Se Xbox è Netflix, PS5 è il cinema

In quest’anno devastato dalla pandemia, è stato impossibile capire perché tutto sia accaduto proprio quando Ps5 e Xbox Series X sono pronte ad arrivare sul mercato. Certo, il classico periodo di sette anni era scaduto, ma in una generazione in cui i giochi hanno impiegato così tanto tempo per essere realizzati… E’ forse stato prematuro metterle in rampa di lancio?

Se proviamo a ragionare sull’anno che ci stiamo lasciando alle spalle molti lo definirebbero come “il canto del cigno di PS4”, se pensiamo a giochi importanti ed eccellenti come Dreams, Final Fantasy 7 Remake, The Last of Us Part 2 e Ghost of Tsushima. Ma quest’anno, a parere mio, non è sembrato un canto ma bensì un urlo.

La PS4 macina oltre 100 milioni di utenti, i giochi stavano (e stanno) ancora arrivando a ritmo serrato, con uscite importanti quasi ogni mese… non riesco a capire perché ora siamo qui a scegliere se cambiare console o meno. Quindi la vera domanda è…

Abbiamo davvero bisogno di Ps5 e Xbox Series X ora?

E se aggiungiamo tutto quello che è successo per quanto riguarda i lanci delle console, ancora di più mi trovo in difficoltà a superare un certo scetticismo.

Da una parte Xbox stava puntando sul  fatto che i suoi dispositivi “Series S/X” erano effettivamente aggiornamenti a ciò che già stava offrendo, nel frattempo, Sony stava sbandierando il caricamento istantaneo, l’audio 3D e feedback tattile del Dualsense, come se queste cose fossero davvero rivoluzionarie. Se facciamo un paragone con Nintendo Switch, pochi sanno che possiede una sofisticata tecnologia rumble che nessun producer usa e, guarda un pò, i giochi si caricano praticamente subito.

Guardando Sony ed il suo successo in questa generazione ci accorgiamo che non sono solo i 100 milioni di utenti PS4 a essere la cartina tornasole di tutto, ma c’è un altro dato ancora più importante: i successi delle sue esclusive!

Uncharted, The Last of Us, Spider-Man, Horizon: Zero Dawn, God of War, Bloodborne… non solo sono stati tutti capolavori acclamati dalla critica, ma sono stati venduti in quantità che i team interni di PlayStation non avrebbero mai potuto immaginare, molti di loro hanno superato i dieci milioni di vendite in tutto il mondo, andando perfino in controtendenza con le indagini di settore.

Mentre il resto del mercato andava in all-in con multiplayer online, battle royale e game as a service, Sony ha passato la generazione a costruire esperienze in gran parte per giocatore singolo, tutte trainate da una narrativa di successo; basti pensare che Sony ha davvero abbracciato questa identità cinematografica, basti pensare ai famosi PlayStation Studios,(Guerrilla, Polyphony, Santa Monica Studios, Naughty Dog, London Studios ecc.ecc.), che sembrano quasi ricordare le case di produzione cinematografiche.

Quindi se Xbox e Game Pass possono definirsi il “Netflix dei giochi”, PlayStation è senza ombra di dubbio il cinema nelle sue sfaccettature.

Xbox vuole che paghi 12 Euro ogni mese per giocare ad un sacco di cose diverse di  tutte le forme e dimensioni. PlayStation vuole che tu spenda 70 Euro per quell’esperienza unica, speciale e di successo.

Detto questo possiamo capire perché gli sviluppatori indipendenti, che hanno avuto un ruolo da protagonista alla nascita di PS4, siano stati leggermente trascurati durante la campagna promozionale di PS5.

La storia di PS5 parla di God of War, Final Fantasy e Horizon, Resident Evil, Spider-Man ed Hitman. Grandi esperienze di gioco AAA di alta qualità che puoi giocare da solo, con cuffie e controller.

Con questo in mente, ha più senso pensare che Xbox Series X sembri più un’estensione della sua precedente versione, e che PS5 punti tutto sul rendere i suoi giochi più coinvolgenti. Ad esempio se prendiamo Spider-Man: Miles Morales è come il gioco che lo ha preceduto prima su Ps4, ma i ritocchi tecnici che ha subito gli consentono di fare un passo più grande verso il diventare, effettivamente, un film Marvel interattivo.

Non è solo la tecnologia, ma anche l’estetica, al servizio del giocatore.

Negli ultimi cinque anni, PlayStation ha stabilito questo standard come base per giochi di successo, e PS5 è l’esatta trasposizione di quello standard in una console di nuova generazione. Per gli studi che realizzano questo tipo di esperienze e per i giocatori che hanno amato e amano queste realtà questa macchina fa proprio al caso loro.

Io non vedo l’ora di metterci le mani sopra, l’attesa è quasi finita, a breve scopriremo la nuova generazione targata Sony.

Milanese, nato nel’anno del primo Final Fantasy e di Metal Gear, non c’era da stupirsi che i videogiochi gli sarebbero entrati nel DNA a tal punto da aprire un canale YouTube ed una pagina Instagram dedicati alla sua passione. Innamorato degli U.S.A, del mondo nerd e delle colline di Toussaint al tramonto.