Azul: Summer Pavilion – Recensione – Ghenos Games

Recensioni Giochi da Tavolo – Azul: Summer Pavilion – recensione di Alessandro Pugliese

Nobili artigiani, con Azul: Summer Pavilion è giunta l’ora di tornare in Portogallo. Il Re Manuele I ha bisogno di voi per costruire il Padiglione Estivo della famiglia Reale! Gustatevi la nostra recensione…

Ci troviamo agli inizi del 1500 ed il Re del Portogallo Manuele I l’Avventuroso decise di commissionare ai migliori artigiani la costruzione di un Padiglione Estivo, dedicato esclusivamente ai suoi familiari, ma purtroppo il monarca morì prima che l’opera di costruzione potesse avere inizio. Così, per onorare il sovrano appena scomparso, una schiera di mastri artigiani decise di portare a termine il progetto tanto voluto dal defunto Re.

Questa è la premessa di Azul: Summer Pavilion, terzo titolo della serie ideata da Michael Kiesling, che arriva dopo il primo classico Azul ed il secondo capitolo, Le Vetrate di Sintra.

Il gioco, edito in Italia dalla Ghenos Games, si consolida nella categoria 2-4 giocatori, le partite hanno una durata media di 45 minuti e l’età consigliata resta 8+.

Quest’ultimo dato poteva forse essere un po’ più alto, perchè seppur rimanendo un family game allo stato puro, questo Azul: Summer Pavilion non sarà per nulla una passeggiata; costruire il pavimento del Padiglione Reale vi farà infatti sudare le proverbiali sette camicie!

AZUL: SUMMER PAVILION – RECENSIONE – DIAMO UN’OCCHIATA AL REGOLAMENTO

Prepariamo il tavolo. Ogni giocatore prende una plancia personale ed il corrispondente segnalino, il quale verrà posto sul cinque del tracciato segnapunti.

Al centro del tavolo, abbiamo poi la bellissima torre in cartoncino (spazio utilizzato per scartare le tessere utilizzate), la riserva di tessere e la plancia centrale che, oltre al tracciato dei punti, mostra i bonus punteggio ottenibili a fine partita.

Infine, dopo aver messo sul tavolo i classici piattini portatessere ed il segnalino del primo giocatore al centro, arriva l’ora di posizionare le prime delle 132 tessere disponibili (divise equamente in 22 per colore); le prime estratte verranno poste subito nella riserva del tabellone centrale, mentre le successive nei piattini (4 per ognuno).

La partita può iniziare non appena il segnalino dedicato verrà messo sul primo colore jolly ovvero il viola. Ora che è tutto pronto, possiamo partire a piastrellare!

Come in ogni Azul che si rispetti, ogni giocatore può prendere tutte le tessere di un solo colore da ogni piattino e spostare le rimanenti al centro, ma in Summer Pavilion abbiamo l’aggiunta di un colore jolly, differente ad ogni turno: esso non potrà essere ottenuto con una normale presa, ma solo in abbinamento con la presa di un altro colore con un massimo di un pezzo (esempio per il primo turno, in un piatto sono presenti due blu, uno rosso ed un viola jolly – il giocatore potrà prendere i due blu ed in aggiunta il pezzo viola jolly oppure il rosso più il viola).

Per quanto riguarda la prima presa dal centro invece, prendere la tessera Primo Giocatore costerà tanti punti quante tessere verrano prese in abbinamento (altro esempio, il giocatore prende per primo dal centro due tessere gialle ed il segnalino Primo Giocatore, così facendo arretrerà di due caselle nel tracciato punti).

Il gioco si divide in 2 fasi ben distinte per una durata di 6 round totali, in cui girano a turno i colori jolly sempre con la stessa sequenza: nella prima fase si prendono tutte le piastrelle dal tavolo, mentre nella seconda le si posizionano sulla plancia personale.

Ma come si posizionano le tessere? La plancia è composta da sei stelle monocolore laterali ed una centrale multicolore (su cui vanno obbligatoriamente piazzati tutti e sei i colori), a loro volta divise in sei spazi ciascuna.

Ognuno di questi spazi è numerato da 1 a 6 e questo sta ad indicare quante piastrelle sono necessarie per riempire quel determinato spazio. Ogni spazio riempito farà guadagnare un punto, ricompensa che andrà ad aumentare se accanto alla tessere piazzata ne sono presenti altre adiacenti.

Durante il piazzamento delle tessere, si andranno a coprire determinati spazi che permetteranno di poter prendere le tessere dalla riserva: circondare infatti le fontane, le statue e le finestre sulla plancia garantirà tessere bonus molto importanti per l’economia della partita.

Al termine della seconda fase del turno, ad ogni giocatore sarà permesso avanzare fino a quattro tessere; nel caso fossero di più, le restanti andranno pagate un punto per ognuna e gettate nella torre.

Al termine del sesto round infine, si aggiungeranno ai punti ottenuti quelli bonus per il completamento di una o più stelle e quelli eventuali per aver coperto tutte le caselle dalla 1 alla 4 e si dovrà sottrarre un punto per ogni piastrella avanzata. Neanche a dirlo, il giocatore con più punti verra dichiarato il Mastro Artigiano!

