Pine – recensione di Alessia Lara Padawan
Non è detto che per confezionare un titolo interessante ci vogliono per forza software house con tante persone, è il caso del talentuoso team Twirlbound, formato da 7 persone, che con il supporto di Kongregate ci ha regalato questo Open World… Pine! Il protagonista è Hue un giovane di un villaggio isolato dal resto del mondo, con gli anziani del villaggio attaccati alle tradizioni e poco avvezzi al mondo esterno. Hue ha un fratello, chiamato Aman, che al contrario è molto propenso all’esplorazione. Un giorno la pacifica quotidianità del villaggio viene stravolta da un disastro naturale che lo distrugge. Inizia cosi il viaggio del nostro protagonista, costretto a partire per cercare una nuova casa per la sua tribù! Sarà riuscito nel suo intento? Scopritelo leggendo la nostra recensione!
Sin dai primi passi nel mondo esterno mi sono resa conto che Hue avrebbe dovuto affrontare molti pericoli, tra cui creature bizzarre e tribù ostili, ed infatti ci siamo imbattuti subito in quella che potrebbe sembrare una volpe con una sacca sulle spalle, che alla nostra vista ci ha preso di mira con cattiveria tirandoci dei barili esplosivi! Ma cos’è?!
Pine – Le relazioni diplomatiche sono essenziali e delicate
Prima di tutto Hue ha bisogno di alleati tra le tribù presenti nel gioco, tipo i Cariblin, i Litter o i Gobbledew.
Per instaurare un rapporto pacifico e magari anche collaborativo occorre fare delle offerte nelle relative cassette dededicate presso i loro villaggi. C’è da tenere presente però che ogni razza è ben diversa dalle altre e preferisce determinati doni anzichè altri.
Le offerte possono essere svariate, dalle risorse/strumenti, raccolti in giro per il mondo, o realizzate da Hue stesso con un sistema di crafting molto semplice.
Riuscendo ad entrare nelle grazie delle tribù da Neutrale ad Amico di un determinato villaggio, avrete accesso a nuovi dialoghi, nuove quest e nuove funzioni che vi offrirà il villaggio stesso. Ma… Eh si c’è un ma! Le relazioni diplomatiche non sono da prendere sotto gamba, perchè si estendono anche tra villaggi, per cui fate attenzione perchè rischiate di fare doni non apprezzati ai loro nemici.
Nelle fasi più avanzate del gioco la diplomazia diventa protagonista assoluta. Quando avrete stabilito le alleanze ed i nemici, avrete l’opportunità di organizzarvi attaccando questi ultimi, interrompendo i loro commerci, avvelenando il leader, oppure organizzare una vera e propria battaglia di conquista del villaggio.
La scelta sta voi, in questo modo plasmerete a vostro piacimento il simpatico mondo di Pine.
Pine – Un mondo dinamico
Quello che colpisce sicuramente tra tutte le cose di questo titolo è il suo costante dinamismo, le tribù sono ben organizzate con i raccoglitori, i commercianti e i soldati e tutti, in costante movimento, indaffarati a sbrigare i loro compiti, sono credibili!
Come i raccoglitori, che viaggiano appunto alla ricerca di risorse da raccogliere, e che raccolgono di brutto eh… potrà infatti capitarvi che, nel cercare una determinata risorsa, purtroppo sarete arrivati tardi proprio perchè prima di voi è passato un raccoglitore! (Magari la cercavate anche da molto tempo… Guarda te sti maledetti!).
Ma non finisce qui, anche i rapporti tra gli abitanti delle varie tribù è in costante mutamento, ci saranno nemici che combatteranno tra loro, oppure si “annuseranno” cautamente se il loro rapporto diplomatico sarà neutrale. Insomma niente è dato per scontato e tutto può mutare, anche le alleanze più solide.
Altra nota di merito è l’IA dei personaggi, che oltre alle relazioni sopra descritte, stupisce anche in altre occasioni… mostri e nemici neutrali che popolano il colorato mondo di gioco hanno una enorme capacità di apprendimento del vostro stile di combattimento, eh già, e non è una cosa positiva… almeno per voi!
Se si utilizza spesso una determinata arma che sia a corto raggio o lungo raggio i nemici risponderanno con la stessa tecnica! Per esempio se usate la fionda, vi colpiranno da lontano, se invece vi parerete dietro lo scudo di frequente, vi sferreranno attacchi speciali impossibili da parare! (con cattiveria poi lo fanno eh). Per cui l’IA si adatterà in breve tempo al vostro stile e alle vostre abitudini rispondendo di conseguenza (eh so dolori ve lo dico).
Tutto questo fa si che il livello di sfida del gioco sia di notevole intelligenza e tutt’altro che facile!
Il sistema di combattimento non è immediato, anzi risulta abbastanza macchinoso e lento al principio, ma con un po’ di pratica andando avanti nel gioco, le meccaniche risultano sempre più alla portata, per cui non vi scoraggiate e andate avanti, riuscirete a padroneggiare le parate con lo scudo, le schivate, imparerete a rotolare e contrattaccare gli avversari in men che non si dica!
Pine – Un mondo affascinante ricco e colorato tra dungeon e panorami niente male
Pine vanta uno stile grafico degno di nota, i dungeon e l’ambiente in generale sono vibranti e ricchi di colori, con luci ed ombre utilizzate in maniera eccellente.
Il titolo sembra ispirato a Zelda: Breath of the Wild (perlomeno a me è venuto in mente questo giocandolo), ma è riuscito a sviluppare un’impronta tutta sua, degna di nota, sotto molti punti di vista.
Non manca qualche bug, ma se pensate che questo titolo è stato fatto da un team di 7 persone io mi sento di passarci sopra, magari aggiusteranno le piccole imperfezioni che ci sono ora con una bella patch!
Consiglio Pine a tutti perchè è un titolo fuori dalle righe, originale, fresco, capace di sorprenderti man mano che si avanza nel gioco, anche se si ha la sensazione che manchi qualcosa. Parliamo quindi di un titolo di carattere e spessore, non privo di difetti, ma da aggiungere ai più famosi Open World degni di nota.
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