Hole L’Abisso – Recensione – Lee Cronin (2019)

Hole l’Abisso – recensione di Valerio Vega

Grazie ai ragazzi di Midnight Factory e Koch Media siamo riusciti a mettere le nostre manacce sulla versione home video di un horror uscito pochi mesi fa al cinema… Ecco la nostra recensione!

 

Sceneggiato a quattro mani con Stephen Shields, questo Hole l’Abisso è un film horror diretto da Lee Cronin, regista irlandese che, per la prima volta in carriera, si cimenta con un lungometraggio.

Il risultato è un prodotto sicuramente interessante e degno di nota per gli amanti del cinema horror, senza picchi di originalità e non esente da difetti, ma onestamente sopra la media di tantissimi prodotti inguardabili immessi sul mercato in quest’ultimo periodo.

Il cast vede la presenza di Seana Keslake, James Quinn Markey, James Cosmo, Kati Outinen, Simone Kirby e Steve Wall.

Vi sveliamo subito un piccolo retroscena… Il film è prodotto dalla stessa casa di produzione del più celebre Badabook di Jennifer Kent ed è anche stato spesso accostato a questa pellicola, ma a dirla tutta i punti di incontro tra i due prodotti non sono poi innumerevoli.

La trama, come vedrete, non è originalissima… Una donna fugge via da un rapporto tempestoso con un compagno violento portando con se Chris, suo figlio. I due si ritrovano in un paesino isolato, con l’intento di rifarsi una vita, tornare ad un po’ di normalità e vivere sereni (ed in questo momento il 99% di voi starà sorridendo immaginando come queste premesse daranno vita a tutt’altro epilogo… – ndr). Basta un litigio banale e Chris scappa per un po’ da casa, finendo nel vicino bosco (con incluso misterioso cratere, il famoso Hole del titolo – ndr), per poi tornare totalmente cambiato… Sua madre stenta a riconoscerlo! Sarà davvero lui? 

Insomma, niente di sconvolgente o eclatante… Tutto gira intorno al mistero, al non detto, alla stimolazione di elucubrazioni su possibili soluzioni e finali.

Lee Cronin riesce tramite artefici di atmosfera a creare quella simpatica sbattella che tanto piace agli amanti del cinema horror, ma purtroppo inciampa su di una buccia di banana… Quella della gestione del tempo!

Se la partenza è volutamente lenta, non in quanto noiosa, ma in quanto esaustiva, per farci creare un rapporto di empatia con la protagonista (un plauso alla Kerslake, l’ho trovata convincente – ndr), e se la parte centrale del film inizia via a via a prendere un ottimo ritmo narrativo, il finale sembra invece scritto con la matita su un post-it… Effimero… Poco appagante… Troppo buttato via così, senza un reale motivo. Insomma le energie andavano gestite meglio.

Resta interessante l’espediente narrativo del buco, del cratere, dello hole presente nel bosco, messo lì a simboleggiare il mistero della vita, l’impossibilità di conoscere un altro individuo al 100%, ma anche semplicemente a palesarsi come simbolo di paure, paranoie, follie. Peccato per il suo utilizzo pratico… A voi scoprire il senso di questa frase.

Tecnicamente il film è ben fatto… Sia la fotografia, cupa e calzante con le ambientazioni, specialmente in esterna e sia la colonna sonora, serratissima ed asfissiante, sono curate nei minimi dettagli e contribuiscono ancor più a fare di questa produzione un prodotto cui dare una chance, se si ama il genere horror con sfumature psicologiche e metaforiche.

La versione Blu-ray da noi provata è la Limited in vendita ai link che trovate sulla pagina ufficiale del sito di Koch Media (clicca qui), in formato Slipcase, formato video 2,35:1 Anamorfico 1080p, audio 5.1 DTS HD: italiano ed inglese, approfondimento sulla realizzazione del film con immagini dietro le quinte ed intervento di parte del cast e della troupe (durata 13′), cortometraggio Ghost Train dello stesso regista Lee Cronin (durata 16′), trailer. In allegato libretto approfondimenti testuali a cura di Manlio Gomarasca di Nocturno.

 

Valerio "Raziel" Vega: Napoletano a Roma, Tecnico Ortopedico di giorno, Retrogamer compulsivo di notte. Creatore del progetto Nerdream, amante del cinema, delle serieTV, dei fumetti e di tutto ciò che è fottutissimamente NERD, sogna una vecchiaia con una dentiera solida ed il pad di un NES tra le mani. Il suo motto è “Ama il prossimo tuo come hai amato il tuo Commodore64”