Crown of Emara – Recensione – Pegasus Spiele

Crown of Emara – Recensione di Alessandro Pugliese

Il Re Thedorius è ormai prossimo alla pensione ed il regno di Emara sta cercando il suo successore! Voi, giovani nobili, dovrete convincere l’ormai ex-sovrano a consegnarvi le chiavi del Regno, accettando la sfida che vi è stata lanciata! Con l’aiuto di due consiglieri reali, dovrete farvi ben volere dai cittadini immigrati, fornendo loro comodi alloggi in cui vivere. Colui che riuscirà ad emergere in questa avvincente contesa, conquisterà l’onore di indossare la corona di Emara!

 

Crown of Emara è un gioco strategico di posizionamento lavoratori e gestione risorse (insomma un vero german di razza) che ci accompagna all’interno del Regno di Emara, alla ricerca del nuovo successore del Re Thedorius. Ideato da Benjamin Schwer, le partite del suddetto titolo hanno un range di durata molto ampio (la scatola riporta da 45 a 75 minuti) dato che dipende dal numero di giocatori seduti al tavolo (in solitario fino ad un massimo di 4 giocatori). Il gioco è edito da Pegasus Spiele e ad oggi (30 maggio 2020, ndr) non è stato ancora localizzato in Italia e non pare neanche che sia previsto, almeno in un futuro prossimo.

Crown of Emara si presenta quindi con il regolamento scritto in inglese e con le carte a doppia faccia, quella bianca scritta in tedesco e quella nera in inglese; ma fortunatamente, regolamento a parte, il gioco è quasi del tutto indipendente dalla lingua, eccezion fatta per i nomi delle carte, facilmente traducibili con un vocabolario e peraltro non fondamentali ai fini della comprensione generale. Dopo aver compreso appieno la simbologia presente, il flusso di gioco potrà quindi procedere senza particolari intoppi.

CROWN OF EMARA – DIAMO UN’OCCHIATA AL REGOLAMENTO…

Intavolare Crown of Emara vi costerà circa cinque minuti del vostro tempo: montare casualmente i due tabelloni centrali raffiguranti la città e la campagna, montare il tracciato segnapunti e la plancia nobiltà, piazzare tutte le eventuali tessere, carte, risorse e compagnia bella, distribuire ad ogni giocatore la propria plancia colorata con i vari meeple e le nove carte azione (uguali per tutti i giocatori). I segnalini cittadino andranno posizionati sullo zero del tracciato segnapunti, mentre la casetta sul numero stampato sulla prima carta evento del mazzo. Dopo aver trattenuto il fiato per il colpo d’occhio straordinario, potete consegnare il segnalino Cavaliere del primo giocatore ed iniziare la contesa alla corona.

Una partita di Crown of Emara si svolge in sei round, in ognuno dei quali ogni giocatore giocherà tre carte azione; essendo in totale nove le carte azione a disposizione, ciò significa che ogni concorrente giocherà in un’intera partita esattamente due volte ognuna di queste carte.

Esistono due varianti a riguardo: nella prima (più strategica e senza alea) i giocatori tengono in mano tutte e nove le carte e decidono in autonomia quale giocare, mentre nella seconda (più afflitta dal fattore fortuna) vengono pescate tre carte ad ogni round, obbligando ad adattarsi alle situazioni e fare di necessità virtù. Ricordiamo che dopo aver giocato tre carte, esse vengono scartate diventando riutilizzabili solamente quando tutte e nove la carte verranno esaurite e quindi riciclate per il secondo utilizzo.

Piccola parentesi, il sistema di punteggio di Crown of Emara è decisamente particolare, in quanto durante la partita sarete tenuti a controllare non uno, ma ben due righe di punteggio: i cittadini ed i loro alloggi. Questo sistema prevede che alla fine del gioco ogni cittadino abbia un alloggio tutto per sè ed allora il punteggio che verrà preso in considerazione alla fine della partita sarà quello minore dei due. Se dovrà esserci un alloggio per ogni cittadino, tutti i punti eccedenza non verranno quindi conteggiati. (il giocatore ROSSO chiude la partita con 80 punti cittadino e 75 punti edificio. Il suo punteggio finale sarà 75).

Tornando alle carte azione, esse permetteranno di ottenere le seguenti “abilità”: acquisire una delle quattro risorse (stoffa, pietra, legno e grano), ottenere un Anello dei Sigilli, un movimento aggiuntivo di un consigliere, lo sconto per acquistare una carta consigliere in città o un lavoratore in campagna, la possibilità di effettuare un azione extra in qualsiasi luogo della città oppure la possibilità di scambiare risorse per monete d’oro. Oltre a tutto questo, posizionare carte azioni permetterà di muovere uno dei due consiglieri di uno, due o tre passi in senso orario, in base a quanto indicato sulla plancia giocatore.

Come dicevamo in precedenza, il tabellone centrale è diviso in due plance assemblabili a mo’ di puzzle, le quali raffigurano la campagna e la città di Emara. Ogni giocatore avrà un proprio consigliere su ognuna delle due plance, dalle quali potrà ottenere tutto ciò che il gioco ha da offrire. In campagna sarà possibile ottenere le quattro risorse (un’unità alla volta) più il pane che potrà essere prodotto sacrificando due unità di grano; inoltre, piazzare un lavoratore nelle varie zone della campagna permetterà di raddoppiare la produzione di quel specifico sito.