AZUL: SUMMER PAVILION – RECENSIONE – ALCUNE CONSIDERAZIONI

Come sempre, Azul è sinonimo di materiali di alta qualità ed anche con Summer Pavilion la serie non perde per nulla il suo fascino da questo punto di vista: le tessere sono veramente una gioia sia per gli occhi che per i polpastrelli che non riusciranno mai a smettere di giocarci per sentire quell’irrestitibile “clic”, il sacchetto (questa volta di un lampante verde lime) vince sempre il primato per la sua robustezza e la Torre in cartoncino, oltre ad essere un’idea alquanto originale, si dimostra utile al suo scopo di “cestino” per le tessere scartate.

L’unica pecca riguarda il tabellone centrale che, a differenza delle plance giocatori belle spesse, risulta essere un foglio di cartoncino sottile e delicato. Un difetto molto simile alle plance di Quadropolis (da noi recensito a questo indirizzo) che pur non essendo drammatico potrebbe infastidire i “collezionisti seriali”.

Ma Azul Summer Pavilion non ha solo nei componenti il suo pezzo forte, infatti possiamo trovare un ‘idea di gioco veramente matura ed impegnativa: Kiesling ha sicuramente fatto tesoro delle sue due precedenti esperienze “azuliane”, riuscendo ad ottenere un mix quasi perfetto di entrambe.

Pur rimanendo all’interno di un target decisamente familiare, ora il giocatore è chiamato a ragionare su molti più fronti rispetto al passato e la sensazione di dover compiere una scelta decisiva è sempre lì dietro l’angolo; mai come ora, il tempismo diventa un elemento fondamentale. Le stelle da riempire sono ben sette ed è impossibile occuparsi di tutte quante in una partita, va da sè quindi che diventa importante scegliere al massimo tre o quattro colori da sviluppare, mettendo sempre in conto che le prese altrui possono costringere a dover aggiornare la strategia in corso d’opera.

La difficoltà però non sta solo nello scegliere quale stella sviluppare, ma anche quali parti di essa andare a riempire: coprire subito i numeri bassi per fare più punti velocemente (ma con il rischio di rimanere impantanati nei turni finali) oppure rischiare i numeri alti per ottenere più piastrelle dalla riserva? Oppure giocare su tutte le stelle per ottenere solo piastrelle bonus ed incatenare combo in serie?

Questi sono i dilemmi che deve mettere in conto chi ha intenzione di avventurarsi nel colorato mondo di Summer Pavilion, un universo che verrà apprezzato a tutti gli amanti della serie Azul (e non solo) e che porterà una soddisfazione unica ad ogni vittoria.

Già, perchè pur essendo presente una dose di alea al momento della pesca delle tessere, essa viene mitigata dalle scelte di ognuno, il quale diventa senza dubbio artefice del proprio destino.

Però (ebbene sì, anche Azul ha dei però), ci sono due fattori lasciano un po’ interdetti, più che altro perchè viene difficile capirne il motivo.

Il primo riguarda la sequenza fissa dei colori jolly, la quale mina la varietà delle partite a lungo andare, favorendo oltremodo un giocatore assiduo piuttosto che uno occasionale (per questo vi consiglio di provare ad estrarre una sequenza jolly diversa ad ogni partita per avere sempre diversi approcci ai colori).

La seconda riguarda i punti bonus di fine partita per il completamento delle stelle. Considerando il fatto che i sei colori sono divisi equamente , che le stelle sono composte dei medesimi spazi e che quindi le probabilità di uscita sono esattamente le stesse, avere una tale differenza di punti può essere discutibile, soprattutto perchè la spiegazione ufficiale riguarda l’adiacenza con i numeri della stella centrale: il viola è adiacente al cinque e sei della stella centrale, quindi essendo più difficile utilizzare quello spazio per coprire la fontana, il completamento del viola viene premiato con il bonus più alto. Una motivazione che non convince appieno, ma che accettiamo di buon grado: il Maestro Kiesling alla fine sa quello che fa.

Per concludere, è bene sottolineare come anche in Azul: Summer Pavilion sia presente la modalità libera nel retro della plancia giocatore, ormai quasi un marchio di fabbrica della serie.

In questa esperienza alternativa le stelle sono completamente vuote ed è possibile riempire ognuna di esse o con un colore a scelta (ripetibile anche in altre stelle) o con una sezione multicolore (sempre un colore per tipo). Inoltre, la stella al centro è composta da soli numeri tre, fattore che mette tutti i colori sullo stesso piano (perchè non provare delle partite con il medesimo punteggio bonus per tutte e sette le stelle?)

Classe '83, fiero torinese ed assiduo instagramer con lo pseudonimo "aleboardgamer", si diverte a spiegare regolamenti sul suo canale Youtube "La Ludoteca di AleBoardGamer". Amante dei giochi da tavolo sin dalla tenera età di sei anni quando gli vennero regalati titoli d'antologia come Brivido, Hero Quest e L'isola di Fuoco, la sua missione è quella di espandere il credo dei boardgames per distogliere l'attenzione dagli smartphones e convincere le persone a riunirsi attorno ad un tavolo per socializzare, sviluppare l'ingegno e soprattutto divertirsi.