Back to the Future: Dice Through Time – Recensione – Ravensburger

Preparatevi alla recensione di Back to the Future: Dice Through Time più stramba della storia, perché, ahimè, non potrò fare a meno di citare tutto il copione della trilogia di Ritorno al Futuro!!! Proprio per questo “nessuno potrà chiamarmi fifona!”

Ok si, probabilmente è fastidioso giocare con me a Back to the Future: Dice Through Time visto le molteplici volte che d’improvviso esclamo GRANDE GIOVE nel bel mezzo della partita… però di sicuro so come entrare sapientemente nella parte; e la recensione? Credo che “ancora non siate pronti per questa musica… Ma, ai vostri figli piacerà!”.

Quante volte ho visto la trilogia? Ma che domande strane… sono una semplice ragazza donna, che come tutti al mondo l’ha vista solamente 268 volte o giù di lì. In realtà ammetto di essere stata fidanzata con il Marty/poster appeso sul muro della mia cameretta, la storia d’amore più semplice che abbia mai avuto.

Bontà divina!” Mi sto dilungando troppo, il flusso canalizzatore sta flussando. E’ ora di prendere la strada che vi porterà alla recensione. Ma che dico? Strada? Dove stiamo andando non c’è bisogno di strade!.

Regolamento in breve

Ci siamo, Biff ha rubato la DeLorean portandosi dietro degli oggetti da un anno all’altro. Spetta a noi riportarli nel giusto luogo e nell’epoca corretta prima che il tempo scada. Risolvere le carte Evento sarà fondamentale. Ora dovete tornare indietro con me… Indietro nel futuro e leggere i dettagli del regolamento o passare direttamente alle mie impressioni.

Regolamento nel dettaglio

Cominciamo con il posizionare il grande tabellone di gioco al centro del tavolo, sopra andranno messi i 4 Biff dove indicato, nei quattro anni differenti. Mettiamo poi il segnalino Outatime sullo 00.
Ogni mazzo ha il suo posto designato sul lato sinistro del tabellone, dove in cima andranno le carte Evento ben mischiate, sotto le carte Oggetto divise per anni anch’esse precedentemente mescolate. Decidiamo noi con quante carte Oggetto svolgere la partita, in base al tempo a disposizione e/o alla difficoltà voluta.
Accanto al tabellone mettiamo tutti i gettoni Einstein a faccia in giù e i gettoni Paradosso. Ogni giocatore sceglie un colore con la relativa pedina DeLorean, dadi e scheda.

Da qui in poi nessuno può sapere il suo futuro, non ci resta che iniziare…

Vediamo le fasi di ogni round:

Pescare le carte Evento: il giocatore di turno ne pesca 3 se si gioca in 2, 5 se si gioca in 3, 8 se si gioca in 4. Una alla volta le gira e ne svolge l’azione o la posiziona sul tabellone nei luoghi e anni specificati, se presentano il simbolo di Biff, il suo segnalino viene spostato dove si trova la carta.

Lanciare i dadi: tutti i giocatori li lanciano contemporaneamente.

Eseguire le azioni: partendo da primo giocatore si svolgeranno a turno spendendo un dado. I risultati possono essere: Flusso Canalizzatore (spostarsi nel medesimo luogo in qualsiasi altro anno), Freccia (spostarsi in qualsiasi luogo dell’anno in cui ci si trova), Pugno (spostare Biff in qualsiasi luogo dell’anno in cui si trova), Fulmine (rilancio di dadi non spesi), Doc Brown (rimuovere 2 gettoni Paradosso), Chiave Inglese (farlo diventare qualsiasi simbolo presente su una carta Evento). Due dadi uguali si possono usare come jolly.

Spostare il segnalino Outatime, al completamento dei turni, di tanti spazi quante carte Evento irrisolte ci sono nell’anno che ne contiene di più e di tanti gettoni Paradosso su di esse.

Aggiungere gettoni Paradosso in tutti i luoghi coperti da carte Evento che hanno determinato l’avanzamento del segnalino Outatime.

Passare il segnalino Primo Giocatore.

Come fare allora a completare gli Eventi e a trovare gli Oggetti? Accidentaccio… questa è la risposta!

Nella fase “Eseguire le azioni” con i dadi possiamo completare gli Eventi che troviamo sul tabellone, a patto che la nostra pedina/DeLorean si trovi nel luogo stesso della carta. Spenderemo i dadi corrispondenti ai simboli su di essa. Ma non sarà così semplice perché se nello stesso luogo si trova Biff non si potrà risolvere l’Evento.
Una volta completati, verranno scartati insieme ad eventuali segnalini Paradosso e si potrà finalmente prendere una carta Oggetto dell’anno in cui ci si trova.

Non possiamo avere più di due carte Oggetto per volta. Queste andranno portate nel luogo e anno specificato su di essa e poi scartate. Fatto ciò potremo spostare il segnalino Outatime di uno spazio indietro e guadagnare un gettone Einstein pescandolo e ponendolo nell’apposito spazio sul tabellone. Ognuno di essi ha un simbolo che troviamo anche sui dadi e potranno essere usati da qualsiasi giocatore nel proprio turno e poi scartato.

