Il cheating rende Call of Duty: Warzone quasi ingiocabile

Cheating Call of Duty: Warzone – news di Pietro “OnlyApples” La Selva

Call of Duty: Warzone ha scalato rapidamente la cima dei titoli più giocati del momento, tanto da raggiungere i 30 milioni di utenti in due settimane. Quando hai così tanti giocatori, è normale incappare in qualche pecora nera che non ha intenzione di giocare pulito. Il risultato è una vera e propria crisi da hacker che Warzone sta vivendo attualmente.

 

I cheater sono un lato collaterale inevitabile del gaming online, e questo probabilmente non cambierà mai. Ciò che può cambiare è la percentuale di cheater rispetto alla tua utenza, una percentuale decisamente alta in Warzone. Il dispiacere comune dei giocatori si sta facendo sentire su come sta venendo gestita questa crisi, e c’è il serio rischio che, se non risolta, la stella di Warzone possa essere una stella cadente.

Dal canto suo, non si può dire che Activision non ci stia provando. Più di 50.000 hacker sono stati bannati ed un post sul blog ufficiale recita il buon intento e la condanna da parte della software house con il ban verso questi elementi.

Il danno però, ahimè, è stato già fatto. Un evento di Warzone che era seguito da una buona fase di hype, ovvero quello hostato da Keemstar con ospiti altri famosi streamer/content creator, stream in cui i protagonisti avrebbero dovuto sfidarsi in squadre da 3 a chi fa più kill, è stato praticamente rovinato dagli hacker.

Molti dei partecipanti sono infatti stati letteralmente torturati da cheater invisibili che usavano l’aimbot ed il wallhack. Molti di loro hanno sì dato la colpa agli hacker stessi, ma anche ad Activision per non aver preso le giuste precauzioni.

Al giorno d’oggi, l’opinione degli influencer incanala molto l’opinione pubblica, soprattutto quando si parla di videogiochi di questo tipo.

Letteralmente milioni di giocatori scelgono su quale gioco spendere soldi in base al loro streamer preferito, e se gli hacker stanno allontanando i suddetti da Warzone, anche il titolo stesso ne soffrirà.

Anche senza ciò, gli utenti si scocceranno di vedere le loro partite costantemente rovinate dagli hacker, quindi Activision deve agire in fretta, implementando strettissime misure anti-cheat.

Fonte: Downsights

 

Il suo vero nome è Pietro, è del '94 ed è appassionato di videogiochi e di altre forme di intrattenimento, come film e libri, soprattutto a tema fantascientifico. Insomma, il classico nerd ma senza il QI sopra la media. Si nutre di mele pixellose quasi ogni giorno, che di certo non gli levano il medico di torno.