Hong Kong Hustle – Recensione – Librogame di Andrea Tupac Mollica (Aristea Edizioni)

Ci ritroviamo in un mondo devastato dai disordini climatici. La gente ha paura di uscire. La tecnologia trasforma tutti in zombie, nessuno riesce a staccarsi dallo schermo del telefonino. Gira inoltre la voce che le grandi corporazioni del pianeta stiano architettando dei complotti al fine di controllare la mente della razza umana e controllarla a loro piacimento.

In questo clima semi-apocalittico, decido dunque di ritagliarmi un piccolo spazio di relax e godermi il librogame Hong Kong Hustle, dove la situazione descritta sembra un tantino meglio di quella attuale di cui ho parlato poco fa.
Stavolta però non sono solo: a farmi compagnia c’è niente di meno che l’autore in persona, Andrea Tupac Mollica!
Direi che a nulla serve addentrarsi in una delle sue opere se prima non lo conosciamo meglio, non credete anche voi?

Andrea, benvenuto! Che ne dici di parlarci innanzitutto un po’ di te? Insomma, chi sei, cosa fai nella vita, cos’hai mangiato a pranzo… Cose così!

ANDREA: Volentieri! Mi chiamo Andrea Tupac Mollica, classe 1974. Sono un antropologo per formazione e un progettista didattico per professione. Appartengo alla “vecchia guardia” dei giocatori italiani, quella che ha vissuto la prima ondata dei LibroGame negli anni ’80. Da cinque anni, sono anche un autore di LG e GDR, sebbene il mio primissimo LG l’abbia pubblicato nell’ormai lontano 1994. Ah, e a pranzo ho mangiato un piatto gigante di cacio e pepe, che è la mia passione immortale!

Già mi piaci! Ora passiamo alle domande più dettagliate.

ANDREA: Ottimo, te ne concedo 4!

ANDREA: Te ne è rimasta solo una.

Cavolo, mi tocca giocarla bene. Posso avere altre 3 domande?

Molto bene, sono di nuovo in pista! Dicci, come mai hai scelto proprio il genere cyberpunk per il tuo librogame?

ANDREA: Il genere cyberpunk è, tra tutti i mondi immaginari, quello in cui mi sento di più a mio agio. Fantasy, fantascienza, gotico contemporaneo… sono tutte ambientazioni che amo. Ma niente mi dà quel senso di confidenza e di “casa” che mi dà il cyberpunk. È tutto cominciato una trentina di anni fa quando una bellissima ragazza mi regalò una copia di Neuromante di William Gibson. Un po’ per l’esaltazione adolescenziale e un po’ perché spaccava veramente di brutto, quella roba mi ha segnato in maniera indelebile. Per dirti, la lettura di altri classici del nostro mondo nerd come per esempio “Il Signore degli Anelli” per me è venuta dopo. Prima c’è stato lo sprawl! E quindi, quando Aristea mi ha contattato per chiedermi un LibroGame lasciandomi libertà di scelta sul genere, il cyberpunk è stato fatale!

In effetti, ciò spiega la dedica a inizio libro.

Quale pensi che sia il punto (o i punti) di forza del tuo librogame di cui vai più orgoglioso?

ANDREA: Ce ne sono tre! Uno è che ci ho messo veramente l’anima per dare vita alla mia Hong Kong cyberpunk facendo in modo di offrire alle lettrici e ai lettori un’esperienza improntata al massimo della rigiocabilità. Dentro HKH ci sono ben tre storyline completamente diverse, anche se è possibile che in alcuni punti si incrocino. L’altro aspetto, per il quale devo ringraziare l’editor e boss di Aristea Dario Leccacorvi e il fantastico team di playtester che mi hanno aiutato ad affinarlo al meglio, è il sistema di achievement contenuto nel libro. Completarli tutti non solo renderà il personaggio più forte, ma sbloccherà anche un contenuto bonus di due mini-racconti gioco! Terzo e ultimo aspetto (ma non in ordine di importanza) è la gestione della romance. Si tratta di un elemento che ho sempre desiderato inserire in un LibroGame e stavolta ci sono riuscito.