Un’azione interessante è anche quella chiamata Dadi Ondulatori, ci darà la possibilità di lasciare un dado non speso nel luogo e anno in cui la nostra DeLorean si trova, così che nel turno successivo il giocatore che si trova nello stesso luogo in un anno futuro lo potrà spendere.

Cosa sappiamo sull’incontrare se stessi? Meglio non farlo altrimenti la penalità sarà spostare il segnalino Outatime immediatamente di 2 spazi in avanti perché l’incontro causerebbe un paradosso temporale il cui risultato potrebbe provocare una reazione a catena che scomporrebbe la tessitura del continuum tempo-spazio distruggendo l’intero Universo! Riconosco che è l’ipotesi più pessimistica: la distruzione potrebbe essere molto circoscritta e limitata alla nostra galassia.

La partita sarà vinta appena l’ultimo Oggetto verrà riportato nell’anno e luogo corretti, così il continuum spazio-tempo sarà stato riparato e Doc e Marty avranno salvato Hill Valley.

Impressioni – Back to the Future: Dice Through Time – Recensione

Lo so, mi avete rimandato indietro nel futuro, ma sono tornata… sono tornata dal futuro per raccontarvi cosa ne penso di questo prodotto che ha l’ardire di portare sul tavolo, un nome tanto importante del panorama cinematografico come Ritorno al Futuro. Gli appassionati del film non potranno fare a meno di averlo e i giocatori più esperti storceranno il naso per l’ennesimo tentativo: film epocale trasportato su gioco da tavolo.

Allora, circuiti temporali accesi e scrolliamoci di dosso tutti i preconcetti, scoprirete che questo gioco è bello, divertente e avrà l’enorme vantaggio di riuscire ad attirare un vasto pubblico in questa passione ancora, ahimè, poco conosciuta.

Cominciamo col dire che è un collaborativo, dunque dovremo aiutarci passandoci i dadi e consigliandoci a vicenda sulle azioni da fare per ottimizzare al meglio i turni. Se pensate solo a riportare gli oggetti senza risolvere gli eventi allora non state pensando quadridimensionalmente! e la vostra partita di sicuro sarà persa. Quindi tutti i passaggi saranno fondamentali e sarà una bella sfida pensare a cosa sarà meglio fare in quel momento.

Materiali buoni

Tabellone, plance, token e segnalini alti e resistenti. Carte piccole di buona grammatura, ma ostiche da mischiare. Grafiche con l’inconfondibile stile anni 80 che caratterizza il film, compresi i colori sgargianti ovviamente! Dadi piccoli con simboli di facile comprensione e minute DeLorean in plastica che speravo tanto potessero essere più rifinite (Ravensburger ormai mi hai viziato con le sculture di Disney Villainous).

Meccaniche in vero stile Doc, così da farci sentire l’ambientazione, i richiami al film sono innumerevoli: le illustrazioni delle carte, rischi di paradossi temporali, necessità di dadi ondulatori… insomma il film c’è e si sente, il gioco ci va a braccetto.

Ho apprezzato avere la possibilità di scegliere 4 diverse difficoltà, anche se si tratta solo di quante carte Oggetto scegliamo di mettere in gioco. Infatti più che di livello di difficoltà direi sia più scegliere quanto tempo abbiamo a disposizione per giocare.

Quindi pesca di carte, lancio di dadi…

La fortuna speriamo che giri a nostro favore, ma è facilmente giostrabile avendo la possibilità, come detto sopra, di farci lasciare i dadi dagli altri giocatori o farlo noi stessi per loro. Per non parlare poi di poter trasformare due dadi uguali in qualsiasi simbolo ci serva e in più i segnalini Einstein a disposizione di tutti. Le carte pescate poi non avranno vincoli sul giocatore che le gira, ma sull’intero gruppo. Solo le carte oggetto saranno a noi legate e solo noi potremo portarle nei luoghi e anni corretti.

L’idea che io possa innamorarmi al primo sguardo è una sciocchezza romantica. Non c’è nessuna giustificazione scientifica, infatti, anche se molto semplice il regolamento in realtà, ho avuto bisogno di più partite per apprezzare al meglio questo family game che con mio dispiacere non ha neanche le pedine di Doc e Marty. Inizialmente non trovavo stimolo perché il solo obiettivo che mi prefiggevo era portare oggetti qua e là. Poi mi sono lasciata intrigare maggiormente e sfruttare tutte le varie piccole sfumature mi ha portata ad esserne più convinta e coinvolta.

Vogliamo parlare della lettera sul retro del tabellone che troviamo appena aperta la scatola? Queste sono le sorprese che adoro!!!

Il vostro futuro è come ve lo creerete. Perciò createvelo buono. (Questa citazione finale ci stava tutta!)
Un ringraziamento speciale alla casa editrice Ravensburger per averci dato la possibilità di recensire il gioco.
Vorrei precisare che questo non ha avuto alcuna influenza sulla mia valutazione.

Alessandra1982giochidatavolo - E' un'avida consumatrice di Giochi da Tavolo, Librigame, LEGO, Serie TV e Blockbuster. Lavora in diversi settori del suo più divertente hobby, ovvero i GdT! Vive nella campagna romana da dove riesce a vedere la Contea. Assidua frequentatrice della cittadina di Arkham nel Massachusetts.
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