinuncia all’onore/onere offertogli attraverso un discorso che ha il sapore opposto del “Io sono Iron Man” del primo storico film del Marvel Cinematic Universe.

La scena finale dell’episodio, però, mostra come tutto ciò non abbia fermato il governo statunitense dal trovare un immediato ripiego che rappresenti un faro di speranza per la popolazione americana, seguendo un modello patriottico di americanismo tossico, attempato e, ormai, ben poco efficace (problema che affligge, dall’alba dei tempi, il personaggio di Captain America).

La strada intrapresa sembra non lasciare dubbi: l’introduzione di un nuovo Captain America a metà tra l’incapace e l’immorale che porti, dopo un’attenta evoluzione interiore, i due protagonisti della serie a vestire i panni dei salvatori del territorio statunitense.

Conclusioni

Nel complesso si tratta di un solido episodio introduttivo dalla narrazione lineare che riesce a toccare i tasti giusti, presentando personaggi e situazioni interessanti e da sviscerare. Si abbandona il modello innovativo di “WandaVision” che, partendo da ottimi presupposti narrativo-linguistici non gestiti al meglio delle loro potenzialità, ha portato un risultato finale poco convincente.

Già dalla prima puntata di “The Falcon and The Winter Soldier“, però, la serie sembra non reggere il confronto con “WandaVision” nello star-power e nella recitazione. Anthony Mackie e Sebastian Stan non riescono ad imporsi e a fuoriuscire dallo schermo come Elizabeth Olsen e Paul Bettany, che hanno colpito il pubblico per il loro talento e il loro carisma, configurandosi come dei veri e propri show-stealer.

Classe '01, palermitano dislocato a Bologna, di giorno è uno studente del DAMS, di notte si trasforma in un imperscrutabile accumulatore di materiale nerd: dvd e blu-ray di film e serie tv, libri e fumetti (esclusivamente Dylan Dog e Diabolik). Cinefilo patriota, mette il cinema nostrano davanti a tutto: consigliategli un film di genere italiano anni '70/'80 (preferibilmente horror, preferibilmente Fulci) e sarà vostro. Tra i suoi registi preferiti si denotano anche Brian De Palma, Clint Eastwood, Quentin Tarantino, Dario Argento, Carlo Verdone e David Cronenberg.