Cina vieta vendita Animal Crossing: New Horizons – news di Andrea “Kobla” Panicali
La Cina sta affrontando Animal Crossing: New Horizons bloccando la sua vendita negli store di importazione.
Le autorità cinesi non hanno ancora approvato l’esclusiva Nintendo Switch, quindi i fan stavano importando il gioco direttamente da siti web in stile eBay come Taobao e Pinduoduo, oppure acquistandolo digitalmente cambiando la loro regione Switch eShop.
Ora Taobao e Pinduoduo hanno ritirato il gioco su richiesta delle autorità, ma qual’è la causa di questo astio totale verso il prodotto?
Secondo Daniel Ahmad, un analista senior di Niko Partners specializzato nel settore dei videogiochi asiatico, si tratta principalmente di due problemi:
- Animal Crossing viene utilizzato dai manifestanti di Hong Kong (e dai loro sostenitori) per creare contenuti a sfondo politico anti regime, generati direttamente dagli utenti, ed è diventato in poco tempo un vero successo sui social media.
The games where this policy has been enforced in the past usually fall under two criteria.
1. The game has content or user generated content that is deemed to be too offensive or violent etc.
2. The game has become very popular and caught the attention of regulators.e.g. GTAV
— Daniel Ahmad (@ZhugeEX) April 10, 2020
Come riportato dai nostri amici di US Gamer, Animal Crossing: New Horizons sta rapidamente diventando un nuovo modo per i manifestanti di Hong Kong di combattere per la democrazia da casa, senza la possibilità di farlo per strada a causa delle imposizioni per la salvaguardia della salute pubblica.
Animal Crossing is Fast Becoming a New Way for Hong Kong Protesters to Fight for Democracy! The #Covid_19 pandemic has halted public demonstrations, so protesters are taking their cause to #AnimalCrossing.https://t.co/A599kjlYsV
(This is my island!) pic.twitter.com/vjBhzw1nUa
— Joshua Wong 黃之鋒 😷 (@joshuawongcf) April 2, 2020
Secondo la legge cinese, i videogiochi non possono contenere nulla che “minacci l’unità, la sovranità o l’integrità territoriale della Cina”.
Non possono danneggiare “la reputazione, la sicurezza o gli interessi della nazione”.
Non possono promuovere culti o “superstizioni”.
Non possono “incitare l’oscenità, l’uso di droghe, la violenza o il gioco d’azzardo” e non possono includere nulla che “danneggi l’etica pubblica” o la “cultura e tradizioni” della Cina.
Inoltre, non possono includere “altri contenuti” che potrebbero violare la costituzione o le leggi della Cina, qualunque esse siano, e devono essere pubblicati in Cina da una società cinese che funga da intermediaria alla vendita.
Nonostante abbia costretto alcuni rivenditori online a ritirare Animal Crossing: New Horizons dai loro scaffali virtuali, le autorità cinesi affrontano una lotta in salita che vuole arrivare al divieto generale di utilizzare il gioco.
This means that gamers in China can no longer directly purchase the import version of the game from Taobao.
However, the game itself is unaffected. Players can still play the game offline or online on their imported Nintendo Switch consoles.
— Daniel Ahmad (@ZhugeEX) April 10, 2020
Come sottolinea Ahmad, Animal Crossing funziona ancora offline e online in Cina, ed è ancora disponibile per l’acquisto, da alcuni negozi o tramite il cambio di regione sull’eShop. E le persone possono sempre contattare i venditori Taobao privatamente e acquistare il gioco sotto banco.
Animal Crossing: New Horizons è un successo notevole a livello globale e sembra che i giocatori cinesi siano determinati a giocarci. Non è una sorpresa, dato che hanno giocato ai videogiochi non approvati per anni, ma è incredibile vedere come le dittature temano anche l’universo videoludico al punto da applicare anche in questo campo una censura ad ampio spettro.
Fonte: eurogamer
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