Beast of Burden: Il trafficante – Recensione – Jesper Ganslandt

Grazie alla collaborazione con Koch Media siamo entrati in possesso di alcune delle novità home video di questo mese. Una di queste è Beast of Burden–Il trafficante un film interamente poggiato sulle spalle di Daniel Radcliffe

Beast of Burden – Il trafficante
Beast of Burden – Il trafficante

Beast of Burden – Recensione – La trama

Sean Haggerty (Daniel Radcliffe) sta per compiere l’ultima missione, ma si  accorgerà ben presto che il suo ultimo atto sarà più complicato del previsto. Dovrà consegnare per l’ultima volta, una partita di droga al confine tra gli Stati Uniti e il Messico. Solo così potrà porre fine alla sua carriera da narcotrafficante. Un thriller ad alta quota, interamente poggiato sulle spalle di Daniel Radcliffe. Sean per tutto l’arco temporale della narrazione ha un pensiero fisso in testa, sua moglie. Questi soldi gli daranno l’opportunità di poter curare il cancro alle ovaie, ma la missione si rivelerà più difficile del previsto.

Beast of Burden – Il trafficante
Daniel Radcliffe in Beast of Burden – Il trafficante

Beast of Burden – Recensione – Alcune considerazioni sulla storia…

Un film che ammicca molto a Locke, lungometraggio di Steven Knigh presentato come fuori concorso alla 70ª edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Questa narrazione però si svolgeva interamente all’interno di un’auto e la sua riuscita è decisamente migliore rispetto a Beast of Burden.

Daniel Radcliffe sarà riuscito a salvare il salvabile oltre che salvare la moglie?

Radcliffe ha la forza di tenere in quota il film da solo, un po’ come fa con il suo Cessna all’interno della pellicola. La narrazione di Beast of Burden, nel finale arranca in un atterraggio di fortuna per poi schiantarsi al suolo (sempre come il Cessna). Daniel Radcliffe ha davvero tutto per essere il paracadute di emergenza per una trama assai lineare e priva di colpi di scena significativi. Il suo volto pulito e così giovanile danno vita alla più reale natura del personaggio. Un ragazzo che spinto dai sensi di colpa e dall’amore per la sua compagna si spinge a fare qualcosa che non è nelle sue corde: il narcotrafficante. L’interpretazione è più che apprezzabile, ma il contesto non la valorizza. La scelta di sviluppare la tensione all’interno della carlinga è coraggiosa, ma difficile da poter trasmettere al fruitore. La prevedibilità della storia purtroppo non aiuta l’ottima interpretazione del nostro giovane attore.

Nel cast di Beast of Burden – Il trafficante troviamo anche Grace Gummer che interpreta Jen, Pablo Schreiber in Bloom, Robert Wisdom in Mallory, David Joseph Martinez in Octavio Hernandez, Renée Willet in Megan, Mark Smith in Federale della DEA.

La pellicola, diretta da Jesper Ganslandt, è uscita nel 2018 ed arriva in questo novembre 2020 in edizione home video.

L’edizione Home Video da noi provata

Koch Media ha reso disponibile una versione in DVD ed una in Blu-Ray.

Abbiamo provato la seconda, in Formato Video 2,35:1 Anamorfico 1080p e Formato Audio 5.1 DTS HD: Italiano Inglese con disponibilità dei sottotitoli in italiano.

La versione è priva di contenuti extra. La masterizzazione è, come Koch Media ci ha abituati, di prim’ordine, senza alcun tipo di bug o difetto riscontrato durante la visione.

Scrive come tesi di laurea “ Il cinema nella mente” perché per lui la relazione tra cinema e psicologia è tutto. Ama vivere nel sogno, o semplicemente far vivere i suoi di sogni, purché questi vengano vissuti in maniera personale. Non dimentica mai che “In ogni strada di questo paese c'è un nessuno che sogna di diventare qualcuno” e in quel viaggio cosi folle “ Perdersi è meraviglioso”.