Di alcuni di questi aspetti parlerò in effetti più avanti nella recensione perché davvero meritano di essere analizzati a fondo e in maniera approfondita! Per ultima cosa, raccontaci qualche retroscena sulla pubblicazione della tua opera con Aristea, ad esempio come hai proposto la storia, quale è stata la loro accoglienza iniziale e come è stato collaborare con loro.

Ok… Mi accorgo che questa non è una domanda. In tal caso, dicci anche: “in bocca al lupo solitario” pensi possa essere un adeguato augurio di buona fortuna per uno scrittore di librigame?

ANDREA: Il lavoro con Aristea è stato molto gratificante e puntuale. Tutto è cominciato con un diagramma di flusso in cui ho evidenziato le storyline e lo sviluppo di massima del libro (te lo farei anche vedere ma spoilereremmo il libro in maniera vergognosa!). Nel tempo, quel diagramma si è arricchito sempre di più con un confronto puntuale con Dario, finché non ha dato vita all’ossatura del LibroGame, e solo a quel punto ho cominciato a scrivere. Per quanto riguarda l’accoglienza in Casa Aristea, direi che è stata davvero calorosa e amichevole. È lo stile di lavoro che piace a me, rilassato ma serio e preciso, con un dialogo sempre aperto tra editore e autore, e la voglia da parte di tutti di metterci quel “qualcosa in più” per far spiccare il risultato finale. È anche per questo che abbiamo realizzato l’audioracconto interattivo “DEV/NULL” scritto da me e letto da Giorgia Vecchini (Giorgia Cosplay) per introdurre la Hong Kong del 2174, e che puoi trovare su YouTube, nonché le due mini avventure bonus di cui ti dicevo prima.

Quanto all’augurio “in bocca al Lupo Solitario” direi che va benissimo. Basta che si risponda VIVA IL LUPO per augurare al meglio una buona fortuna!!!!

 

Ben detto! E in effetti, la fortuna ci servirà senz’altro, per superare quello che è un libro apparentemente semplice ma con delle complessità da non sottovalutare. Prima fra tutte: creare il personaggio!

Regolamento

Come detto poco fa, impostare correttamente le caratteristiche del personaggio avrà un ruolo essenziale, poiché determinati percorsi potranno essere sbloccati solo se si è in possesso di determinate qualità… che si dividono principalmente in 2 categorie:

  • Combattività (altresì detta, l’arte di menare)
  • Volontà (intesa come abilità mentali e sociali)

All’inizio della storia dovrete suddividere 15 punti tra questi 2 valori, assicurandovi però che non siano né più bassi di 6 né più alti di 9.
In base all’abilità col punteggio più alto, sbloccherete delle competenze specifiche. Ve ne sono ben 3 disponibili per ogni abilità, ma potrete sceglierne solo 2. Lascio a voi il gusto di scoprirle tutte, ma ci tengo ad anticiparvi il nome di due di queste: “faccia da schiaffi” e “parkour”.

Che dire… Se non acquisterete il libro già solo per godervi una di loro, non so come altro convincervi!

Terminate le abilità di base, avrete ancora un’ardua scelta da compiere: i vostri contatti!
Districarvi nei meandri di Hong Kong da soli in fondo non è certo un’impresa facile, e se non si hanno i giusti contatti lo è ancora meno. Facendovela breve, potrete scegliere se avere conoscenze coi mafiosi o coi secchioni.
A quel punto non vi resta che stabilire il vostro equipaggiamento e sarete pronti per cominciare. Avrete a vostra disposizione già alcune armi e accessori di base, ma potrete scegliere un oggetto in più da una ricca lista dove vi sarà molto difficile fare la vostra preferenza. Io la mia l’ho fatta senza pensarci 2 volte… Ma non voglio certo influenzarvi eh.

