Un’esilarante commedia romantica, ricca di spunti divertenti caratterizzati da molta freschezza.
Era proprio il film che serviva in questo momento, per stemperare un periodo storico ricco di pressioni. Palm Springs, vivi come se non ci fosse un domani, ci permette di rifugiarci al cinema, anche se solo per un paio d’ore. Questa visione riesce a strapparci risate improvvise e riflessioni su tematiche nascoste all’interno della trama.
Trama in loop
Nyles (Adam Samberg) è bloccato in un loop temporale che lo vede rivivere ogni giorno lo stesso matrimonio a Palm Springs. Durante questa celebrazione conosce Sarah (Cristin Milioti), pecora nera delle famiglia e sorella della sposa. Nyles salverà Sarah da una situazione imbarazzante, trascinandola senza volerlo, nel suo loop quotidiano. Da qui in poi la vicenda sarà caratterizzata da amore, disillusione e confusione.
Nei 90 minuti di visione, la pellicola riesce a strapparti risate inaspettate, regalandoti momenti di vera goliardia.
L’evoluzione della struttura portante del film è caratterizzata da un anello temporale che intrappola i nostri protagonisti in un meccanismo narrativo, che di certo non profuma di nuovo. PALM SPRINGS restituisce a questo time loop freschezza , offrendo una chiave di lettura del tutto attuale.
Freschezza a colori
L’opera riporta freschezza e spirito irriverente alle commedie, mescolando il tempo con situazioni amorose. È divertente vedere evolversi il flusso della vicenda, caratterizzata anche da un accurato utilizzo del cromatismo. Palm Springs oltre ad essere il titolo del film in questione, è anche una località della California, immersa in un territorio desertico. Questo caratterizza lo sfondo della pellicola con colori sbiaditi e caldi.
Il nostro Nyles, protagonista del loop temporale spicca in ogni contesto. I suoi abbigliamenti sempre sgargianti ed inadeguati valorizzano la sua presenza. È bello vedere l’evoluzione della percezione che si ha del personaggio. Le prime scene mostrano un ragazzo disinvolto, in costume e camicia Hawaiana, aggirarsi durante i preparativi della cerimonia matrimoniale. Questo lo fa spiccare nettamente da tutto il contesto, ma nel corso della ripetitività delle giornate la situazione si capovolge, sembra quasi che gli invitati siano ospiti in casa di Nyles, passando loro fuori tema.
Nyles e Sarah
Le interpretazioni da parte di Adam Samberg e Cristin Milioti, rispettivamente di Nyles e Sarah, aggiungono le giuste sfumature ai personaggi, mettendo in risalto tutte le perplessità iniziali di Sarah di accettare il loop e le paure di Nyles di abbandonare quella confort zone nel quale aveva trovato una sua dimensione.
I due personaggi hanno la capacita di rompere gli schemi con atteggiamenti bizzarri e socialmente discutibili, ma questo contribuisce a dettare il ritmo del film. Insomma, in questo film non troverete un romanticismo stucchevole, contornato da discorsi di nozze per i quali vanno pazzi gli americani, ma tutto il contrario, e direi per fortuna!
Scavando un po’ di più
È chiaro che la tematica che risalta a prima vista ha uno sfondo amoroso e si racchiude attorno all’evoluzione del rapporto tra Nyles e Sarah, ma questo non è tutto. Se analizziamo la parte non verbale, cioè quello che il film racchiude al suo interno, possiamo evidenziare un parallelismo con la paura di abbandonare la comfort zone. Cioè allontanarci da tutto ciò che ci tramette sicurezza.
Nyles ha un evoluzione all’interno della del film che lo porta ad allontanarsi dalla sua zona di comfort che ormai era diventata la routine della ripetitività della giornata.
Nella realtà
Il collegamento è facile da fare, le nostre giornate possono essere paragonate alla stessa ripetitività che ha il nostro protagonista, solo che nella vita reale il tempo scorre. Ci accontentiamo di ciò che abbiamo perché ne consociamo pregi e difetti, sappiamo muoverci al loro interno con naturalezza, proprio come Nyles nel suo loop temporale, ma nel momento in cui dobbiamo fare una scelta che potrebbe portarci a realizzare i nostri sogni, a vivere le nostre emozioni, abbiamo paura! Paura di abbandonare quella routine che tanto ci appartiene ma che non ci caratterizza.
Sarah è quell’emozione che Nyles cercava da tempo, volta da tempo, quell’opportunità sognava e desiderava, ma ora deve fare una scelta. E voi, siete come Nyles, avete provato il brivido di buttarvi nel vuoto verso i vostri sogni oppure rivivete le magiche, ma pur sempre stesse emozioni di PALM SPRINGS?!
Un Plauso al Regista
Max Barbakow e Andy Siara, regista e sceneggiatore, hanno fatto un bel lavoro, creando una divertente commedia amorosa, senza paura di pescare nel più classico dei cliché.
Ricordiamo che Max Barbakow era alla sua prima da regista. Indubbiamente la visione di Palm Springs ci porta la mente al 1993 con la pellicola di Harold Ramis Ricomincio da capo. Palm Springs mette in evidenza la bravura nell’utilizzare uno scheletro narrativo già sfruttato 20 anni fa. Il regista e lo sceneggiatore riescono a creare una nuova veste, che dona a quest’opera molta più freschezza. Sicuramente rispetto ad altre commedie amorose con sfondo sci-fi questa è la più riuscita.
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