Recensione – Majesty: La Tua Corona – Il Tuo Regno – Asmodee Italia

La Corona del Regno è vacante e tu sarai chiamato a sbaragliare la concorrenza per conquistarla! Riuscirai ad arruolare i cittadini più efficaci del Reame per produrre ricchezze, difenderti dagli attacchi nemici, contrattaccarli e guadagnare la reputazione necessaria a farti proclamare nuovo Re?

Panoramica dei materiali di Majesty

Quando si prova a pensare a giochi da tavolo semplici, immediati e rivolti ad un pubblico di ampio raggio (insomma, una sorta di introduttivo), uno dei primi giochi che può venire in mente è senza dubbio Splendor di Marc Andrè. Ed è proprio da questa base che parte questa recensione, in quanto il gioco in questione viene considerato dai più come un vero e proprio successore spirituale dell’appena nominato Splendor, ideato tra l’altro dalla stessa mente geniale.

Il titolo sotto i riflettori odierni è Majesty: La Tua Corona – Il Tuo Regno, un gioco per 2-4 giocatori della durata media di circa 25 minuti, consigliato a giocatori dai 7 anni in su ed edito in Italia da Asmodee Italia. Come già ampiamente anticipato, abbiamo tra le mani un introduttivo DOC veramente per tutti: un set collection di carte tanto semplice nella sua struttura quanto interessante nelle strategie che propone. 

Insomma, se amate fare combo di carte, se non potete fare a meno di giochicchiare con delle spettacolari fiches di plastica e se vi piace quel poco di interazione diretta che non guasta mai, allora forse è il caso che continuiate a leggere!

DIAMO UN’OCCHIATA AL REGOLAMENTO…

Aprendo il libretto di istruzioni, notiamo come Majesty risulti estremamente facile da imparare, non solo grazie al suo concept immediato, ma anche alle tantissime immagini ed esempi comprensibili. Le sole otto pagine complessive ed una esaustiva scheda riassuntiva degli effetti delle carte luogo permettono praticamente a chiunque di intavolare il gioco in quattro e quattr’otto.

Assicurandosi che sia presente la carta cavaliere, ogni giocatore prende una carta lavoratore (sulla quale piazzerà cinque lavoratori negli appositi spazi) e la posiziona davanti a sè. Sotto di essa vengono posizionati in fila ed in ordine crescente di numero le otto carte luogo: il Mulino, il Birrificio, la Casa della Strega, la Torre di Guardia, la Caserma, la Locanda, il Castello e l’Ospedale. Ognuna di queste carte luogo presenta una lato A ed un lato B: il consiglio è di iniziare con il lato A che si presenta più semplice nell’apprendimento. Poi dopo alcune partite di rodaggio, si potrà passare allo step successivo del lato B con obiettivi più impegnativi ma dalle ricompense più soddisfacenti.

Continuando con il setup, si prendono 6 carte personaggio con il numero UNO sul retro e le si piazzano in fila al centro del tavolo, affiancando poi a faccia in giù il mazzo completo delle carte con il DUE sul retro. E dopo aver diviso tutte le fiches in modo ordinato e che siano facilmente raggiungibili da tutti, la gara per la Corona può finalmente avere inizio!

Esempio di composizione di un villaggio

Ogni partita dura esattamente dodici turni, numero equivalente ai personaggi che verranno presi ed inseriti sotto le carte luogo. A partire dal primo giocatore ed in senso orario, il regolamento prevede che si prelevi un personaggio dalla fila al centro del tavolo e lo si inserisca nel proprio villaggio. Il personaggio della fila più lontano dal mazzo di carte (per l’occasione definito “anteriore”) a faccia in giù sarà gratuito, mentre man mano che la carta desiderata si avvicina al mazzo (quindi alla parte “posteriore”) sarà necessario “pagare” piazzando sulle carte precedenti un segnalino lavoratore su ognuna di esse (esempio, se vorrò prendere la terza carta a partire da quella anteriore dovrò piazzare un lavoratore sulla prima e seconda carta. Così facendo, potrò prelevare la terza carta). Quei segnalini rimarranno sulle carte finchè qualcuno non li reclami con il prelevamento della carta stessa.

Una volta presa la carta, arriva quindi il momento di posizionare il personaggio all’interno del villaggio. Ognuno di essi ha un simbolo in alto a destra che rappresenta il luogo in cui DEVE essere piazzato (alcune carte hanno due personaggi, dando la facoltà di sceglierne uno); e dopo averlo finalmente posato sotto la corrispondente zona del villaggio, sarà possibile ottenere le ricompense pecuniarie descritte sulla carta luogo.

Le carte personaggio di Majesty

Non stiamo ad elencare ogni singola ricompensa, perchè la questione potrebbe diventare troppo prolissa, ma sappiate che le ricompense sono simili tra i vari luoghi, aumentando e diminuendo il valore esclusivamente in base all’importanza della locazione stessa. Alcuni luoghi sono legati tra di loro, creando dei veri e propri “distretti” che permettono di incatenare delle vere e proprie combo di guadagno.