La mia avventura

Il mio nome è Sheeran Crowe e sono un pirata! Non un pirata qualunque si intende, bensì un pirata della strada… Informatica! Questo significa che non investo nessun passante innocente, ma investo il mio tempo nel rubare informazioni segrete alle grandi corporazioni. Una di queste è la temuta Weilan-Tassier.
Da fonti attendibili sono venuto a sapere che questa notte avverrà un trasferimento dati su una linea criptata, perciò ho intenzione di intercettarli grazie all’aiuto di due complici d’eccezione: Blitz e Is0bel… Alias, Gianni e Pinotto!
Afferro dunque il cavetto USB e me lo collego alla tempia, essendo già pronto a cominciare.
Ehi, ma che succede? Il cavo non entra, com’è possibile?! Che mi abbiano forse già beccato?? Il mio diabolico piano è andato a monte ancor prima di cominciare, dannazione! Addio giornate felici, addio freschi prati al sole; benvenute, fredde e umidi celle in prigioni sotterranee ricche di polvere, ragni e… Ah, no, aspetta: ho sbagliato il verso del cavo, ora si è connesso!

Le tecnologie avranno pur fatto passi da gigante, ma questi errori da niubbi continuano a essere sempre più frequenti!
Ora vengo finalmente teletrasportato in un mondo digitale insieme ai miei due compagni di sventura. Come fossi in una cabina per suicidi, devo studiare il nostro piano d’azione. Le opzioni sono “lento e indolore” oppure “veloce e straziante”.
Decido di optare per quest’ultima, sperando di riuscire ad agire in fretta senza lasciare traccia. Per un istante sembra funzionare, ma poi ecco che veniamo attaccati proprio sul più bello da un esercito di “poliziotti” virtuali.

Non possiamo mollare proprio ora, perciò mentre i miei complici tengono a bada i pesci piccoli, io mi sbarazzo del boss. Al termine di questa baraonda, ce la diamo a gambe con un ricco bottino e una triste notizia: Blitz è morto!
Almeno ho ancora una spalla su cui contare: la cara Is0bel! Un personaggio femminile è proprio ciò che ci vuole: la Weilan-Tassier non tarderà a rintracciarmi e vendicarsi per essermi appropriato dei loro dati, perciò prevedo una fuga spericolata dopo l’altra che getterà le basi su una storia d’amore basata sul rispetto e la fiducia.
No, come non detto: Is0bel mi abbandona comunicandomi di voler restare solo amici. Insomma, sono stato appena cyber-friendzonato!
Sono diventato un lupo solitario anche qui, insomma. Il fardello è troppo grande da sopportare: decido di vendere il malloppo su Amazon. Ah, eBay tempi in cui noi tutti acquistavamo o compravamo qualcosa online non sono cambiati affatto a quanto vedo. E soprattutto, avevo davvero voglia di vestire i panni di Minoru Tanaka.


Trovo degli acquirenti molto interessati e disposti a spendere una grossa cifra, ma in cambio chiedono di avere un assaggio di ciò che sono disposto a vendere loro, anche per dimostrare che non sto mentendo. Mi sembra anche giusto, in effetti. Fissiamo un appuntamento e decidiamo di incontrarci a breve. Sembra filare tutto liscio… Se non fosse che dalla finestra intravedo dei tizi vestiti da agenti di Men in Black che parcheggiano sotto al mio condominio. E qui il gioco si fa duro…

