Fra Tenebra e Abisso: Il Marchio – Recensione – Librogame di Dario Leccacorvi (Aristea Edizioni)

La prima volta non si scorda mai. Nel mio caso, avvenne all’età di nemmeno 10 anni. Penserete che fossi abbastanza precoce, ma in verità ero già piuttosto in ritardo. Quando la vidi la prima volta, non sapevo nemmeno cosa fosse. Fu mio padre a darmi coraggio, dicendomi che “era cosa bella”… E alla fine me la pagò addirittura lui: è stato in quell’istante che ebbi tra le mani la primissima copertina di un librogame!

Che c’è, stavate pensando altro? Birboni e maliziosi!

Lo stesso sentimento di quei lontani anni l’ho ritrovato leggendo “Il marchio“, primo volume della saga “Fra tenebra e abisso“. Più ne sfogliavo le pagine e più mi ritrovavo cosi:

Recensione “Fra Tenebra e Abisso: Il Marchio” – Tra innovazione e tradizione

Un tempo i librigame erano considerati un’autentica novità, perciò i lettori badavano poco ad eventuali refusi al loro interno: erano già di per sé appagati di avere tra le mani un libro interattivo dove per la prima volta il lettore veniva coinvolto nelle scelte del protagonista.

Col passare del tempo i librigame caddero in un lento ma inesorabile decadimento, ma da alcuni anni il genere sta finalmente risorgendo! Quelli che un tempo erano giovani e semplici lettori ora hanno deciso di intraprendere la strada della scrittura, tentando di realizzare opere perfezionate e innovative. Anche perché ormai i librigame non sono più una novità: realizzare un sosia di un’opera vecchia non basta mica!

Ma vale davvero la pena dimenticarsi le origini? Correggere gli errori è giusto, ma lo è altrettanto rivoluzionare il genere portando solo nuove ventate di originalità?

Evidentemente sono state queste le domande che si è posto Dario Leccacorvi, autore della saga, le cui mirabolanti ambizioni sono solo all’inizio!

Recensione “Fra Tenebra e Abisso: Il Marchio” – Regolamento

Una delle parti più belle del libro è la personalizzazione del personaggio, che ricorda in un certo senso Lupo Solitario con le sue indimenticabili doti Ramas. Nel nostro caso, abbiamo innanzitutto 20 punti da dover distribuire come meglio vogliamo in 3 diverse abilità:

  • Valore (quanta bua farete ai nemici)
  • Sapienza (la conoscenza di tutto ciò che vi circonda, dalle creature che incontrerete alle bacche che sarete tentati di assaggiare)
  • Astuzia (utile per superare determinate prove di abilità in perfetto stile MacGyver)

Oltre a ciò, disponiamo di due ulteriori valori, stabiliti anch’essi dalla distribuzione a nostro piacimento di un determinato punteggio (in questo caso, 30):

  • Energia fisica (altresì definiti “punti vita”)
  • Energia mentale (corrisponde ai danni spirituali, principalmente dovuti agli sforzi compiuti dalla nostra mente. Lanciare un incantesimo ne consumerà relativamente pochi; dialogare con un no-mask terrapiattista vegano molti!)

Entrambe le energie sono importantissime nel corso dell’avventura: se scendono a zero, saranno grossi guai! Dovremo pertanto stare attenti alle scelte che compiremo, confidando anche di avere abbastanza fortuna… ed è in questo caso che entra in gioco il punteggio Fato! Esso corrisponde alla nostra fortuna e si otterrà tramite il lancio di un dado a 6, diviso a metà, aggiunto di 6, moltiplicato per 112, elaborato sotto radice quadrata e infine consegnato mediante posta certificata all’avvocato che mi denuncerà per aver volutamente esagerato questo aspetto. Spendendo i punti fato, potrete persino aggiungere delle doti speciali al vostro personaggio come ad esempio “divinazione”: la capacità di prevedere quanto tempo impiegherete per comprare alla svelta il libro dopo aver letto questa recensione!

Non mancherà poi l’impostazione delle monete d’oro e dell’inventario, basato su criteri tanto pignoli quanto realistici. Non aspettatevi dunque di trasportare un intero pianoforte nel vostro zaino senza il rischio che vi venga un’ernia… e se osate brandire una mazza chiodata di nove metri come arma principale, probabile che dovrete prima farvi spuntare un paio di braccia extra.

Penserete che tutti questi elementi possano in qualche modo confondervi o spaventarvi, ma lasciate che vi dica una cosa: questo libro pensa anche ai pigri, offrendo loro delle statistiche pre-impostate tra cui scegliere e racchiudendole in una data classe. Avventuriero, combattente, sapiente, viaggiatore… Ce n’è per tutti i gusti!

