La tenera e cara fatina dei denti… Quanti soldi vi ha fatto guadagnare da piccoli? Beh, pare che con la crisi economica post pandemica sia diventata avara pure lei, o almeno questo è quello che abbiamo scoperto nel cortometraggio Tooth Fairy, visto per il Trieste Science+Fiction Festival 2020! Ecco la nostra recensione
Tooth Fairy – Recensione – Altro corto altra recensione…
Sono alle prese con la seconda recensione dedicata al Trieste Science+Fiction Festival e dopo l’esperienza con il cortometraggio italiano The Recycling Man (di cui trovate QUI la recensione), mi sono imbattuto in questa produzione canadese!
Tooth Fairy è un cortometraggio scritto, prodotto e diretto da Alice Bédard, interpretato da un cast di soli 3 elementi, di cui due giovanissimi (Léa Lavoie, Anthony Riendeau, Amy Wavroch), della durata lampo di soli 8 minuti.
La trama di questo corto è forse il suo primo punto debole, perchè finisce per spoilerare troppo, essa recita testualmente:
Un ragazzino sente dei rumori in fondo al corridoio. Sembra che la fatina dei denti sia arrivata …
8 minuti sono ovviamente pochi e basta un attimo per spoilerare tutto; a tal proposito serviva forse una frase più misteriosa… Perchè se il corto è classificato come “horror” e se 2+2 fa 4, beh allora vien da se che alla fine di questo famigerato corridoio ci sarà la fatina dei denti e che non sarà un incontro molto confortante.
Ed è proprio così che il copione si svolge… Con un giovane ragazzo che dorme nel suo letto e viene svegliato da strani rumori, il suo alzarsi per andare a controllare, l’arrivo alla fine del corridoio, l’apertura della porta della camera della sorella… e colpo di scena! Non c’è più modo di avere un colpo di scena perchè la trama ci aveva rovinato tutto.
Non vi spoilero il finale, ma è di facile deduzione.
Insomma, seppur sia apprezzabile l’allestimento scenografico e l’uso della CGI, siamo di fronte ad un prodotto troppo breve per lasciare una vera e propria traccia, un quid, un reale motivo per far si che l’opera possa essere apprezzata in pieno.
Resta quasi un semplice esercizio di stile e poco più, difficile continuare una recensione di questo Tooth Fairy, perchè la review non può e non deve durare più del corto in se.
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