Osservazioni finali

Hong Kong Hustle è un ottimo prodotto, capace di fornire un’esperienza di gioco completa e longeva come pochi altri saprebbero fare… e questo grazie ad alcuni importanti elementi.
Primo fra tutti la ramificazione della storia, che fin da subito vi consente di creare 3 storyline completamente differenti. Tutto si baserà su quello che vogliamo diventi il nostro obiettivo: anarchia, ricchezza o curiosità.
Godrete inoltre di un interessantissimo sistema di achievements che aggiungerà un po’ di pepe alle vostre partite, poiché ci saranno una serie di obiettivi da completare la cui riuscita garantirà un bonus fisso alle caratteristiche del personaggio. Queste missioni speciali sono molto diverse tra loro e con differenti gradi di difficoltà: si passa dal trovare una semplice alga, all’uccidere Godzilla con uno spazzolino da denti e le mani legate dietro la schiena che neanche Chuck Norris! No, vabbè, ora non esageriamo con Chuck Norris: in fondo lui è lo stesso uomo capace di collezionare tutti i mostriciattoli di Pokémon Go con il suo telefono (quello fisso, però!).
Sempre riguardo gli achievements, se sarete in grado di completarli tutti potrete persino contattare la casa editrice in persona che vi fornirà dei file PDF con delle storie extra da leggere. Insomma, cosa volere di più??
Se però la lettura del librogame è piuttosto longeva, ciò è dato anche dalla difficoltà di comprensione narrativa che spesso vi costringerà a rileggere le stesse righe più e più volte nel tentare di dar loro un senso. Per intenderci, all’inizio vi troverete ad affrontare un nemico che è descritto così:

“Si tratta di un Hornet, ossia un Black ICE di classe A+. La sua kernel gli consente di inoculare nel ritorno della connessione neurale una sequenza di onde alfa e beat bineurali, capaci di friggere il cervello del Nexer in meno di 18 millisec”.


Il cervello in effetti si è fritto per davvero nel tentare di capire una singola parola di quanto detto. Ovviamente ci troviamo in un futuro cyberpunk basato su vari elementi tecnologici, il che giustifica l’utilizzo di certi termini… ma chi è meno avvezzo alla tecnologia potrebbe faticare davvero molto in fase di lettura. Sarebbe stato utile a fine libro disporre di una sorta di “legenda” che riassumesse termini che per molti non sono affatto scontati.
Così come non è affatto scontato che tutti i lettori siano dotati di una certa dimestichezza coi calcoli logici/matematici. Eppure, ogni singolo enigma prevede una qualche operazione o algoritmo (spesso per nulla facile) da risolvere. Il lato positivo è che nessun enigma è bloccante. E meno male, aggiungerei. Guardate un po’ qua: io non saprei neanche da dove cominciare…

Quando la mia prof al liceo diceva “applicatevi a fondo in questa materia, che la matematica vi servirà molto nella vita” a quanto pare aveva ragione. Avrebbe però dovuto specificare che serviva nei librigame, così almeno mi ci sarei dedicato più a fondo!
Non lasciate però che questi piccoli ostacoli vi impediscano di immergervi a fondo nella storia, perché una volta che vi sarete abituati non potrete più smettere di leggerla e spulciarla fino in fondo. Potrete persino approfittare dei consigli musicali dell’autore per garantirvi un’esperienza di gioco capace di soddisfare ogni vostra arte sensoriale.

Mancherebbe solo l’olfatto, ma mi aspetto che presto o tardi esca un librogame dove grattare alcuni punti per sentire gli odori dell’ambiente in cui il nostro personaggio si trova.
Tali tracce musicali peraltro si sposano alla perfezione col formato tascabile dei libri Aristea. In questo modo bastano delle cuffie da mettere alle orecchie mentre ad esempio siete in viaggio sul bus o nella metro (non di questi tempi, però eh. State a casa!). È un dettaglio da non sottovalutare, credetemi: immaginatevi a fare lo stesso col Cavaliere del sole nero: altro che “in bocca al lupo solitario” dovrei augurarvi!

Roberto Bucciarelli alias Powerbob nasce nel 1993 a Tivoli, vicino Roma. Ragazzo creativo e fuori dalle righe, nella sua vita sono importanti tre cose: sua moglie Silvia, il Luton Town (squadra di calcio inglese) e i librigame, di cui è appassionato fin da piccolo... e di cui aspira a esserne autore. Il suo motto è: "la vita è una storia a bivi!"