Ultimissima chicca che non può mancare parlando del regolamento sono i codici sparsi nel libro: verranno sbloccati completando determinate azioni nel corso dell’avventura, comportandone in un secondo momento delle ripercussioni positive o negative. I nomi strani di questi codici sono voluti proprio per non svelarvi nulla… a meno che non siate fans del signore degli anelli: in tal caso, vi verrà di certo il dubbio di aver visto qualche personaggio con uno o più di questi nomi.

La mia avventura (Spoiler – ALERT)

Sono stato adottato: questa è la prima notizia che apprendo dopo aver letto appena poche righe del libro.

Il mio buon patrigno è in pensiero per il suo figlioletto biologico: dopo essere partito per svolgere un corso di apprendistato non retribuito come iatromante (utilissimo per apprendere nozioni quali “cosa diamine è uno iatromante?”), di lui sono sparite le tracce. Egli chiede dunque a me di poter partire per un lungo e pericoloso viaggio alla ricerca di suo figlio. Minacciandomi di sbattermi fuori di casa a calci nel caso mi rifiutassi, accetto l’incarico di mia spontanea iniziativa.

La mia meta è la città di Sorgard, dove risiede il vecchio maestro iatromante Molwarum Istwe. Non so voi, ma con un nome del genere io me lo immagino così:

Decido di rivolgermi alla corporazione dei barcaioli per vedere se qualche chiatta prevede di muoversi nella stessa direzione. A quanto pare ho fortuna: l’appuntamento è alle 6! Mannaggia, mi toccherà disdire la sessione di soffi teir (partiva alle 6 anche quella).

Torno dunque a casa per la notte, aspettandomi di trascorrerla tranquillamente e senza incubi.

La gufata è puntuale: nel bel mezzo del sogno mi ritrovo invaso dalle tenebre, con un’oscura e tetra figura che man mano si avvicina.

«Freddy Krueger!»

«Ehm, no. Sono Noder, il fratellastro che devi salvare. Mi trovo in grave pericolo, solo tu puoi salv…»

Lo interrompo e lo zittisco:

«Spiacente, se non sei Freddy Krueger non mi interessa.»

«Ma io…»

Lo faccio scomparire e mi risveglio il giorno dopo. Sono così in anticipo che ho persino il tempo di fare un salto al mercato. Dopotutto, è bene procurarsi tutto l’occorrente per il viaggio:

Corda? Nah…

Sciabola? Troppo banale…

Mine esplosive? Macché…

Corvo nero iettatore? Ora ci capiamo!

Perfetto, sono pronto! Che stiamo aspettando allora? Si parte!

Recensione “Fra Tenebra e Abisso: Il Marchio” – Considerazioni finali

Per chiunque sia cresciuto a pane e librigame, questo è un titolo assolutamente da non perdere! Verrete immersi in un mondo sapientemente dettagliato, che faticherete ad abbandonare. È una fortuna che Dario Leccacorvi abbia deciso di offrircene un’intera saga. Il secondo volume (La megera) è già uscito, mentre per il terzo attendiamo solo un imminente annuncio.

Questo è anche un libro adatto per i neofiti di ogni età, in particolare adolescenti. Se noi abbiamo conosciuto il genere con le avventure di Lupo Solitario, facciamo sì che le nuove generazioni possano ripetere il ciclo grazie a “Fra tenebra e abisso“. E se i ragazzi d’oggi provassero una strana repulsione alla carta stampata, la versione digitale offrirà loro il medesimo appagamento.

Sembrerà un dettaglio banale, ma anche se di solito da un’app ci si aspetta che tutto avvenga in maniera automatica, in questo caso molti punteggi dovremo essere noi stessi ad aggiornarli. Ciò ci consente di vivere le stesse sensazioni di quando leggiamo un libro. In fondo, negli anni ’90 mica avevamo il segnapunti digitale! Quindi guai a chi si lamenta che è troppo faticoso fare tutto a mano: se oserete discutere a riguardo, l’uomo nero vi visiterà di notte insieme a Noder!

Roberto Bucciarelli alias Powerbob nasce nel 1993 a Tivoli, vicino Roma. Ragazzo creativo e fuori dalle righe, nella sua vita sono importanti tre cose: sua moglie Silvia, il Luton Town (squadra di calcio inglese) e i librigame, di cui è appassionato fin da piccolo... e di cui aspira a esserne autore. Il suo motto è: "la vita è una storia a bivi!"
Exit mobile version