Ci sono però altre abilità di cui è possibile usufruire piazzando determinati personaggi: piazzare un cavaliere permetterà di attaccare gli altri giocatori ad uno ad uno, i quali potranno difendersi grazie alle guardie piazzate in precedenza. Nel caso in cui l’attacco andasse a buon fine (quindi il numero di cavalieri è superiore a quello delle guardie), il personaggio più a sinistra del villaggio attaccato dovrà essere messo all’interno dell’Ospedale a faccia in giù. Quella carta che ora non ha più validità, può essere rimessa al proprio posto giocando la Strega, la cui abilità permette appunto di togliere i feriti dall’Ospedale. Proseguendo così, la partita avrà termine nel momento in cui tutti i giocatori avranno piazzato il loro dodicesimo personaggio.

E’ quindi giunto il momento di calcolare il punteggio finale. Ai gettoni già raccolti durante il corso della partita, verranno aggiunti quelli ottenuti dai seguenti calcoli:

-1 punto per ogni ferito rimasto nell’Ospedale
moltiplicare il numero di luoghi occupati da almeno un personaggio e moltiplicarlo per se stesso
calcolare le maggioranze di ogni luogo; il giocatore con più personaggi in una determinata zona riceverà i punti indicati in basso a destra sulla carta luogo

Ovviamente, il giocatore che avrà totalizzato più punti sarà il nuovo erede alla Corona!

Esempio di gioco di Majesty

ALCUNE CONSIDERAZIONI SU MAJESTY…

Majesty: La Tua Corona – Il Tuo Regno colpisce positivamente per tantissimi fattori: la bellezza dei materiali (uno stile grafico azzeccato e la consistenza importante delle monete in plastica), la facilità di apprendimento delle regole e la durata contenuta delle partite che permette di giocarne più di una in serie. Seppur il tavolo imbastito risulti abbastanza minimalista, il colpo d’occhio non è poi così male, soprattutto nel vedere le carte luogo formare il villaggio.

Inutile girarci attorno, il gioco è veramente semplice sia nel regolamento che nel flusso di gioco: dodici turni in cui si devono scegliere e piazzare altrettante carte personaggio. Detta così può sembrare nulla di particolare, ma attenzione a non farvi ingannare da questo particolare, perchè nonostante ciò Majesty presenta un livello di sfida interessante ed appagante allo stesso tempo. Scegliere una carta fornirà non pochi grattacapi, in quanto non sarà possibile comandare una strategia a lungo termine, ma sarà assolutamente necessario adattarsi al meglio alle carte che usciranno dopo ogni presa. Sarà più funzionale puntare tutto su un particolare settore del villaggio ottenendo punti immediati o giocare in funzione dei bonus di fine partita? Meglio adottare un tattica d’attacco per togliere personaggi agli avversari o difendersi per evitare dannose perdite? Quest’ultima particolare caratteristica dona a Majesty un pizzico di interazione tra i giocatori “cattiva al punto giusto”, un fattore in più da considerare per cercare di uscire vincitore dalla contesa.

L’organizer interno di Majesty

Il gioco scala benissimo con tutti i numeri di giocatori, tutto rimane uguale se non che con più giocatori il numero di variabili aumenta sensibilmente. Inoltre, la doppia faccia delle carte luogo e la possibilità di creare villaggi completamente random utilizzando entrambi i lati, donano a Majesty una longevità di tutto rispetto per un gioco che alla fine dei conti può essere ritenuto un bel filler di lusso. Una partita tira l’altra e la voglia di intavolarlo per un inizio o fine serata o per presentarlo a persone sempre diverse non mancherà.

Ma è veramente tutto così bello? Tirando le somme e considerando il target per cui è stato creato Majesty, la risposta probabilmente è sì. Se proprio vogliano trovare dei difetti, possiamo far notare come la scatola sia forse un po’ troppo grande per il materiale offerto (un confezionamento più compatto lo avrebbe reso un gioco perfetto da portare in vacanza), non sarebbero forse dispiaciute qualche carta luogo in più e magari qualche differenza un po’ più marcata tra i vari bonus di posizionamento. Ma nulla che vada ad inficiare comunque l’esperienza di gioco, la quale risulta fresca, piacevole e divertente.

Classe '83, fiero torinese ed assiduo instagramer con lo pseudonimo "aleboardgamer", si diverte a spiegare regolamenti sul suo canale Youtube "La Ludoteca di AleBoardGamer". Amante dei giochi da tavolo sin dalla tenera età di sei anni quando gli vennero regalati titoli d'antologia come Brivido, Hero Quest e L'isola di Fuoco, la sua missione è quella di espandere il credo dei boardgames per distogliere l'attenzione dagli smartphones e convincere le persone a riunirsi attorno ad un tavolo per socializzare, sviluppare l'ingegno e soprattutto divertirsi.