Per quanto riguarda la città, invece, esistono al suo interno quattro zone ben distinte che sono il Castello, la Cattedrale, il Mercato ed il Cantiere. Muovere il proprio consigliere in città aiuterà ad ottenere la maggior parte dei punti del gioco: farete offerte per ottenere libri, tessere favore, anelli dei Sigilli e monete d’oro, pagherete risorse e pane per riscuotere sia punti cittadini che punti edificio. Ci sarà la possibilità di acquisire una carta consigliere a turno (pagando con risorse), che vi forniranno bonus immediati, permanenti o continuativi.

Inoltre, con gli Anelli dei Sigilli e le Monete d’Oro sarà possibile acquistare ranghi nobiliari, garantendosi così una grande quantità di punti cittadino.

Infine, parliamo delle carte Evento. Ad ogni inizio turno, verrà rivelata una carta al centro del tavolo, la quale mostrerà l’evento corrente valido per tutti i giocatori in campo: può essere una risorsa gratis, un modo diverso di ottenere punteggi, sconti su acquisti e donazioni e molto altro ancora.

Una volta concluso il sesto round ed esaurita la diciottesima ed ultima carta, il gioco terminerà svelando così il nuovo erede al trono di Emara!

CROWN OF EMARA – ALCUNE CONSIDERAZIONI…

Crown of Emara è un fiore all’occhiello per coloro che vogliono affrontare un’esperienza di gioco impegnativa, profonda e privata quasi del tutto dell’effetto fortuna. Se infatti l’alea è presente in modesta quantità nella modalità delle “tre carte pescate ad ogni turno”, essa è invece totalmente assente quando ogni giocatore può tenere in mano tutte e nove le carte sin dall’inizio. In questo caso, la sfida proposta risulta tosta quanto basta per obbligare il giocatore a pianificare una ben precisa strategia a lungo termine, stando attendo a calcolare ogni singola mossa.

Ma ciò potrebbe portare ad una forte paralisi da analisi, anche se al tavolo sono presenti giocatori esperti e collaudati: diciotto turni possono sembrare tanti, ma dovendo far crescere due punteggi diversi, il tutto risulterà sempre più corto man mano che si procede verso il termine della partita. Il rischio di paralisi però si abbassa notevolmente con la modalità di pesca delle tre carte, la quale offrendo meno scelta riesce a rendere il flusso di gioco più snello e veloce.

Parlando di strategia, sicuramente Crown of Emara ne è un grande esponente, un German con la G maiuscola: il posizionamento lavoratori e la gestione delle risorse si fondono in modo decisamente armonico, creando un mix esplosivo che va a completarsi con l’originale doppio tabellone ed il doppio punteggio. Risulterà infatti particolarmente impegnativo (ma molto soddisfacente) ponderare ogni singolo movimento dei propri consiglieri, in modo tale da tenere sempre in equilibrio i punti dei cittadini e degli alloggi. All’inizio potrebbe subentrare un po’ di disorientamento, ma non datevi per vinti, perchè già nella seconda partita tutto vi apparirà più limpido e chiaro. 

L’interazione tra giocatori è totalmente assente, risulterà infatti impossibile che i giocatori si possano infastidire, se non rubando qualche carta consigliere prima di un altro. Un fattore che potrà piacere a coloro che amano coccolare le proprie strategie fino al termine, ma che probabilmente farà storgere il naso a quelli che non disdegnano di mettere i bastoni tra le ruote agli avversari.

Come avete potuto vedere dalle immagini, i materiali di Crown of Emara sono veramente belli e curati ed il colpo d’occhio che offre al tavolo è sicuramente uno dei più belli del circuito. I tabelloni e le plance sono molto resistenti ed il loro “montaggio” risulta preciso e senza nessun particolare imbarcamento. Le carte, seppur non molto grandi, sono comunque chiare e ben distinguibili, mentre tutti i Meeple di legno sono vari e davvero carini. Stesso discorso per tutte le varie tessere che oltre ad essere piacevoli sono anche funzionali quanto basta.

Il gioco scala benissimo sia con due che con tre e quattro giocatori (tutte le regole rimangono le medesime), a discapito solo della durata generale che cresce di pari passo con l’aumentare dei partecipanti: dai circa 45 minuti per due giocatori si possono raggiungere i circa 75-80 minuti con i quattro posti occupati al tavolo.

Crown of Emara propone anche la possibilità di giocare in solitaria contro un avversario fittizio di nome Vittoria. Le modalità disponibili sono addirittura due: la partita singola in cui sostanzialmente si cerca di fare più punti possibile, cercando di battere ogni volta il proprio record, mentre nella campagna sarà necessario battere di almeno un punto Vittoria.

Per chi avesse problemi con l’inglese, vi rimandiamo a Boardgamegeek (a questo indirizzo) dove potete trovare il regolamento di Crown of Emara tradotto amatorialmente in italiano.

Classe '83, fiero torinese ed assiduo instagramer con lo pseudonimo "aleboardgamer", si diverte a spiegare regolamenti sul suo canale Youtube "La Ludoteca di AleBoardGamer". Amante dei giochi da tavolo sin dalla tenera età di sei anni quando gli vennero regalati titoli d'antologia come Brivido, Hero Quest e L'isola di Fuoco, la sua missione è quella di espandere il credo dei boardgames per distogliere l'attenzione dagli smartphones e convincere le persone a riunirsi attorno ad un tavolo per socializzare, sviluppare l'ingegno e soprattutto divertirsi.